Branding Dalí, la costruzione di un mito in mostra a Napoli

Branding Dalí, la costruzione di un mito va in scena a Napoli. Questo è il titolo che anticipa l’inconsueta esposizione di opere firmate Salvator Dalí. Ad ospitare la mostra, dal 25 ottobre al 2 febbraio 2020, è Palazzo Fondi, un luogo che punta alla rigenerazione urbana e tenta di riconquistare un posto di rilievo nella collettività della città di Napoli.

Branding Dalí, organizzata da LelesArt con con-fine edizioni e Me-diterranea Art, è a cura di Alice Devecchi. Lo scopo è mostrare al pubblico un aspetto poco noto dell’artista catalano, l’operazione di branding di se stesso. Dalí in largo anticipo sulle tendenze odierne attua una straordinaria opera di sperimentazione e marketing della sua professione di artista. Le opere esposte a Palazzo Fondi rientrano in un circuito lontano dal grande pubblico, ma che testimoniano a pieno il “progetto Dalí”. Le 150 opere in mostra provengono per la maggioranza da collezioni private e raccolgono le produzioni realizzate tra gli anni Cinquanta e Ottanta dal surrealista.

Salvador Dalí_Tauromachia surrealista_Giraffa in fiamme.
Un nuovo volto per Dalì

Dalì scopre il modo di massimizzare i profitti. Adatta le sue abilità pittoriche, le trasforma e le mette a servizio dell’industria. Inizia così una produzione di oggetti più disparati, libri, manifesti, piastrelle, porcellane, ogni supporto si piega al suo genio artistico.  Risulta, allora, perfetto l’anagramma “Avida Dollars” che André Breton coniò per Salvator Dalí e la sua ricerca di successo e denaro unita alla sua capacità di trasformare in oro tutto ciò che toccava.

Sala dopo sala è possibile scoprire questo mondo affascinante, distante dall’idea radicata e nota di Dalí, il pittore. Risulta vincente l’idea di imprimere la sua firma e il suo tocco su oggetti di uso comune. Serie di piatti, bicchieri, bottiglie e addirittura carte da gioco, tutti oggetti di massa che trovano riscontro nel mondo del mercato. L’artista sperimenta su di sé le tendenze di un’epoca che cerca di avvicinare “l’artista” ad un pubblico sempre più vasto. Non è il solo a compiere un’operazione simile. Picasso e soprattutto Andy Warhol hanno perseguito la stessa strada, con successi ormai diventate icone della cultura pop.

L’icona di una cultura pop

In questo quadro, non stupisce che una delle serie tv più in voga del momento, La casa di Carta, abbia scelto come volto iconico l’immagine più famosa di Dalí, i baffi all’insù.

Accostandosi alle opere presenti alla mostra Branding Dalí, la costruzione di un mito, risulta affascinante la scoperta di un volto diverso dell’artista. Parallelamente alla produzione artistica più tradizionale e conosciuta che, ha conquistato il mondo, si trova l’abilità nel destreggiarsi in nuove tecniche e materiali per aumentare la fruizione del suo operato e del suo pubblico. Il risultato finale è sorprendente: il passaggio della grandezza delle sue opere a se stesso.

Tarocchi Universali. Ph A. Grimaldi

Non è un caso che la scelta del luogo espositivo sia ricaduta su Palazzo Fondi. Durante la conferenza stampa sono stati resi noti i risultati ottenuti nei primi 19 mesi di attività del progetto di rigenerazione urbana temporanea realizzato da Urban Value. Nel primo anno di attività sono aumentati non solo il numero di visitatori al sito, ma anche i progetti culturali e l’indotto economico per la città.

Salvador Dalí. Illustrazione xilografica Divina Commedia.

Tra le opere esposte trovano un grande fascino le illustrazioni xilografiche che Dalí realizzo per la Divina Commedia (1960 – 1963), esposta interamente, in cui ogni canto viene intrecciato con l’immaginario onirico e surrealista dell’artista. A tiratura limitata sono le immagini Tauromachie surréaliste (1970), eliotipie a punta secca, de Les douzes Apostoles (1977), litografie con oro, e delle incisioni a punta secca Le Bestiaire de La Fontaine dalinisée (1974). Non meno degne di valore sono la serie completa di Tarocchi Universali, 78 carte e la serie di piatti che reinterpretano le canoniche figure delle carte da gioco.

Salvador Dalí. Carte da gioco Puiforcat

Benito Dell'Aquila