Bracciale dell’equilibrio: che fine ha fatto il Power Balance?

Nel corso del tempo, gli accessori si sono evoluti e si sono susseguiti diversi modelli che hanno conquistato la moda e che hanno monopolizzato l’attenzione di tutti per lungo periodo.

Infatti, di bracciali singolari e decisamente slegati dall’ambito tradizionale della gioielleria se ne sono visti tanti (e continuano a vedersene); basti pensare, ad esempio, ai classici braccialetti portafortuna in tessuto o ai modelli realizzati in silicone (il sito www.fullgadgets.com, attivo nell’ambito della personalizzazione, ne mostra parecchi esempi nella sezione dedicata).

Tra i modelli di bracciale che hanno fatto discutere molto, però, ce n’è uno in particolare di cui oggi non si sente parlare praticamente più: il bracciale dell’equilibrio conosciuto anche come Power Balance.

Questo braccialetto, venduto a circa 30 euro, prometteva di migliorare l’equilibrio, la forza e le prestazioni fisiche di chi lo indossava.

Celebrità e atleti di fama mondiale lo esibivano con orgoglio, contribuendo a creare un mito che sembrava inarrestabile. Ma che fine ha fatto il Power Balance? Ripercorriamo la sua storia, dal boom iniziale al declino.

 

Le origini del Power Balance

Il Power Balance nacque dall’idea di due fratelli, Troy e Josh Rodarmel, che nel 2006 presentarono il loro prodotto a varie fiere di settore. La loro invenzione si basava sulla “chinesiologia applicata“, una pseudoscienza che prometteva di aumentare la potenza e l’equilibrio di chi indossava il braccialetto grazie a ologrammi speciali integrati nel design.

Nonostante la mancanza di prove scientifiche a sostegno delle loro affermazioni, il braccialetto guadagnò rapidamente popolarità. Nel 2009, le vendite iniziarono a salire vertiginosamente, grazie anche all’endorsement di sportivi professionisti e celebrità come Shaquille O’Neal, Cristiano Ronaldo e Leonardo DiCaprio.

Questo supporto contribuì a creare un’aura di credibilità attorno al Power Balance, spingendo sempre più persone ad acquistarlo nella speranza di migliorare le proprie performance fisiche.

 

Il boom delle vendite

Il 2010 fu l’anno di massima gloria per il Power Balance. L’azienda registrò vendite per oltre 35 milioni di dollari, con il braccialetto che diventò un fenomeno globale. Era difficile trovare qualcuno che non ne avesse sentito parlare, e nelle scuole e università americane il Power Balance era ormai un accessorio di moda. L’uso strategico di testimonial famosi aveva creato un potente spirito d’emulazione, facendo sembrare il braccialetto il segreto del successo per molti atleti.

Le critiche e le accuse

Nonostante il successo commerciale, il Power Balance non riuscì a sfuggire al vaglio delle autorità. Nel 2011, la Commissione australiana per la tutela dei consumatori intervenne, sostenendo che le affermazioni dell’azienda violavano le normative sulla promozione di prodotti medici e terapeutici. Un’indagine rivelò che non esistevano prove scientifiche credibili a supporto dei benefici promessi. Power Balance fu costretta a rimuovere tali affermazioni dal proprio sito web e a rilasciare una dichiarazione in cui ammetteva la mancanza di prove a sostegno dei suoi claims.

Negli Stati Uniti, una class action intentata dai consumatori portò a un risarcimento di 57,4 milioni di dollari. Questo colpo finanziario, insieme alla perdita di credibilità, spinse l’azienda a dichiarare bancarotta nel 2011.

Il tentativo di rilancio

Nonostante la bancarotta, i fratelli Rodarmel non si diedero per vinti. Cercarono di rivitalizzare l’azienda, ma i tentativi si rivelarono infruttuosi. Nel corso del 2011, l’azienda accumulò debiti per 50 milioni di dollari, inclusi contratti onerosi con squadre sportive e atleti di alto profilo. La situazione finanziaria disastrosa costrinse Power Balance a dichiarare una seconda bancarotta.

La situazione attuale

Oggi, Power Balance esiste ancora, sebbene in una forma molto ridimensionata rispetto ai giorni di gloria. Il sito ufficiale dell’azienda offre ancora i braccialetti originali a circa 30 dollari, e una versione in acciaio per 54 dollari. Le affermazioni sui benefici misteriosi persistono, ma il pubblico sembra essere diventato più scettico. L’entusiasmo iniziale si è dissipato, e pochi sono disposti a credere che un semplice pezzo di silicone possa migliorare le prestazioni fisiche.

La storia del Power Balance è un esempio affascinante di come il marketing e l’endorsement di celebrità possano creare un fenomeno globale anche senza basi scientifiche solide. Tuttavia, alla fine, la verità viene a galla, e le affermazioni infondate non possono reggere al vaglio delle autorità e del pubblico informato.

Sergio Meloni