CR7 e altri pochi eletti: gesti tecnici che hanno determinato la storia del calcio

La storia del calcio è fatta di partite, vittorie pareggi sconfitte, è fatta di trofei alzati, è fatta di drammi sportivi, è fatta di giocatori e allenatori che l’hanno segnata, l’hanno cambiata, l’hanno determinata. Accanto a loro, si sono susseguiti nel corso della storia alcuni gesti tecnici che hanno riassunto una determinata epoca del calcio, alcune giocate che hanno improvvisamente palesato e impresso nelle menti di tutti noi, con un’unica incredibile giocata, ciò che nel giuoco del calcio conta. Questo è il caso della inarrivabile rovesciata di Cristiano Ronaldo effettuata la scorsa settimana allo Juventus Stadium, ma CR7 è in buona compagnia – e che compagnia -.

VAN BASTEN – Il primo allucinante gesto tecnico che vogliamo ricordare è quello del Cigno di Utrecht, uno degli attaccanti più forti della storia del calcio, a Euro 1988 contro la Russia. Ce lo abbiamo in testa tutti, anche chi è nato negli anni successivi: lancio di Muhren dalla trequarti, Van Basten in posizione molto defilata decide di calciare al volo quella morbida voleè, da posizione impossibile; una parabola arcuata e la palla va a finire nell’angolino opposto. Un gol memorabile. Un gol che ha segnato un forte segno di rottura rispetto a tutta la tradizione calcistica precedente: questo è un gol dettato, oltre che dall’indubbio genio calcistico e dalla tecnica, dall’atletismo, dalla forza fisica dell’attaccante olandese: due caratteristiche che fino ad allora erano rimaste in un certo senso in disparte nel giuoco del calcio, e che a partire da quel momento saranno sempre più preponderanti. Se pensiamo ai trent’anni successivi, è evidente come l’atletismo e le capacità aerobiche abbiano sempre più assunto un ruolo centrale, andando ad incalzare la tecnica, la mente, il genio calcistico. Ecco, in questo senso Van Basten segnò un fortissimo punto di svolta nel mondo del calcio, con un improvviso e straordinario gesto tecnico.

ZIDANE – La vera unione di questi due mondi – atletismo e tecnica -, ormai alla base del sistema calcistico contemporaneo ci pare però perfettamente compiuta e realizzata dal gol di Zinedine Zizou Zizane, nella finale di Champions del 2002 contro il Bayer Leverkusen. Qui, in modo ancora più perfetto e sopraffino, è avvenuto la consacrazione del binomio atletismo-tecnica, potenza-genio: cross di Roberto Carlos dalla linea di fondo, Zidane poggiando sul solo piede destro si coordina, impatta la palla ad un altezza raggiungibile solo per chi, come lui, possedeva capacità aerobiche di primo livello, e la infila nel sette. Butt prova a raggiungere il pallone ma il tiro è perfetto. Il pensiero di effettuare un gesto tecnico di tale difficoltà è affidato a quei secondi che separano il cross di Roberto Carlos dall’impatto col pallone di Zidane; il resto è affidato alla capacità aerobica e atletica di Zizou. Atletismo e genio, finalmente e perfettamente sintetizzati con un unico gesto.

MARADONA E MESSI – Prima di passare a Ronaldo, vogliamo citare i due – probabilmente – più forti giocatori di sempre, Leo Messi e Diego Armando Maradona. Quarti di finale dei Mondiali di Messico 1986 (tralasciamo l’importanza iconica, sociale e anche politica che ebbe quel gol per l’Argentina) e contro il Getafe nella stagioe 2006\2007: due gol straordinariamente simili, quattro, cinque, sei uomini saltati in dribbling – il più nobile gesto del calcio -, tutti accomunati da quel piede sinistro con una quintessenza divina, e poi il gol. Queste due opere d’arte aprono ad un discorso diverso, perché a vent’anni di distanza l’uno dall’altro vogliono testimoniare ancora la prevalenza del genio e della tecnica sopra tutte le altre caratteristiche necessarie nel gioco del calcio, quasi queste due si fossero veramente sentite incalzate da quell’aurea di atletismo, corsa, fisicità e aerobica che pian piano si stava e si sta facendo sempre più imponente. E allora i due migliori interpreti di questo mondo, quasi deliberatamente ci viene da dire, decisero, in momenti ed epoche diverse, di lasciare un tangibile segno del primato del genio calcistico e della tecnica, con due azioni travolgenti che rimarrano nella storia del calcio.

CR7 – Questo breve excursus storico lo vogliamo concludere proprio con chi, per ultimo, ha voluto imporre il proprio gesto e la propria presenza all’interno della storia. La rovesciata di Ronaldo allo Juventus Stadium è la testimonianza 2.0 o 3.0, dopo Zidane e Van Basten, di quel binomio tra genio e atletismo. Ronaldo,  l’atleta perfetto che si è costruito da solo. Ronaldo, che non ha mai posseduto e non gli è mai stato riconosciuto quel genio calcistico che contraddistingue invece tutti gli altri giocatori più grandi di sempre, Messi, Maradona, Crujiff, Pelè. Alle 22.07 del 3 Aprile 2018 ha voluto segnare un preciso e forte solco, ha voluto iscriversi anche a lui in questo club di eletti: ha finalmente portato, con questo gesto più che con ogni altro gol in carriera, il proprio atletismo e la proprie capacità fisiche così esasperate e perfette a raggiungere quella sfera denominata genio calcistico.

L’ultima e la più perfetta manifestazione del binomio atletismo-genio, fisicità-tecnica: il riassunto del gioco del calcio, con quattro semplici caratteristiche, perlomeno quello che si è sviluppato dagli anni Novanta in poi. La rovesciata di Ronaldo, come i gesti tecnici sopra analizzati ma come d’altronde tante altre giocate storiche che si sono susseguite nei decenni di questo sport, si inserisce in questo filone: un gesto tecnico che non rimane fine a se stesso, ma assume una portata ed un valore per cui verrà ricordato a lungo proprio per ciò che ha significato, proprio per ciò che è riuscito a riassumere con un gesto tecnico durato meno di due secondi. Genio, tecnica, atletismo, elevazione, forza, velocità d’esecuzione: tutto ciò che contraddistingue il calcio di oggi, riassunto da Cristiano Ronaldo.

Andrea Codega