E’ morto il re Tailandese ed il Paese entra nel caos

Si è spento oggi all’età di 88 anni Bhumibol Adulyadej, re di Tailandia. La notizia della morte del sovrano più longevo del mondo tra quelli ancora in vita (sul trono dall’età di soli 18 anni) è stata data dal palazzo reale e minaccia di gettare nel caos politico il Paese.

Le condizioni di salute di re Bhumibol, da giorni motivo di preoccupazione, si sono aggravate negli scorsi giorni portando centinaia di persone a riunirsi davanti all’ospedale dov’era ricoverato per rendergli omaggio con fiori e preghiere. Il primo ministro Prayut Chan-o-Cha ha cancellato la sua imminente partenza per l’India, dove doveva partecipare a un evento collaterale al summit BICS. Stamani ha incontrato il principe ereditario Maha Vajiralongkorn, che succederà al padre, dopo aver proclamato a reti unificate un intero anno di lutto, bandiere a mezz’asta per un mese nonché la chiusura di tutti gli edifici governativi e delle scuole. La morte del re, oltre che annunciata dai tanti anni di complicanze e dall’andirivieni di problemi cardiorespiratori, era temutissima da tutta la popolazione, prevalentemente a causa del ruolo di “guida morale” che Bhumibol ha ricoperto all’interno del Paese nei circa 70 anni di regno. Stando a quanto riportato da alcuni osservatori politici, l’assenza del re graverà sul precario equilibro nella situazione interna alla Tailandia; secondo altri, la sua dipartita darà al Governo un potere in più per l’approvazione delle modifiche costituzionali (il cui iter è stato battezzato dal referendum popolare dello scorso Agosto).

Il primo ministro Prayuth ha rassicurato tutti, specie chi ha fatto notare che la “nuova Costituzione” per essere valida sarebbe dovuta essere sottoscritta dal re. Sottoscrizione programmata per Novembre prossimo, secondo usanze antiche e ben codificate, ma interrotta dallo sfortunato evento. Il premier ha precisato che, di comune accordo con l’Assemblea Legislativa Nazionale, si procederà come previsto e che la nuova carta costituzionale verrà firmata dall’erede al trono. In realtà chi parla di “instabilità sopraggiunta” in seguito alla morte del re, non è ben preparato al riguardo: già dal 2009, difatti, con il primo aggravamento della salute di Bhumibol, si era entrati in una situazione di stallo politico. Profilandosi all’orizzonte la morte del re, la popolazione ha iniziato ad interrogarsi sul suo seguito politico ed il suo successore, il primogenito Maha Vajiralongkorn, non è altrettanto amato dal popolo, specie dalla nobiltà, che gli rimprovera i trascorsi rapporti d’affari con l’ex premier Thaksin e molti pettegolezzi sulla sua vita privata. In molti ancora adesso dubitano che avverrà un effettivo passaggio di testimone e nel frattempo le speculazioni politiche sono innumerevoli. Quel che è certo, al momento, è che in Thailandia si avrà solo un lungo periodo di lutto e una cd. “isteria istituzionalizzata” che chiamerà a gran voce un nuovo regnante degno dell’eredità morale lasciata da Bhumibol e che sia pronto a risollevare l’economia thai.

redazione