A Carabinieri (Italian paramilitary police) officer checks transit to or from the cordoned area in Codogno, Italy, Monday, Feb. 24, 2020. Police manned checkpoints around quarantined towns in Italy's north on Monday and residents stocked up on food as the country became the focal point of the outbreak in Europe and fears of its cross-border spread. (AP Photo/Antonio Calanni)

Ricomincia l’incubo? Fine della zona rossa e nuovi contagi registrati a Codogno

La riapertura dell’ex area protetta di Codogno (Lodi) dove fu scoperto oltre un mese fa il primo contagiato da coronavirus avrebbe causato nuovi casi di positività a Covid-19. Lo scrive il Corriere della Sera secondo il quale dopo settimane di progressivo calo del trend, arrivato anche a toccare l’uno per cento, negli ultimi giorni il trend è in risalita. “Abbiamo sei positivi in più – spiega Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi – Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato».

 Il picco dell’epidemia di coronavirus in Italia è “vicinissimo” e si presenta “molto largo, una sorta di plateau”, ha detto all’ANSA Fabrizio Nicastro, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e fra gli esperti del ‘Gruppo analisi numerica e statistica dati Covid-19’. Questa è la situazione ad ora, dominata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Se un’altra regione importante dovesse esplodere – ha rilevato – è chiaro che la curva si rialzerà”.

Ieri è stato un giorno difficile per la Lombardia con 34.889 le persone positive al coronavirus, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime.

Claudia Ruiz