“Gaga: Five Foot Two”: oltre la pop star si cela una donna straordinaria

Può definirsi inedita la Stefani Germanotta, in arte Lady Gaga, che viene raccontata in “Gaga: Five Foot Two”, documentario presente sulla piattaforma Netflix dal 22 settembre 2017.

Dimenticatevi la Lady Gaga dai look non convenzionali ed estrosi che fin dagli esordi hanno fatto parlare di lei come l’unica che sia mai stata in grado di indossare abiti fatti di carne, scarpe oltremodo vertiginose e copricapi imbarazzanti; siate pronti a conoscere una nuova Lady Gaga, l’unica, vera popstar che da sempre si cela dietro i suoi outfit e imparerete ad amarla per chi è veramente: una cantautrice di fama mondiale con le fragilità e le speranze di una donna qualunque.

Il documentario, diretto da Chris Moukarbel, prodotto da Bobby Campbell, Chris Moukarbel, Heather Parry e Lady Gaga per Live Nation Productions e Mermaid Films racconta un anno della vita della cantante includendo la lavorazione di Joanne, il suo ultimo progetto discografico, la partecipazione alla sesta stagione di American Horror Story e l’esibizione al Super Bowl LI, alternandoli con momenti della sua vita e sue considerazioni sulla musica, l’amore e l’esistenza.

“Gaga: Five Foot Two” inizia e finisce nello stesso modo: con i piedi della Germanotta sospesi in attesa di esibirsi al Super Bowl LI e dà allo spettatore consapevolezze mai avute prima sul conto dell’artista. In 100 minuti di video, Netflix dà ai fan e ai curiosi la percezione di chi sia oggi la pop star che ha fatto ballare il mondo intero con hit quali “Poker face”, “Bad Romance” or “Perfect Illusion”. Il ritratto che emerge di Lady Gaga è quello di una donna fragile senza peli sulla lingua e con uno stato di salute precario a causa della fibromialgia, legata alla sua famiglia e perfezionista sul lavoro.

Lady Germanotta si presenta in tutta la sua autenticità. Rivela che avrebbe preferito ricevere direttamente le critiche da Madonna piuttosto che leggerle sui giornali, racconta la nascita dell’album Joanne dei suoi significati intrinseci e di quanto questo sia l’album più intimista e più profondo che abbia mai scritto e confida come si senta profondamente sola dopo la fine del suo matrimonio e che, a volte, il lavoro non basta.

Ma non c’è solo questo! Dal documentario si scopre una pop star divertente, giocosa e attenta a chi vuole bene, ma anche una donna che soffre di fibromialgia che, da ultima, l’ha costretta ad annullare il tour europeo per curarsi.

Non è facile portare in scena la vita di un’artista così poliedrica e con una personalità così piena di sfumature e il regista Chris Moukarbel ha fatto un lavoro magistrale riuscendo a cogliere forze e debolezze, ironia e solitudine ed affetto e tristezza, dichiarando: «Ho avuto la grande opportunità di realizzare il ritratto di un’artista con un cuore così grande e una mente incredibilmente aperta. Mi sento davvero fortunato perché Gaga si è fidata di me e del mio progetto».

Al debutto del documentario su Netflix, anche Lady Gaga si è mostrata soddisfatta del lavoro di Moukarbel e ha dichiarato sui social: «Con “Gaga: Five Foot Two”, mi sono ritrovata a testimoniarmi in un modo che non sarei riuscita a vedere da sola. Mi sentivo orgogliosa, ho sentito la tristezza, mi sono sentita impotente, mi sono sentita vulnerabile… Ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stata l’autenticità del film nel modo in cui Chris, il regista, ha scelto di mostrare i miei limiti più bassi, i miei alti più alti e lo stretto rapporto con la mia famiglia alla quale mi sono aggrappata, al dolore che ho provato mentre ho scritto il mio album “Joanne”. [..] Ho scritto “Joanne” per guarirmi e trovare la forza per alimentare tutto, con la determinazione che ho imparato dalla mia famiglia d’immigrati italiani. Sono maggiormente toccata dal fatto  che il velo dietro l’aura della mia fama riveli che la fama non è tutto ciò che viene sbattuto in faccia all’esterno. La fama ti rende solitario, ti isola ed è psicologicamente impegnativa perché la fama cambia il modo in cui le persone ti guardano. A me sembra molto innaturale, ma contemporaneamente complicato perché so che è questo il mio destino perché sono una performer. Eppure mi sento da un lato così umile grazie alla fama che mi è servita ad alimentare l’amore del mondo, la voce che i miei fan mi hanno permesso di avere per diffondere messaggi di forza e uguaglianza, la vita fortunata che abbiamo io e la mia famiglia che ora possiamo aiutare gli altri in difficoltà. Sono solo una ragazza che cerca di diventare una donna, che ama scrivere musica, cantare, suonare pianoforte, chitarra, ballare, eseguire e agire. Una ragazza che ama i suoi fan e vuole che crescano con lei, come abbiamo simbioticamente fatto l’un l’altro per essere più coraggiosi e più gentili. [..] Non sono in grado di dare al mondo sempre esattamente quello che si aspetta da me. Ma non commettete errori, sono sempre la vera me. Con amore ed arte, Lady Gaga».

Buona visione!

Sandy Sciuto