Covid-19: nasce a Ragusa la mascherina riutilizzabile all’infinito

di Daniele Lo Porto

ENORMI RISPARMI IN TERMINI DI COSTI E DI IMPATTO SULL’AMBIENTE.

SARA’ DISPONIBILE A FINE MAGGIO PER LA POPOLAZIONE.

I PRIMI PEZZI IN DONO A PROTEZIONE CIVILE, OSPEDALI E VIGILI DEL FUOCO

Una mascherina è per sempre, o almeno potrebbe servire per lungo tempo. L’emergenza Covid 19, infatti, prima o dopo cesserà, ma potrebbe lasciare spazio e tempo a una “nuova” normalità nella quale la mascherina assumerebbe il ruolo di abituale capo d’abbigliamento, se così vogliamo definirlo, oltre che di dispositivo individuale di protezione. Un accessorio alla pari, o quasi, di tanti altri, perché, secondo i virologi, al di fuori delle strutture sanitarie andrà bene una protezione di normalissimo tessuto, che potrà, quindi, essere adattata a proprio piacimento al resto del vestiario, per essere più o meno informali, mantenendo i requisiti di sicurezza. E allora, basta ai prodotti monouso, per ridurre i costi e il problema dello smaltimento e via libera alle mascherine riutilizzabili, più pratiche, e adatte a varie esigenze.

“Drop”, questo il suo nome, ideata a Ragusa e pronta per la produzione dalla fine del prossimo mese di maggio, è frutto del Centro di ricerca e sviluppo e della collaudata capacità evolutiva della Cappello Group – azienda nota per avere creato innovazioni applicate alle energie alternative e al trattamento delle superfici dei metalli – per contribuire alla ripartenza del Paese. La scelta del nome non è casuale: serve anche a esorcizzare la paura del contagio trasmesso dalle “gocce” di chi è positivo al virus. “Drop” (“goccia”, in inglese) e il design del frontale a forma di goccia. Il Centro di ricerca e sviluppo della Cappello Group, azienda di Ragusa, con un assemblaggio unico nel suo genere di materiali tecnologici disponibili in Italia, in poche settimane ha creato una mascherina riutilizzabile, resistente e leggera, versatile ed efficace, così come hanno confermato i test scientifici e la ricerca interna condotti sui prototipi di questo dispositivo di protezione “made in Sicily”. La produzione inizierà a fine maggio in piena sicurezza con 30 unità lavorative dirette e dell’indotto e con una capacità di fornire al mercato alcune migliaia di pezzi al giorno, raddoppiabile a regime così come l’occupazione.

I primi esemplari di “Drop”, per un valore commerciale pari a 100mila euro, saranno donati dalla Cappello Group alla Protezione civile regionale della Sicilia, agli ospedali di Ragusa, Vittoria e Modica e al Comando dei Vigili del fuoco della provincia di Ragusa. “Drop” è una maschera in gomma termoplastica anallergica (non stampata in 3D) con un coprifiltro che trattiene un filtro di protezione ad alte prestazioni, intercambiabile: insomma, una stratificazione di materiali termosaldati che offre una maggiore protezione contro le particelle disperse nell’aria. La maschera si usa, si lava, si igienizza e, semplicemente sostituendo il filtro, torna ogni giorno come nuova. Il dispositivo offre ulteriore protezione agli operatori esposti ad alto rischio di contagio, grazie ad una visiera protettiva paraspruzzi aggiuntiva in policarbonato che si innesta con estrema facilità sulla maschera senza sostegno alla testa. Presto sarà messa in vendita.

A Belpasso, invece, sul cono dell’Etna, una artista-artigiana produce poche rd eleganti mascherine in stoffa, tralasciando al momento la sua produzione limitata di “Coffe d’amare”. Mela Bruno, ha deciso, infatti, nella prima fase di emergenza, quando le mascherine sono diventate introvabili, di soddisfare l’esigenza di conoscenti e amici con dispositivi “classici”, per tessuto, colore, forma. Poi, è venuta fuori, inevitabilmente, la sua maestria di artista ed ha iniziato a cucire mascherine eleganti, tutte di ispirazione per colori e decori, rigorosamente dall’anima siciliana, molto glamour, destinate e diventare oggetti cult e non solo tra i concittadini. Mela Bruno

redazione