In “L’anima vista da qui” c’è il meglio dell’altra faccia dei Negramaro

Sarà presentato ufficialmente stasera alla XIV Festa del Cinema di Roma,  nella sezione “Eventi Speciali”, “L’anima vista da qui”, il primo documentario sui Negramaro.

È la prima volta che i Negramaro scelgono il mezzo del documentario per raccontarsi con libertà e spontaneità, caratteristiche che appartengono alla loro musica.

Di cosa si vedrà del documentario, restano ancora dei dubbi anche se Giuliano Sangiorgi, il leader della band prossima al ventennale  ha provato attraverso i canali sociale e la musica a spiegarlo.

“C’è un istante esatto in cui i pianeti tutti dell’universo si allineano perfettamente tra loro. E in questa perfezione puntuale e precisa, nel caos interstellare che ci appartiene, noi ritroviamo il nostro ordine nel mondo – ha scritto Sangiorgi su Instagram – Siamo entusiasti di annunciarvi il documentario #LAnimaVistaDaQui che debutterà alla Festa del Cinema di Roma il 25 ottobre”.

Il documentario prende il nome da un brano estratto da “Amore che torni”, l’ultimo progetto discografico rilasciato dalla band salentina, ed è nato da un’idea dei Negramaro. Nello specifico, il leader della band ha curato il testo e ha scritto la pellicola, Gianluca Grandinetti è il regista maceratese che l’ha diretto e che ha coadiuvato Sangiorgi nella scrittura insieme a Lavinia Biancalani e a Tommaso Ricci.

“L’anima vista da qui” ha al centro gli ultimi tre anni della vita della band Negramaro nei quali Giuliano Sangiorgi, Lele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea «Pupillo» De Rocco tra musica e destino beffardo hanno dovuto affrontare avversità, gioie e voglia di rialzarsi insieme. Pare che verrà regalato ai fan e a chiunque fosse interessato uno spaccato di chi sono i Negramaro oltre la musica andando proprio fino alle radici della band per giungere ad un’unica conclusione: prima della musica, i Negramaro sono amore, semplicità, amicizia e famiglia.

Il documentario entrerà nella vita privata dei Negramaro e svelerà alcuni dei momenti più intimi e riservati del gruppo salentino come la nascita dei figli, l’entusiasmo pre e post concerto e anche il grave momento in cui la band stava rischiando di perdere Lele Spedicato fino al suo risveglio e ripresa.

“L’anima vista da qui”, quindi, può riassumersi in tre parole: inedito, personale ed intenso.

Inedito perché per la prima volta si vedrà qualcosa che finora è stata solo percepita ed ora verrà pienamente mostrata ossia l’amicizia tra tutti i componenti della band sia nei momenti felici sia nei momenti difficili. Tocca ricordare, infatti, che i Negramaro sono cresciuti insieme e i loro fan con loro e che negli anni hanno regalato prove di grande affetto ed hanno fatto ballare, innamorare e sognare milioni di italiani.

Il documentario è personale perché entra nelle trame delle vite di ognuno dei componenti che si intrecciano per diventare un unicum nel segno della musica.

Infine, è intenso perché questo è un aggettivo che caratteristica tutto il percorso musicale dei Negramaro dagli esordi fino ad “Amore che torni”.

Piccola curiosità sul documentario è che il trailer rilasciato pochi giorni prima la visione, ha la voce narrante dell’attore romano Alessandro Borghi, quasi irriconoscibile dapprima ma basta concentrarsi per scovarlo.

Manca pochissimo al debutto dei Negramaro alla Festa del Cinema di Roma. È tutto pronto! Non resta che dirci: “tutto qui accade per te!”

 

Sandy Sciuto