Cosmetici naturali: il trucco è sempre più bio

La cosmesi naturale, ovvero il settore dei prodotti ‘green’ come creme, detergenti e make up a connotazione naturale, conquista una fetta sempre più larga di consumatori. Il fatturato di questo settore in Italia ha ormai raggiunto i 500 milioni di euro alla fine del 2015, ed è in costante crescita: nel mondo, il giro d’affari legato ai cosmetici naturali tocca i 15 miliardi di dollari.

La costante espansione della cosmesi naturale, al di là dei numeri, è resa evidente soprattutto da altri fattori. Anzitutto, creme, saponi e trucchi green si trovano ormai non solo nei bio-store, ma anche negli scaffali delle grandi catene di distribuzione. Altro dato fondamentale, è la propensione degli italiani, nonostante la crisi, a spendere di più per comprare prodotti per corpo e capelli, purché siano “naturali ed ecobio”, derivati cioè da erbe e piante, privi di sostanze sintetiche e rispettosi dell’ambiente.

Le parole d’ordine quindi sono biologico, ecologico, zero impatto ambientale. Il problema, però, è che nel settore cosmetico – a differenza di quello alimentare – non esiste una normativa che stabilisce cos’è biologico, né quando si possono usare le parole “bio”, “naturale” o “vegetale” sulla confezione. La certificazione non è obbligatoria e quindi è facile che in questo mercato si inseriscano i “biofurbi“: ditte che usano la parola “bio” anche se il loro prodotto contiene componenti sintetiche e non vegetali.

Ovviamente la legge europea garantisce la sicurezza per la salute di tutti i prodotti sul mercato e delle sostanze in essi contenuti, pur non definendo nello specifico cosa siano i cosmetici naturali. Ci sono invece numerosi enti certificatori che, attraverso i propri standard, garantiscono l’origine naturale delle sostanze contenute nei cosmetici e l’assenza di alcuni ingredienti come petrolati, siliconi e alcuni conservanti. Il consumatore green può quindi affidarsi a questi standard, oppure imparare a leggere il famoso Inci, la lista degli ingredienti contenuti nell’etichetta dei prodotti cosmetici.

Questi devono essere indicati secondo un ordine decrescente di peso all’interno della formula, quando la loro concentrazione è superiore all’1%. Per valori inferiori i nomi possono essere riportati senza un ordine preciso. Non proprio una lettura semplice, a dire il vero, dal momento che le sostanze sono migliaia e saperle riconoscere non è agevole. Per questo la rete pullula di siti che elencano i prodotti che hanno davvero una composizione bio e sullo smartphone si possono scaricare diverse app che permettono di riconoscere i cosmetici naturali e quelli finti tali.

Altra soluzione può essere quella di produrre da sé prodotti come detergenti, tonici, creme, e anche make up. Questi, infatti, possono essere formulati e realizzati in casa con gli ingredienti della dispensa o quelli acquistati nei negozi, anche on line, di materie prime. Le dritte sono date soprattutto dalle beauty guru del web, e riguardano ricette e indicazioni base per cominciare ad armeggiare con bilance, contenitori e ingredienti per garantire igiene e sicurezza del prodotto finale.

Emilia Granito