Home Venice si conferma una delle principali “case” della musica in Italia

È finalmente arrivato il momento tanto atteso: l’Home Venice ha preso il via!

Il festival targato Home Entertainment ha aperto le porte di casa nella splendida location del parco San Giuliano di Mestre, vista Serenissima.

L’edizione, caratterizzata da una forte presenza internazionale, ha preso il via con una line up votata al rock, indie rock e hard rock, insomma old school!

Nelle ultime settimane il festival era stato travolto dalle polemiche, dopo l’annuncio da parte della produzione della cancellazione di ben 8 concerti, tra cui quelli di Aphex Twin e Pusha T, due degli headliner, ma nonostante ciò le aspettative non si sono spente!

Tra i primi big ad esibirsi è toccato ai Canova fare gli onori di casa sull’Home Stage, il palco principale dei quattro presenti, seguiti dall’immortale Alborosie.

La band milanese ha messo in scena l’ennesimo show di livello, confermando tutta la qualità posseduta, che gli hanno permesso di essere una delle band italiane più importanti del momento.

Poi è stata la volta di Alborosie, uno dei maggiori esponenti del reggae mondiale, che ha fatto danzare gli homies a suon dir ritmi esotici e canzoni dal forte impatto sociale.

In serata è toccato a due pezzi da novanta internazionali come i Rival Sons e gli Editors.

I Rival Sons, band hard rock statunitense, hanno risvegliato dal torpore causato dalla cena il pubblico a suon di schitarrate e colpi di rullante. È stata davvero molto bella avere l’opportunità di ascoltare live una delle poche band hard rock capaci di mantenere ancora un altissimo livello.

Tra una pausa e l’altra i palchi per band emergenti e non erano attivi per mettete in luce i giovani talenti nostrani. Proprio qui ci siamo imbattuti in Masamasa.

Masamasa è un giovane rapper (si può definire solamente rapper?) casertano giovanissimo, pieno di idee e voglia di fare, dalle rime stravaganti e fuori dal gergo rapper classico. Il suo stile è davvero molto particolare, caratterizzato da aspetti da cantautore, ma con tutte le sfumature del rap attuale, passando per alcune influenze indie…insomma, uno stile personalissimo.

Alle 23 circa è toccato scendere in scena agli Editors, la band indie-rock britannica dei record, orgogliosi del traguardo di 2 milioni di dischi venduti.

La band, capitanata dall’eccezionale Tom Smith, ha fatto ballare e saltare i numerosi fan accorsi, mettendo in luce tutte le capacità live. Insomma, gli Editors rappresentano la qualità in persona, talmente bravi da piacere anche a chi non li conosce al primo ascolto.

Il primo giorno dell’Home Venice, nonostante la pioggia ed il rumoreggiare del mondo social, non ha deluso le aspettative ed i fan accorsi non sono rimasti a bocca asciutta.

Sabato caratterizzato da una line up totalmente rivoluzionata nello stile rispetto a quella di venerdí!

Ad aprire le danze sull’Home Stage è toccato al trapper Tedua, ancora gongolante per l’enorme successo del Machete Mixtape vol.4, a cui ha preso parte.

Il trapper genovese ha deliziato i fan accorsi ben presto, scaldandoli per la lunga giornata di concerti.

Subito dopo è stata la volta del sempreverde Noyz Narcos. Il rapper romano ha portato sul palco i grandi classici del suo repertorio, fino ad arrivare ai successi del suo ultimo album Enemy, pubblicato lo scorso anno.

Al termine della sua esibizione si sono scatenati sull’Home Venice pioggia torrenziali, grandine e fulmini, che hanno messo in fuga i tanti ragazzi accorsi.

Dopo un’ora sotto la pioggia battente, tutto è tornato alla normalità, con l’esibizione di Franco 126 sull’Home Stage. Il rapper romano, all’ennesima data del suo tour “Stanza Singola”, ha scaldato gli infreddoliti fan, riportando la musica al centro di tutto.

Subito dopo è stata la volta dell’uomo del momento: Gazzelle. Fresco di disco d’oro con “Quellla te”, la prima canzone pubblicata dal cantautore romano, ha incendiato il palco a suon di storie d’amore finite male e schitarrate.

Chi lo fermerà mai? Ogni giorno che passa è un costante miglioramento per Gazzelle, che, nonostante la timidezza, riesce a tenere benissimo il palco.

Spostandosi all’Hero Stage, ci siamo imbattuti in Speranza, rapper casertano, che tanto sta facendo bene negli ultimi mesi, tanto da ricevere complimenti anche dai mostri sacri del rap italiano, come Marracash e Lazza.

Le sue canzoni dai testi crudi, contaminate dalla corrente del gangsta rap, hanno reso la sua un’esibizione intensa, condita da tanta aggressività.

Tornando al main stage, è stata la volta di LP, la rockstar statunitense diventata famosa al grande pubblico con i singoli “Lost on you” e “Girls Go Wild”.

LP, accompagnata dalla sua band, ha incendiato i tante e le tante fan accorsi sin dalla mattina, con i suoi grandi successi e con cover di pietre miliari della musica come “You Shook Me All Night Long”.

Terminato il momento rock, è iniziata la parte di serata dedicata ai dj, aperta dalla dj slovena Brina Knauss a precedere uno dei massimi esponenti della scena techno mondiale: Paul Kalkbrenner.

PK, forse l’artista più atteso del festival, ha fatto ballare il pubblico per quasi due ore, sparando le hit come “Sky and Sand” e “Aaron”.

Sono stati due giorni intensi, pieni di emozioni, belle e brutte, ma, tirando le somme, l’Home si conferma essere una delle principali “case” della musica in Italia, caratterizzata dalla voglia di rivoluzionare ogni anno la squadra di artisti proposta! Bravi così!