Prendi una Birkin, tagliala in decine di pezzi e trasformala in un paio di sandali. Il risultato? I Birkinstock: suola in sughero e gomma originale Birkenstock modello Arizona, fodera in pelle scamosciata, tomaia in pelle di coccodrillo ricavata dalle Birkin di Hermès e fibbie vermeil (una varietà di argento dorato).
Sminuzzare quattro delle iconiche borse Hermès è quello che ha osato fare il collettivo creativo dell’agenzia di design di Brooklyn MSCHF, creando quelle che si apprestano ad essere le it-shoes più alla moda (e costose) dell’estate 2021. Birkinstock il loro nome. Nessun refuso, ma un neologismo nato dall’unione del nome dei due iconici accessori (Birkin+Birkenstock) che, visto il successo che sta avendo il post sull’account Instagram di MSCHF, sarà sicuramente sulla bocca (o meglio dire ai piedi) di tutte le fashion-addicted.
L’agenzia Newyorkese ha da poco svelato il progetto lanciando il sito web Birkinstock.shoe, il quale mostra in un video il processo di produzione.
Ha acquistato “solo” 4 modelli della it-bag per circa 122.500$ da utilizzare come materia prima. Questi sono state smontati, appiattiti e tagliati rigorosamente a mano in selezionatissimi laboratori di Brooklyn. Riassemblati pezzo per pezzo, sono diventati altrettanti paia di sandali dal costo che oscilla tra i 34 e i 76mila dollari, a seconda delle dimensioni del piede del cliente.
Ogni paio di Birkinstock è un singolare oggetto da collezione. Tre le varianti cromatiche tra cui poter scegliere. Il modello rosso e bianco è stato ricavato dalla Hermès Porosus Birkin 35, mentre le due varianti in nero derivano rispettivamente dalla Clemence Birkin 35 e dalla Ostrich Birkin 35. Per ciascun modello il sito indica anche il prezzo della borsa da cui ha origine.
Per il packaging, non la solita scatola ma una vera e propria box regalo rigorosamente arancione Hermès ma con la lettera “B” al posto della “H”, con tanto di nastro a doppio logo. All’interno un altro dei classici della Maison, un carré in seta arancione con disegni di cavalli e bottiglie di champagne, oltre che ovviamente un paio di Birkinstock.
Gli speciali sandali saranno realizzati su ordinazione fino ad esaurimento scorte. I pezzi sono stati resi disponibili all’acquisto solo su richiesta dall’8 febbraio in diverse e tre sono già state vendute. Uno al rapper Future, uno alla cantante americana Kehlani e un altro ad un collezionista d’arte di cui non si conosce il nome. MSCHF ha anche annunciato di volerne tenere un paio per il gruppo, per cui le paia disponibili saranno da quattro a sei.
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L’ultima provocazione al mondo del lusso?
L’iniziativa non coinvolge ufficialmente Hermès e Birkenstock, ma cita i due brand al centro del progetto. Al contrario di quanto era avvenuto con Proenza Schouler che per la collezione S/S 20 aveva proposto un paio di sandali Birkenstock con uno strap al posto delle fibbie.
Come per le classiche versioni delle ciabatte del marchio tedesco, c’è chi le ama chi invece no, anche fra i collezionisti della iconica borsa guarda alle Birkinstock come alla distruzione di un mito. ben due i laboratori di pelletteria di New York che si sono rifiutati di tagliare le Birkin, inorriditi dall’idea di tagliare una Birkin.
Non è la prima volta che MSCHF lascia parlare di sè, in quanto affascinati dalla distruzione di oggetti costosi. proprio nel 2019, si è fatto conoscere al grande pubblico attraverso la realizzazione delle Air Max ’97, meglio conosciute come le “Jesus Shoes”, in cui l’intersuola venne riempita di acqua santa direttamente prelevata dal fiume Giordano e poi benedetta, un crocifisso in acciaio dorato legato ai lacci, suole rosse profumate di incenso e un’incisione che richiama il versetto 14:25 del Vangelo di Matteo.
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E, se le Jesus sneaker sono state esaurite in un minuto, nonostante il prezzo stellare, siamo sicuri che i nuovi Birkinstock non ci metteranno molto ad andare sold out sul sito di MSCHF.
Il tempismo dell’operazione è impeccabile. Secondo il NYT Birkenstock sarebbe in trattative per vendere una quota di maggioranza del brand a L Catterton, una società di private equity che ha tra i suoi investitori LVMH.
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