Casa Battlò, un’onda di mare tra le vie di Barcellona

Casa Battlò, a Barcellona, è il progetto residenziale più affascinante che Gaudí abbia mai realizzato. Se La Pedrera risulta tra le strutture più emblematiche e tra le più note, è però, Casa Battlò a primeggiare per fantasia, colori e fascino. Passeggiando per Passeign de Gràcia è impossibile non essere colpiti dal luccichio di colori che emana questo palazzo, al punto tale da desiderare di entrarci. La facciata esterna appare come un portale, superato il quale, ci si immerge in un mondo surreale. Ogni visitatore può immedesimarsi in Alice, quando questa varca le soglie del paese delle meraviglie.

Dettaglio Facciata. Foto di Raffaele Illiano.

L’edificio entrò nelle proprietà di Josep Battlò, un ricco e importante imprenditore di Barcellona, che assoldò Gaudí per i lavori di ristrutturazione. Ad Antoni Gaudí venne concessa la totale libertà d’azione e il genio visionario dell’artista trasformò completamente la struttura. L’architetto mise mano alla facciata, ai muri e agli spazi interni, rendendo il palazzo di Battlò l’opera d’arte che ancora conosciamo. Così come poi farà con La Pedrera, Gaudí riuscì a rendere l’abitazione di grande funzionalità. Gli elementi inseriti al suo interno dimostrano l’inclinazione dell’artista ad essere precursore sugli avanguardisti di tutto il XX secolo.

Esterno

La facciata esterna è il biglietto da visita di questo edificio. Le linee curve e ondulate sostituiscono le rette, in una prassi tipica di Gaudí. Questo ritmo ondulato, che intende avvicinarsi alle forme naturali, stuzzica l’attenzione e spinge a stupirsi. La facciata stessa con le sue forme bizzarre ha ricevuto diversi nomignoli. I balconi inferiori ricordano crani ed ossa umane, tant’è che la casa fu appellata come casa delle ossa. L’ampiezza e la forma delle finestre ricordano, invece, dei grandi sbadigli. La pietra arenaria di Montjuïc lascia spazio ad un’altra peculiarità, il rivestimento ceramico. Anche qui è immancabile l’utilizzo del trencadís che dona lucentezza e conferisce un aspetto magico alla facciata. L’utilizzo di questa tecnica permette di raccogliere e riflettere la luce del sole, generano così effetti luminosi cangianti, una sorta di pioggia di paillettes. Nel suo insieme Casa Battlò diventa davvero un portale che conduce in un mondo onirico.

Dettaglio Facciata esterna. Foto di Raffaele Illiano.

Interno

Gli interni hanno subìto una totale rivisitazione. Intorno ad un cortile centrale si snodano le scale che conducono agli appartamenti. Le stanze si fondono l’una nell’altra. Scompaiono gli angoli e le linee rette. Tutto sembra circolare, come a ritrovarsi in un vortice acquatico. Sensazione che viene ripresa dalle ceramiche azzurre che rivestono il cortile centrale. La sua funzione da lucernario e le diverse sfumature del colore blu, conducono l’ospite in una salita e discesa dai fondali marini. Anche le balaustre interne si intrecciano come le corde di una rete a maglia simili a quelle utilizzate dai pescatori. Uno spettacolo per gli occhi, in ogni direzione e se l’immaginazione avanza, non appare difficile incontrare creature acquatiche nelle forme delle finestre interne.

Gli appartamenti rivelano il tocco di Gaudí nella cura dei dettagli anche più effimeri. La funzionalità e la praticità di oggetti come porte, maniglie o pezzi di arredamento, sottolineano l’attenzione e l’avanguardia di questo architetto.

Tetto

Anche per la soffitta si opta per una soluzione architettonica ingegnosa: l’arco catenario. Questa scelta ha permesso l’eliminazione di muri e colonne ottenendo come risultato finale un corridoio che appare come una caverna nelle fattezze di una cassa toracica animale. Questi spazi erano destinati alla lavanderia e chi ci passava poteva avvertire l’idea di trovarsi nel corpo di una balena o addirittura nel corpo di un drago. Un drago che è possibile ritrovare sul tetto. Qui non si trovano le semplice tegole, ma gli spazi assumono caratteristiche decorative dell’edificio. Il tetto è ricoperto da colorati tasselli, così sfolgoranti da sembrare le scaglie di un drago colorato. La pelle della stessa cassa toracica che si trova nella lavanderia sottostante. In molti hanno ipotizzato un richiamo al mito di San Giorgio che uccide il drago con la spada, una spada rappresentata da una torretta presente tra i vari comignoli finemente decorati.

Casa Battlò si inserisce in un concatenarsi di espressioni gotiche e di stile liberty che si articolano con un simbolismo finemente gaudiano. Non a caso rientra tra i monumenti più visitati di Barcellona.

Si ringrazia Casa Batlló SLU per la disponibilità accordataci nella visita.

Marcella De Falco e Raffaele Illiano per il servizio fotografia.

Benito Dell'Aquila