Destrimani o mancini: questione di geni, non di abitudini!

Il perché della scelta della mano destra o di quella sinistra come dominanti ha da sempre affascinato l’uomo. Spesso, infatti, la preferenza di una mano rispetto all’altra non è compiutamente giustificata. Alcuni l’ascrivono ad una parte più o meno “reattiva” del cervello, altri a semplici questioni di abitudine, se non addirittura al caso. Negli ultimi anni si stanno sviluppando nuove teorie a riguardo: non si tratta di abitudine o di caso, ma di genetica.

Un recente studio, pubblicato sulla rivista on-line eLife, vuole dimostrare che la preferenza della mano sinistra rispetto alla destra (o viceversa) sia dovuta allo sviluppo del midollo spinale durante la crescita del feto. In precedenza, era stata già attribuita la possibilità di essere mancini allo sviluppo della corteccia cerebrale, ossia una porzione del cervello. Il team di scienziati dell’Università di Bochum, in Germania, ha scoperto che l’uso della mano destra o della sinistra potrebbe derivare da una asimmetria del midollo spinale, la porzione di sistema nervoso interna alla colonna vertebrale, che viene a crearsi nel corso dello sviluppo del feto. Ma andiamo con calma…

Fino a poco tempo fa l’uso della mano destra rispetto alla sinistra era spiegato attraverso l’attribuzione di una sorta di “dominanza” fra i due emisferi cerebrali. Infatti, l’emisfero destro del cervello controlla la parte sinistra del corpo e, viceversa, quello sinistro la parte destra. L’attività più o meno intensa di uno dei due emisferi determinerebbe, di conseguenza, la preferenza della mano destra sulla sinistra o viceversa. Una parziale smentita di questa teoria deriva dalle ultime osservazioni: la preferenza per l’arto dominante è osservabile nel feto a partire dall’ottavo mese di gestazione. Come direte voi? Adesso i feti scrivono già nella pancia di mamma? Non siamo ridicoli! La soluzione è molto più semplice di quanto pensiate: osservando quale dei due pollici il feto inizia a succhiare!

Siamo, come abbiamo detto, all’ottava settimana e gli studi embriologici spiegano che, in questo momento dello sviluppo del feto, la corteccia motoria, che dirige il movimento, non è ancora collegata al midollo spinale. Cosa significa questo? Il midollo spinale permette di far giungere gli impulsi nervosi alla periferia del corpo e in un caso del genere, in cui il cervello, sostanzialmente, non è ancora legato al resto del corpo, l’atteggiamento del feto suggerirebbe che i fattori responsabili della scelta della mano destra o della mano sinistra dipenderebbero da qualcos’altro, possibilmente proprio dal midollo spinale!

La scoperta è stata resa possibile dallo studio dell’espressione genica dei neuroni del midollo spinale di cinque feti umani dall’ottava alla dodicesima settimana, che ha rivelato un’asimmetria fra i neuroni che causano il movimento della parte destra e la parte sinistra del corpo. Questa asimmetria è determinata da alcune modificazioni ereditabili che regolano l’espressione di specifici geni e che sono definite come modificazioni epigenetiche, ovvero capaci di modificare i livelli di espressione dei geni senza alterarne la struttura. Tuttavia, queste modificazioni possono risentire anche di sollecitazioni ambientali e, pertanto, non essere ereditate.

È quindi solo in un secondo momento che questa asimmetria viene definita a livello cerebrale permanentemente: quando corteccia e midollo si saldano insieme la cosiddetta plasticità neuronale del cervello fa il resto. Il cervello, infatti, è capace di modificare la propria struttura in risposta a stimoli esterni, come appunto l’uso preferenziale di un arto rispetto all’altro. Ecco quindi che l’uso precoce di una mano piuttosto che di un altra porta a rinforzare e “preferire” una mano piuttosto che un’altra!

Quindi rifuggite da tutte le dicerie, positive o negative, che si dicono sul conto dei mancini: la scelta della vostra mano dipende dalle vostre cellule, ricordatevelo!