A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, istituito il Dantedì

A scoprirlo adesso, ha dell’assurdo che siano state istituite giornate mondiali per i motivi più disperati e ancora in Italia non si era pensato di riservare un giorno tutto per Dante Alighieri.

Così, nella seduta del 17 gennaio 2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato la direttiva che istituisce il Dantedì, ossia la giornata nazionale italiana dedicata a Dante Alighieri, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini.

“Il Dantedì verrà celebrato ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia – ha dichiarato il Ministro – Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali. Dante ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”.

Prima di fissare la data definitiva per il Dantedì, la scelta era tra il 14 settembre, data in cui è avvenuta la morte del sommo poeta ed il 25 marzo, appunto, data che gli studiosi riconducono al momento in cui Dante ha iniziato il viaggio nell’aldilà della Divina Commedia. Tra le due, ha prevalso quest’ultima.

La notizia del Dante Day è stata appresa con orgoglio e apprezzamento da ogni associazione culturale ed intellettuale quale l’Accademia della Crusca, la Società Dantesca, la Società Dante Alighieri e l’Associazione degli Italianisti alla Società Italiana per lo studio del pensiero medievale.

A tal proposito, il presidente dell’Accademia della Crusca ha commentato: “Cercheremo di riempire questo giorno di contenuti anche popolari per raggiungere un pubblico vasto, per far sentire Dante come proprio a tutto il popolo italiano”.

Il Dantedì anticiperà così le celebrazioni e i grandi festeggiamenti che ci saranno nel 2021 per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Già adesso le iniziative proposte ed i progetti pensati sono tantissimi a partire da quelle in cui verranno coinvolti le scuole ed i musei.

“Al comitato sono arrivati 322 progetti, da tutta Italia e anche dall’estero, in seguito al bando che scadeva il 31 dicembre 2019. Ci sono bellissime proposte di mostre, spettacoli teatrali, reading che stiamo valutando sotto la guida del professor Ossola e pensiamo di vagliarli entro marzo 2020 – ha raccontato Maria Ida Gaeta, segretario generale del Comitato nazionale per le Celebrazioni Dante 2021 – Il 4 settembre aprirà le celebrazioni un concerto di Riccardo Muti a Ravenna che sarà replicato a Firenze e Verona. Ci sarà anche una grande mostra a marzo alle scuderie del Quirinale”.

L’Italia finalmente dà i giusti riconoscimenti al padre del dolcestilnovismo nonché al creatore della Divina Commedia, l’opera letteraria più celebre e conosciuta in tutto il mondo. Non si può parlare di cultura italiana, senza citare o ricordare Dante Alighieri. Il 25 marzo dà un’ottima opportunità ossia di poter parlare più spesso di uno dei padri della letteratura italiana e di ricordarci quanto la lingua italiana sia una ricchezza inestimabile da non violentare con neologismi e inglesismi.
Se e quanto ne avevamo bisogno, lo scopriremo il 25 marzo, intanto ci vediamo tutti al Dantedì!

Sandy Sciuto