Ermitage – Il potere dell’arte, lo scrigno dell’anima russa al cinema

Nuovo appuntamento all'insegna dell'arte con le pellicole di Nexo Digital

Ermitage. Il Potere dell’Arte è una produzione originale 3D Produzioni e Nexo Digital. Come per le precedenti pellicole dedicate al mondo dell’arte e della cultura, il docu-film proiettato per sole tre date in Italia, verrà poi distribuito in tutto il mondo.

Il protagonista assoluto è l’Ermitage, uno dei musei più amati e visitati del mondo. La regia di Michele Mally porta sul grande schermo un soggetto di Didi Gnocchi e rientra nel progetto La Grande Arte al Cinema. Un inedito quanto emozionante racconto mette in luce l’intero complesso museale dalla creazione ai giorni nostri. Guida eccezionale di questo tour è un carismatico Toni Servillo che accompagna e immerge lo spettatore nella surreale atmosfera dell’Ermitage.

Galleria dei Canova, Museo Statale Ermitage
L’Ermitage, un faro di cultura

La pellicola si prefigge l’obiettivo di contestualizzare il ruolo fondamentale che il museo ha assunto nei secoli: raccogliere e preservare l’Arte. Una missione dallo scopo preciso, è l’arte a riaprire tutti i ponti con il mondo, è la cultura il faro che da luce quando il mondo sembra implodere in se stesso. Per giungere a tale consapevolezza è necessaria una conoscenza della storia e delle vicendi culturali della città. San Pietroburgo, la città nata e voluta da Pietro I, incarna e diventa un crocevia di fermenti culturali. Un luogo impregnato di potere, quello degli zar, che hanno reso immortale un luogo che in origine non era altro che palude.

Artista. Scena tratta da Ermitage. Il potere dell’arte

Il docu-film, come in una splendida fiaba, narra le fatiche della fondazione di Pietro, lo splendore di Caterina la Grande, il trionfo di Alessandro I contro Napoleone alla Rivoluzione del 1917, attraversa gli anni dell’Unione Sovietica fino ai giorni nostri. Vicende ricavate dalla storia, ma arricchite dalle testimonianze letterarie. E’ proprio Toni Servillo a recitare passi di romanzi e poesie che testimoniano le grandezze e le contraddizioni di una città irripetibile.

Riprese e immagini spettacolari rendono chiaro lo sviluppo urbano e architettonico di San Pietroburgo. La Prospettiva Nevskij, i ponti, il complesso dell’Ermitage, il Cavaliere di Bronzo, le statue di Pushkin, Gogol e Caterina la Grande, le dimore nobiliari che si affacciano sui canali risultano essenziali. I grandi architetti italiani che disegnarono San Pietroburgo – Trezzini, Rastrelli, Quarenghi – sono i progettisti dei palazzi più belli, ma l’anima di San Pietroburgo e della Russia è sfuggente. Tanta bellezza ha nascosto per secoli tanta sofferenza, quella del popolo che ammirava e contribuiva allo sviluppo della città.

Il primo grande contributo alla collezione

Era il 1764 quando la zarina Caterina II acquistò a Berlino la collezione da cui sarebbe nato il primo germe dell’Ermitage. Dieci anni dopo la raccolta superava le 2.000 tele e arricchita di disegni, pietre intagliate, sculture e altri capolavori dell’arte. Iniziano a confluire qui grandi opere d’arte europee, da Leonardo a Raffaello, da Van Eyck a Rubens, da Tiziano a Rembrandt e Caravaggio. Le sale del Museo e del Palazzo d’Inverno si arricchiscono e invitano l’Europa ad ammirarla e visitarla.

The Jordan (Main) Staircase

Tra l’800 e il ‘900 da Oriente a Occidente la cultura orbita intorno all’Ermitage. Da Nikolaj Gogol, citato attraverso brani de La Prospettiva Nevskij, ai poeti e gli scrittori del ‘900: Anna Achmatova Vladimir Nabokov sono più vivi che mai nei loro luoghi simbolo. Alexandr Pushkin  e il suo fondamentale contributo che hanno riformato la poesia e la lingua letteraria russa. Risulta elemento chiave, Fedor Dostoevskij e le intramontabili descrizioni della vita sulla Neva e il suo amore tormentato per San Pietroburgo.

Momenti difficili

Gli errori della storia si comprendono solo in seguito. Infatti, proprio mentre gli interni si arricchiscono di luce, nel frattempo la storia prosegue il suo corso fuori dall’Ermitage. Sono testimoni le difficili condizioni degli intellettuali delusi dalla Rivoluzione e l’assedio di Leningrado, in uno dei momenti più tragici della storia della città. Il capitolo buio del regime di Stalin sarà evocato a partire dalla cessione di importanti opere dell’Ermitage a collezionisti stranieri. Capolavori di Raffaello, Botticelli, Van Eyck, Perugino troveranno ubicazioni estere.

Dentro e fuori dall’Ermitage, scrigno dell’anima russa, scorre l’identità complessa di San Pietroburgo, città giovanissima, ma che fin da subito si è mostrata protagonista della storia.

Oggi il museo conta più di tre milioni di oggetti d’arte di epoche diverse, oltre 30 km di percorso di visita e 4,2 milioni di visitatori nel 2018.

Nel 2019 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.

Benito Dell'Aquila