Anne Frank-Vite Parallele: recensione del docu-film di Fedeli e Migotto

Anne Frank Vite Parallele è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in partecipazione con Rai Cinema e con l’Anne Frank Fonds di Basilea. Come per le produzioni precedenti, la pellicola sarà distribuita nei cinema italiani solo per tre giorni, dall’11 al 13 Novembre.

Il docu-film racconta attraverso le pagine di diario di Anne, la tragicità del nazismo, ma anche i sogni e l’intelligenza di una ragazzina. Un diario, una testimonianza preziosa, che ha spinto milioni di giovani lettori di tutto il mondo a diventare adulti. La storia autobiografica di Anne si intreccia con altre vite. Si tratta di 5 sopravvissute all’Olocausto, bambine che come lei hanno patito le sofferenze e con coraggio sono sopravvissute. Ariana Szorenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci sono loro le vite parallele ad Anne.

Anne Frank Vite Parallele
Dettaglio Diario Anne Frank

L’intera pellicola è un crescente moto di emozioni. Restare saldamente seduti risulta complicato. L’istinto è quello di lasciare la proiezione a metà e andar via, dimenticare quelle storie, perché è troppo difficile ricordare, immaginare, calarsi nei panni di chi ha toccato e patito quell’esistenza. Un docu-film che spinge a forti riflessioni, a riempirsi la mente di interrogativi e sul perché si necessità di non dimenticare mai e dove può giungere l’essere umano.

Come sarebbe stata la vita di Anne se fosse sopravvissuta ad Auschwitz e Bergen Belsen? Cosa ne sarebbe rimasto dei suoi desideri? Che avrebbe raccontato delle persecuzioni dei campi di concentramento? Cosa avrebbe detto dell’attualità, nei nuovi moti antisemiti e dei nuovi razzismi? Anne, oggi più che mai, è diventata un punto di riferimento, uno specchio con cui i ragazzi imparano a guardare il mondo e a farsi domande. Anne raccontava di sé, di un Europa in fiamme, raccontava del Nazismo. Per dar voce alle sue paure e alle sue riflessioni inventa un’amica immaginaria, Kitty.

“Questa è una storia che non dobbiamo mai dimenticare. Stiamo iniziando a perdere la generazione dei testimoni di quanto è successo in Europa in quei terribili giorni. Per questo è più importante che mai mantenere viva la memoria guardando al futuro. Con le guerre in Siria, Libia, Iraq, con l’immigrazione che sta interessando tutta l’Europa, è così facile puntare il dito su popoli, culture, persone diverse e dire: sono la causa dei nostri problemi. Per questo ritengo che il diario di Anne Frank rappresenti un incredibile insegnamento, uno strumento capace di offrire una reale comprensione delle esperienze umane del passato sino al nostro presente e quindi nel nostro futuro. Lo trovo fondamentale ed è per questo che ho voluto prendere parte al progetto.”

Queste sono le dichiarazioni di Helen Mirren, il volto e la voce del diario di Anne. Sarà lei ad accompagnare gli spettatori, seduta alla scrivania di una stanza, il rifugio segreto di Amsterdam, dove Anne restò nascosta prima di essere deportata nei campi. Una dettagliata ricostruzione che spinge necessariamente lo spettatore a calarsi nei panni di Anne, a vivere la sua vita, i suoi sogni e a compilare il suo diario.

Anne Frank Vite Parallele
Westerbork memorial

Martina Gatti, invece, è la giovane guida dei luoghi di Anne e delle superstiti. Viaggia per l’Europa e fa tappa lì dove si sono consumati gli orrori. E’ una giovane che vuole conoscere la storia di Anne ed esprime i suoi dubbi, le sue nuove scoperte attraverso i social. Postando foto e utilizzando hashtag si apre un portale verso le nuove generazioni. Martina, infatti, rappresenta una giovane qualsiasi che si accosta alla vita di Anne e alla moltitudine di vite spezzate durante la Shoah. Un modo nuovo, digitale, con il quale avvicinare e comunicare le tragedie del passato nel presente. Una sorta di diario moderno, con cui comprendere il razzismo, le discriminazioni e l’antisemitismo. Un modo per non restare indifferenti e rilanciare le parole stesse di Anne.

In occasione del docu-film, è nato anche il profilo Instagram @CaraAnneFrank. Lo scopo è quello di comunicare pensieri ed emozioni sul tema della memoria. Un invito rivolto a studenti e letto proprio in vista dell’uscita nelle sale di Anne Frank Vite Parallele. Uno strumento con il quale comprendere il mondo attuale contro ogni forma di razzismo. Un invito a diventare depositari di storie tramandate come quelle di Arianna, Sarah, Andra, Helga e Tatiana. Storie che necessitano di sopravvivere.

Benito Dell'Aquila