I peggiori giocatori della serie A 99/00

Nel decennio 1990-2000, forse, la Serie A ha conosciuto il suo momento di massimo splendore: squadre fortissime che si sfidavano tutte le domeniche e che annoverano tra le proprie fila fio fior di campioni. Quelle migliori, addirittura, dominavano in Europa. Ma allora, come è possibile che, in quello stesso periodo, questi tizi, che noi abbiamo trovato sfogliando i nostri vecchi album Panini, abbiano calcato i campi di tutta Italia? Noi li avevamo dimenticati. E voi?

 Tal Banin – Brescia 

Centrocampista, classe ’71, è stato il primo calciatore israeliano a giocare nella massima serie italiana. In tre anni (1997-2000), ottanta presenze e lo straccio di un goal: davvero bravo.

 


Drazen Brncic – Milan 

Parafrasando al contrario un comico abbastanza famoso, in questo caso la domanda non è “perché?”, no, la domanda è: “chi è?”. Croato naturalizzato belga, difensore, ha ‘indossato’ (una sola presenza!) nella stagione 2000-2001 la casacca rossonera. Complimenti!

 Leandro Câmara do AMARAL – Fiorentina 

Attaccante di Sao Paulo, classe ’77, nell’estate del 2000 fu acquistato dall’allora patron viola Vittorio Cecchi Gori per la folle cifra di diciotto miliardi di lire. E lui lo ha ripagato come si deve, con diciannove presenze e cinque goal. Praticamente una rete ogni 3,6 miliardi spesi: un vero affare.


Federico Magallanes – Atalanta

Uruguaiano, attaccante, a Bergamo se lo ricordano più per la folta chioma e i bicipiti pompati che per i goal fatti. Nella stagione 1997-98 contribuì alla retrocessione dei neroazzuri, dopodiché, non si sa come, fu ceduto al Real Madrid.


CAIO Ribeiro Decoussau – Inter

Per questo centravanti brasiliano, soprannominato “il dottorino”, sono i numeri a parlare: venti presenze e zero goal. Quando si dice un bomber vero.

 Martin Dahlin – Roma 

Attaccante svedese di origine venezuelana, sbarcò a Roma, sponda giallorossa, nel 1996. Dopo sei mesi, tre presenze e zero reti (ovviamente) fu spedito in Germania con un biglietto di sola andata. La Curva Sud, però, ancora ci ride su!

 

Michel Kreek – Padova/Perugia 

Olandese di Amsterdam, con un passato all’Ajax, ha vissuto per quattro lunghi anni in Italia tra Veneto e Umbria. 184 centimetri di pura inutilità, una volta Carlo Mazzone, suo allenatore, lo citò in un’intervista chiamandolo “Screkke”. Scusate se è poco.

 

 Sebastian Pascual Rambert – Inter 

Attaccante argentino, arrivò a Milano insieme a Javier Zanetti. E mentre quest’ultimo sarebbe diventato uno dei giocatori più importanti del club meneghino, lui collezionava zero presenze in sei mesi, prima di essere ceduto al Real Saragozza.

 

 Juan Eduardo Esnaider – Juventus

Ennesimo centravanti argentino, classe ’73, fu acquistato nell’estate del 1999 per sostituire l’infortunato Alessandro Del Piero. Ben dodici miliardi versati nelle casse dell’Espanyol che fruttarono la bellezza di sedici presenze e zero goal. Eh sì, anche la Vecchia Signora, ogni tanto, toppa sul mercato.

Alexi Lalas – Padova

Direttamente dagli Stati Uniti d’America, uno dei difensori più strambi che si siano mai visti. Capello ribelle, pizzetto alla texana, decisamente meglio con la chitarra in mano che con il pallone tra i piedi.

 


Paul Okon – Lazio

Centrocampista australiano, indossa per quasi quattro stagioni (1996-99) la casacca biancoceleste. Con diciannove presenze totali, ‘vince’, per lo più dalla panchina, Coppa Italia, Coppa delle Coppe e Supercoppa europea. Fossero tutte così le carriere dei calciatori…

 

Ugochukwu Michael Enyinnaya – Bari

Questo attaccante nigeriano, classe ’81, esplose in puglia nello stesso momento di Antonio Cassano: Bari-Inter 2-1 del 18 dicembre 1999. I due, allora attaccanti della primavera, furono chiamati in causa per sostituire la coppia titolare infortunata Osmanovski-Masinga (sì, avete letto bene: la coppia titolare) e furono gli autori dei goal. Cassano, tra una cassanata e un infarto, ha fatto la carriera che ha fatto, di Enyinnaya, invece, si sono perse le tracce in giro per il mondo e nelle serie minori. Nel 2009 ha firmato per l’Anziolavino e l’anno dopo per il Meda, entrambe squadre di Eccellenza. Giocherà ancora, forse, ma chissà dove!

Marcos André Batista Santos, detto VAMPETA- Inter

Giusto un grande intenditore di calcio come Massimo Moratti poteva comprare questo tizio, dedito più alle donne e all’alcool che al pallone. E pensate che nel 2002 ha fatto parte della Seleçao che nel 2002 ha vinto il mondiale. Con la maglia neroazzura, invece, una sola miserissima presenza.

 

Gaizka Mendieta – Lazio

Centrocampista basco, fu acquistato dai biancocelesti nel 2000 per la colossale cifra di 89 miliardi di lire, manco fosse Maradona. Di lui si diceva così bene che collezionò 20 presenze e zero goal, cosicché fu spedito prima in prestito al Barcellona e poi ceduto definitivamente, udite udite, al Middlesbrough.

 

 

 FABIO JUNIOR Pereira– Roma

Strappato al Cruzeiro per trenta ricchi miliardi di lire, fu una delle tante toppe di mercato targate Sensi. Lo chiamavano “il nuovo Ronaldo”, ma del Fenomeno aveva solamente la boccia: in tutto sedici presenze e quattro gol. I tifosi della Roma, tuttavia, se lo ricordano soprattutto per un’esultanza dopo una rete alla Reggina in quel del Granillo: corsa verso la curva e gesto dell’ombrello non si sa rivolto a chi. Fantastico, davvero!

 

Johannes Nicolaas van ‘t Schip – Genoa

Tornante olandese, giocò in Liguria per ben quattro stagioni, dal 1992 al 1996. Nonostante centosette presenze, i tifosi del Grifone si domandano ancora chi fosse. Noi, per solidarietà, ci associamo.

 

 Thomas Brolin – Parma

Prima di sbarcare in Emilia, fu eletto in patria (Svezia) giocatore dell’anno 1990. Con i gialloblù collezionò 133 presenze e divenne una delle ‘colonne’ della squadra allenata da Nevio Scala. A carriera finita si è dedicato al poker professionistico, specializzandosi nel Texas Hold’em. Della serie: meglio a carte che a pallone.

 

 Cleto Polonia – Hellas Verona/Piacenza

Questo terzino destro, classe ’68, i difetti ce li aveva tutti: dal nome unico, al fatto che nelle figurine che trovavi dentro le gomme americane lui non c’era mai. In totale giocò più di duecento partite in Serie A prendendo sempre rigorosamente sei in pagella. Diligente, svolgeva il compitino, ma se cercate negli almanacchi difficile che lo troviate.

 

 Gianluigi Lentini – Torino/Milan/Atalanta etc, etc

Attaccante di belle speranze e testa calda, è stato famoso più per i suoi proverbiali chioppi in macchina che per le sue prodezze. Uno di questi, nel 1993, gli costò quasi la vita e gli pregiudicò totalmente la carriera. Dopo molte presenze in Serie A, nel 2001 inizia la sua discesa nelle serie minori, una discesa che ancora non si è conclusa: dal 2009, infatti, veste la maglia della Nicese, notissima squadra di Nizza Monferrato che gioca in Promozione.

Kazuyoshi Miura – Genoa

E per finire, una vera chicca: il primo calciatore giapponese a giocare in Europa! Ve lo ricordate?
Attaccante, giocava a Genoa, sponda rossoblù. Era talmente forte che, dopo appena un anno (1994-95), lo cacciarono via. Strano, però, aveva numeri alla Pippo Inzaghi: venti presenze e la miseria di un goal. Non c’è che dire, un vero killer d’aria di rigore!

 

Per voi, invece, qual è il più grande calcio bidone di quegli anni? Sceglietelo a destra votando il nostro sondaggio!

redazione