Il Catcalling esiste, ma se non esistesse? Abbiamo fatto un esperimento

Facciamo finta per un attimo che il Catcalling  non esista davvero. Immaginate se il Catcalling, il fenomeno di molestie verbali per strada  – di cui si è parlato tanto e anche a sproposito – d’improvviso fosse scomparso, o meglio mai esistito, come affermato da alcuni.

Di Catcalling se n’è già parlato troppo o troppo poco?

Una cosa è certa, qualcuno ha anche parlato a sproposito a riguardo. Motivo per il quale, dopo aver dedicato articoli, poste del c*** e dirette Instagram con l’intento di spiegare cosa fosse questo fenomeno, cosa davvero causasse nella vita di ogni persona che n’è vittima, noi di Social Up abbiamo deciso di invertire la rotta.

L’intento è sempre quello: sensibilizzare su un argomento poco conosciuto.

Un fenomeno che dovrebbe essere combattuto in primis con l’educazione, il rispetto e la cultura. Qualora questo non risulterebbe essere sufficiente, sarebbe importante introdurre una legge, così com’è avvenuto in Francia.

Tuttavia, c’è chi ha affermato che il Catcalling fosse solo un altro dei soliti inutili motivi per insistere sul politically correct.

Per cui, si è deciso di assecondare questa visione dei fatti. E se il Catcalling non esistesse? Ecco cosa cambierebbe nella vita di molte persone.

G. 22 anni

Ieri ero fuori con il mio cane. Come tutti i pomeriggi, ripercorrevamo la stessa strada del mio quartiere. Si è avvicinato un ragazzo con la macchina. All’inizio mi sono spaventata, poi l’ho riconosciuto era quel mio vecchio amico delle medie. Chissà perché si fosse fermato proprio lì, sembrava indeciso se scendere o meno dalla macchina. Alla fine non l’ha fatto, che strano!

Tornata a casa, ho trovato un messaggio su Facebook, era lui. Mi diceva che era stato troppo timido per salutarmi e che avrebbe voluto rimediare. Domani andiamo a prendere un caffè.

Che strano modo di corteggiare una ragazza, mi ha fatto per un attimo spaventare con quell’accostamento improvviso, alla fine voleva solo essere gentile.

A. 21 anni.

Oggi mia mamma non era casa, sono andata sola a fare la spesa. Non avevo tanto voglia di vestirmi o truccarmi, sono andata in tuta. Come al solito, vicino al supermercato c’è il bar, lì stanno seduti quattro signori al bar, bevono il caffè o giocano a carte. Sai? Mi hanno visto crescere.

Sono passata vicino il bar, strano non mi hanno visto né salutata, di solito mi chiedono come sta il nonno. Sarà per un’altra volta, oggi mi sento uno zombie non c’ho voglia di parlare con altre persone. Torno a casa a studiare.

Queste sembrano quasi pezzi di diario, confessioni molto semplici e naturali di una giornata di qualsiasi ragazza. Se non fosse che è stato omesso qualche particolare: le ragazze hanno proprio fatto finta di non aver subito Catcalling.

Si potrebbero ribaltare molto facilmente  le testimonianza proposte. Quel ragazzo che si è accostato con la macchina vicino G. non era timido, ma l’avrà guardata con molta insistenza tanto da costringerla a correre a casa.

A. è andata in tuta al supermercato con la speranza di non attrarre troppo l’attenzione di quei signori che sono sempre lì, al bar. La conoscono, eppure non si fermano mai dal farle un applauso di troppo, inopportuno, sgradevole.  A. ha l’età giusta per poterla considerare ipoteticamente davvero la nipote di tutto loro.

Ed è questo che ci si chiede. Che reazione avrebbero, che cosa farebbero se la vittima del catcalling fosse davvero loro nipote, loro figlia, loro sorella?

Eppure questi pensieri non li hanno, o non li considerano, agiscono d’istinto, come se fosse in diritto di farlo.

Tra l’altro, la cosa più triste è che per molte ragazze la lettura delle testimonianze dell’esperimento, sembra quasi fantascienza. Ovvero, sembra molto più naturale per molti, leggere di un uomo che si è accostato e ha fischiato, che descriverlo come una dolcezza.

Se G. raccontasse quello che gli è ipoteticamente successo, così come riportato sopra, la prima reazione delle sue amiche sarà quella di chiederle “E non hai avuto paura?”.

Eppure, il corteggiamento esiste. Esistono i ragazzi che voglio semplicemente farti un complimento, che vogliono davvero intrattenere  una conversazione con te. Inutile negarlo, la prima impressione che sia di un uomo o di una donna parte sempre dall’aspetto fisico, poi si approfondisce.

E la questione è proprio questa, che non si confonda questa bellissima forma di conoscenza con un fenomeno sociale, come il Catcalling, che sta sempre più rendendo difficile anche le relazioni interpersonali.

G., purtroppo, dinanzi all’accostamento è scappata subito. Invece, se il Catcalling, davvero non esistesse, se non avesse provato sulla sua pelle cosa significa essere pedinata. Se non avesse, ad esempio, ascoltato quello che è successo ad altre sue amiche, se il Catcalling fosse realmente una brutta invenzione, si sarebbe incuriosita. Magari, avrebbe lei stessa trovato il coraggio di parlare al ragazzo.

Invece, non l’ha fatto per paura. La NON REAZIONE è la reazione al Catcalling, quel sentimento d’impotenza che lede la dignità di ogni persona che lo prova sulla propria pelle, e che purtroppo, la costringe a scappare via da quella situazione.

Che non sono mai i due fischi per strada che rendono la situazione grave, ma il contesto. La società che legittima i due fischi. Le esperienze che ti bloccano dal reagire ai due fischi. La difficoltà con cui avete letto le esperienze fittizie, o meglio ribaltate, delle ragazze.

S. 22 anni

Come sarebbe un mondo senza catcalling? Sarebbe libertà. Se il catcalling e le persone che lo praticano non esistessero non sarei più costretta a sentirmi in pericolo. Non dovrei più sentire commenti viscidi e poco carini mentre passeggio per strada. Non mi sentirei più in dovere di cambiare strada ogni volta per tornare a casa. Non mi sentirei un oggetto. Mi sentirei una persona con un corpo, ovvio, ma anche una mente pensante. Se in un mondo utopico questo genere di violenza verbale non esistesse mi sentirei libera e sicura di me stessa indossando una gonna.

Ed è per questo che se ne parla e continuerà a parlare, affinché davvero un mondo senza Catcalling – o qualsiasi altra forma di violenza – non possa essere più solo utopico.

Giulia Grasso