I 4 segreti oscuri di Disney

Chi di noi non conosce Walt Disney ed il suo lavoro? Moltissimi di noi sono cresciuti guardando i cartoni animati firmati Disney e visitando i loro favolosi parchi di divertimento. A detta loro, i luoghi più felici della terra. Ma quanti di noi conoscono le oscure vicende accadute in casa Disney e così abilmente nascoste? Non molti, sicuramente…

Ecco perchè oggi vi raccontiamo alcuni dei segreti più oscuri di casa Disney.

E badate bene, non si tratterà dei soliti messaggi subliminali. Vi parleremo di cose come crimini contro la natura e decessi orribili tenuti nascosti per anni.

Numero 4 – Discovery Island

River Country fu il primo parco acquatico di proprietà Disney Aperto negli anni ’70. Nelle immediate vicinanze vi era un’isola sempre di proprietà Disney, Discovery Island. Venne adibita a parco zoologico. Entrambi i parchi vennero chiusi al pubblico ed abbandonati.

Ad oggi, intrufolandosi al loro interno, è possibile ammirare un panorama molto inquietante. Attrazioni abbandonate allo scorrere del tempo, animali impagliati, bottiglie contenenti serpenti sotto formaldeide.

Ufficialmente i due parchi furono chiusi a causa dello scarso interesse da parte del pubblico. In realtà il motivo fu un’altro, molto più inquietante.

Infatti, nel 2001, nelle acque del parco acquatico e di Discovey Island, venne trovata una vasta popolazione di amebe killer. Queste particolari amebe attaccano il cervello umano, con un tasso di mortalità del 95%. La prima vittima delle amebe fu un giovane ospite del parco acquatico, morto nel 1980.

Numero 3 – Ceneri

Nel 2007 una donna venne scoperta a gettare delle ceneri tra le acque dell’attrazione dei Pirati dei Caraibi. La donna, colta sul fatto, si difese dicendo che si trattava di latte in polvere. In realtà, i membri dello staff di Disneyland, sospettarono che si trattasse dei resti di un cadavere. Infatti è pratica abbastanza comune, fin dai primi anni ’90, spargere le ceneri dei propri cari tra le attrazioni di Disneyland. In particolare nelle attrazioni a tema horror.

Il problema è talmente tanto diffuso che alcuni inservienti del parco sono addestrati ad utilizzare dei particolari strumenti di aspirazione che servono a purificare l’aria dalle ceneri dei cadaveri. Queste ceneri, infatti, tendono a creare un pulviscolo molto sottile che può essere facilmente ingerito od inalato dai visitatori del parco.

Numero 2 – Debbie Stone

Siamo nel 1974, in California. Un’attrazione molto popolare di Disneyland era l’America Sings.

Consisteva in una serie di piattaforme rotanti, sulle quali venivano presentati vari spettacoli tutti insieme. Lo spettatore, grazie alla rotazione delle piattaforme, poteva assistere a tutti gli spettacoli in contemporanea. Debbie Stone era una studentessa 18 che, per guadagnare qualcosa, lavorava come hostes a questa attrazione. Non si sa bene come si svolsero i fatti. Si sa solo che la povera Debbie rimase incastrata tra una delle piattaforme rotanti ed un muro fisso dell’attrazione. Le urla di dolore e disperazione della donna vennero sentite da tutta la gente presente all’America Sings. Ma nessuno intervenne: nessuno dei presenti riuscì a capire che le urla non erano parte dello spettacolo. Debbie morì stritolata, tra l’atroce dolore di una morte violenta e le risate, e gli applausi della folla.

Numero 1 – Il suicidio di massa dei lemmings

I Lemmings sono dei piccoli roditori artici che vivono in grandi gruppi.

Si dice che, quando la loro popolazione cresce troppo e le risorse per la sopravvivenza scarseggiano, questi roditori commettano degli enormi suicidi di massa, gettandosi da scogliere o alti dirupi, in modo da permettere agli altri membri della comunità di sopravvivere. Si, dice…ma non è vero.

In realtà questa falsa diceria è nata a causa di un documentario della disney “White Wilderness” datato 1958 e vincitore di un’Oscar. Questo documentario è divenuto molto famoso per la toccante scena in cui si vedono molti piccoli Lemmings gettarsi da una scogliera verso la morte.

Quello che forse non tutti sanno è che i lemmings, in natura, non commetterebbero mai un suicidio del genere. Per realizzare la scena, infatti, gli autori del documentario presero un gruppo di Lemmings e li portarono in Canada dove, approfittando della scarsa vista dei roditori, li costrinsero a gettarsi da una scogliera verso la morte. Un’atto di crudeltà verso la natura firmato Disney, e ripagato con un Oscar.

redazione