Coronavirus: quali effetti sull’economia globale?

Oramai le notizie sul coronavirus invadono Tg, giornali, radio e quant’altro da giorni. L’epidemia ha portato le autorità cinesi a mettere in quarantena la città di Wuhan, da dove tutto sarebbe iniziato.
Oltre ai rischi per la salute, ci sono quelli ben noti agli economisti ed agli esperti del settore. I mercati internazionali stanno infatti reagendo alle contromisure adottate dal governo cinese. Wuhan non è una cittadina rurale della Cina. E’ una metropoli da oltre 11 milioni di persone, ricca di industrie di nuove tecnologie e pesanti. Un polo industriale importante. Ad oggi completamente fermo.

La risposta delle Borse

Shanghai ed Hong Kong resteranno chiuse fino al 3 febbraio. Tokyo continua a riportare una situazione di sofferenza. Le borse europee e quella americana sembrano invece riguadagnare terreno dopo il crollo di pochi giorni fa.

Il boom del farmaceutico

A salire in vetta alle classifiche sono ovviamente le azioni delle aziende farmaceutiche, di quelle che producono materiale sanitario. La società giapponese Kawamoto Corporation (che produce mascherine, guanti monouso e disinfettanti vari) ha visto aumentare il valore delle sue azioni del 23,6%. Mica male.

Il mercato del lusso

E’ tra più colpiti. Il colosso Lvmh di Bernard Arnault è proprietaria di oltre settanta marchi tra cui Christian Dior, Bulgari, DKNY, Fendi, Céline, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis Vuitton, di orologi come TAG Heuer, di gioielli come Tiffany & Co., di vini e liquori come Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Hennessy, di editoria come Les Échos e Le Parisien, di distribuzione come Sephora. Alcuni dei nomi più importanti, di marchi famosissimi che sono richiestissimi dai ricchi cinesi. In un primo momento il corona virus pare abbia fatto perdere al colosso almeno un 5%.

Il capodanno cinese

Il 25 gennaio l’anno del Maiale ha lasciato il passo a quello del Topo nel calendario cinese. Un capodanno ha è stato punto per moltissimi brand di lusso. In molti hanno sfornato prodotti esclusivi e in limited edition per celebrare la ricorrenza: dalle borse con Topolino, scelto da Gucci come “ambassador” per l’anno in arrivo, alle sneaker Moschino con Mickey the Rat. Passando per le edizioni speciali di profumi e make up.
I cinesi sono acquirenti di punta per il mercato della moda, e spiccano anche tra i maggiori acquirenti nelle boutique di Via Condotti e Via Montenapoleone. Quest’ultime sono davvero preoccupate per le ripercussioni che il corona virus può avere sui loro guadagni, forse più che per la salute.

 

Turismo e viaggi

Pesantissime sono anche le ripercussioni sui guadagni delle compagnie aeree. La British Airways ha bloccato tutti i voli verso la Cina. Lufthansa, solo nella giornata del 28 gennaio ha perso in borsa il 5,2%. La Casa Bianca sta valutando l’ipotesi di bloccare tutti i voli tra U.S.A. e Cina per evitare casi di contagio.
Nel 2019 i turisti cinesi sono stati circa 2,8 milioni. Immaginate ore il giro di soldi che possono portare così tante persone. Beh, immaginate non solo che questo giro non ci sia più, ma che immancabilmente la maggior parte della popolazioni diminuisca drasticamente i propri acquisti, di qualsiasi genere. Una bella bastonata per tutta l’economia globale.

Le grandi compagnie

Il colosso Toyota ha fermato tutta la produzione negli stabilimenti cinesi. Strabucks ha chiuso, in accordo con le autorità locali, oltre 2 mila caffè, per evitare il diffondersi del virus. Mc Donald’s anche. Facebook ha invitato tutti i suoi dipendenti ad evitare viaggi nel Paese del dragone. Colore che già ne hanno fatti di recente stanno lavorando da casa. E questi sono solo alcuni esempi.

Nel 2003, ai tempi della Sars, ci vollero 6 mesi perché l’economia si risollevasse. Nel 2003 però il Pil della Cina era molto inferiore ad oggi, così come il suo potere sull’economia globale.

Sharon Santarelli