E’ Grey’s Anatomy la prima serie in assoluto ambientata ai tempi del Covid

Shonda Rhimes è un genio nell’arte di essere autrice! Non solo perché da 17 stagioni ci fa tenere incollati agli schermi a vedere le avventure della vita di Meredith Grey, ma perché è la prima in assoluto ad aver ambientato una serie tv durante l’emergenza sanitaria a causa del covid.

In questo novembre, infatti, è arrivata la 17° stagione di Grey’s Antomy che si apre da subito con lo scenario drammatico dei protagonisti alle prese nella cura e lotta al Coronavirus.

Mascherine e protocolli di sicurezza hanno occupato il posto di bandane colorate e operazioni epocali.

Il primo episodio della nuova stagione, infatti, alterna momenti della vita reale dei protagonisti a flashback ben collegati al ritorno al lavoro di Richard Webber.

È proprio attraverso lui che l’impianto narrativo prende forma andando a svelare cosa è successo nelle vite dei protagonisti in quel lasso di tempo precedente alla diffusione del Covid19 negli USA.

Se il passato raccontato in pieno stile Rhimes lascia stupiti e perplessi, il presente fatto di esasperazioni, paure e misure da seguire è quello che consacra ancora una volta Grey’s anatomy come la serie dei record.

Non è solo la serie più longeva che sia mai esistita e della quale ancora non si parla di una fine, ma è anche la prima serie tv in assoluto con il covid dentro.

I protagonisti indossano la mascherina non solo in ospedale, ma anche all’esterno, nella vita comune. Non ci sono più operazioni interminabili, scoperte scientifiche da premio internazionale o amori sbocciati in corsia. Al loro posto vi è solo il covid19, l’unico nemico da debellare, e tutto ciò che gli ruota intorno.

Così vi è una Bailey che ha messo in sicurezza l’ospedale seguendo pedissequamente i protocolli, una Meredith Grey che diventa vittima del covid perché incapace di salvare i pazienti che muoiono in poche ore e manifestamente provata e urtata da questa situazione e un Richard Webber che decide di rientrare in ospedale nonostante sia un soggetto a rischio perché l’ospedale è l’unica relazione nella sua vita che non si è mai conclusa.

In tutto questo resiste il fulcro della serie ossia la narrazione dei sentimenti, ma in corsia al tempo del covid19. Le distanze non sono solo fisiche ma anche emotive, la comunicazione dello stato di salute o della morte di un paziente ad un parente è ancora più difficile e anni luce, ma soprattutto l’amore vive di espedienti segreti e quasi proibiti messi in atto per compassione e umanità.

La 17° stagione di Grey’s Antomy dovrebbe essere somministrata ai negazionisti per il forte impatto emozionale e per la cruda realtà rappresentata.

Non ci è dato ancora sapere quali scenari ci aspetteranno in casa Grey’s Anatomy. Per essere realistico, però, immaginiamo che Shonda Rhimes ha già previsto contagi tra i protagonisti e, probabilmente, qualcuno non ce la farà. Queste, però, sono solo nostri pronostici.

Ciò che è certo è che ancora una volta Shonda Rhimes non si è lasciata scappare l’occasione di poter fare un record, sempre sfruttando il suo immenso talento e la necessità di mettere in scena il vero senza fronzoli.

Sandy Sciuto