“Chiara Ferragni-Unposted”: perché merita di essere visto

Abbiamo visto “Chiara Ferragni: Unposted” e ora vi diremo perché dovreste andarci anche voi.

Innanzitutto, vi chiarirà le idee sulla professione della fashion blogger , che, vi piaccia o no, è un lavoro. Gran parte del documentario, infatti, è dedicata proprio alla definizione di questa nuova figura, con diversi professionisti del settore che dicono la loro a riguardo. “Le fashion blogger sono delle pagine pubblicitarie viventi” recita uno degli interventi. Questa frase spiega perfettamente perché da qualche anno a questa parte i brand investano moltissimo proprio su di loro. Chiara sottolinea più volte come all’inizio non sia stato facile farsi accettare nel mondo della moda. Ai suoi esordi, siamo nel 2009, era l’unica “giovane” a partecipare agli eventi e stando alle sue parole i “veterani” facevano di tutto per metterla a disagio e farla sentire non all’altezza di quei posti. Lei, però, non si è fatta intimidire e il resto è storia!

Chiara Ferragni con la regista Elisa Amoruso

È un inno all’empowerment femminile. Chiara ha 32 anni ed è una madre, una moglie e un’imprenditrice. Ma soprattutto è una donna che ha sfidato pregiudizi beceri e demodè sul fatto che le donne non siano in grado di avere successo, tanto più se bionde (che nel 2019 ci siano ancora persone in grado di pensare questo lascia senza parole). Alcuni haters le dissero addirittura che “bionda” e “Harvard” non possono nemmeno stare nella stessa frase. A sostenerla intervengono altre donne di potere: Alberta Ferretti, Maria Grazia Chiuri, Diane von Furstenberg e Silvia Venturini Fendi. Chiara sostiene fermamente che una donna può farcela anche senza un uomo e si prende anche una piccola rivincita nei confronti del suo ex-fidanzato e manager Riccardo Pozzoli, affermando che “nessuno ha creato Chiara”. Il tutto sempre con grande eleganza e delicatezza.

C’è un momento in cui ammette che qualche anno fa non sapeva esattamente cosa avrebbe fatto nella sua vita. Era brava a scuola ma non la prima della classe, aveva provato diversi sport ma non eccelleva in nessuno; eppure dentro di lei sapeva di avere un talento. Ha cercato dentro di sé, ha preso consapevolezza delle proprie potenzialità e ha dato vita a qualcosa, che inizialmente agli occhi della maggioranza sembrava una sciocchezza, ma che ora è diventato addirittura un modello di business. Ha saputo sfruttare gli strumenti a sua disposizione, ovvero i social network, cogliendo l’incredibile potere della condivisione e della comunicazione che questi nuovi media mettono a disposizione. Chiara possiede, come dice il direttore di Vanity Fair, Simone Marchetti, “l’esperanto della modernità“.

Ci saranno moltissimi di voi che si trovano in questo momento nella stessa situazione della Chiara di qualche anno fa e la mossa intelligente è di guardare a lei come un esempio. Non fraintendete, non significa che dovrete tutte/i avere il suo stesso successo, ma è il suo atteggiamento che deve essere una fonte di ispirazione. Chiara dice di pensare sempre alla persona che vorrebbe essere, alla versione migliore di se stessa e di agire come la “Chiara che vorrei” farebbe.

Non vi sveglierete domani e sarete Chiara Ferragni, avrete una casa a Los Angeles e un armadio strabordante di abiti firmati, questo è ovvio. Chiara è stata fortunata, diciamolo, ha avuto circostanze e possibilità (anche economiche) a suo favore, che magari gran parte di noi non ha; ma Chiara non è solo questo, non è solamente apparenza. Ha una bella vita, tanti soldi e tutto quello che volete, ma per mantenere tutto ciò ci vuole anche, e soprattutto, l’intelligenza (lo star system è pieno zeppo di esempi di personaggi che non sono stati in grado di gestire il successo). Mettete da parte l’invidia e l’odio, che non portano da nessuna parte, e usate le vostre energie per fare del vostro sogno la vostra vita. Chiara Ferragni docet!

Giulia Storani