I 7 motivi per cui l’Italia rischia di non qualificarsi ai mondiali

La vittoria per 3-2 di ieri sera contro la Macedonia rappresenta un campanello d’allarme importante per l’Italia. La nazionale di Giampiero Ventura ha faticato e non poco nelle ultime uscite e, indipendentemente dall’avversario (Israele, Spagna, Macedonia), sono emerse una serie di problematiche che mettono a serio rischio la partecipazione ai prossimi mondiali. Ad accedere direttamente alla rassegna iridata sarà esclusivamente la prima classificata nel girone, mentre la seconda dovrà affrontare gli insidiosissimi playoff e, volendo individuare la Spagna come unica pretendente al primo posto insieme agli azzurri, Buffon e compagni soffrono un gap non indifferente nei confronti della nazionale iberica sotto molteplici aspetti.

Andiamo a vedere i 7 motivi per cui l’Italia rischia di non qualificarsi ai mondiali di Russia 2018.

Segna poco

Parliamoci chiaro, uno dei più grandi problemi della nostra nazionale è quello di non riuscire a imporsi nettamente contro squadre sulla carta più deboli. Con tutto il rispetto per Israele e Macedonia, i sei gol realizzati in queste due gare sono oggettivamente pochi, soprattutto considerando che ne sono stati incassati ben 3 (ma di questo ne parleremo meglio fra poco). Il formato del torneo di qualificazione prevede che in caso di arrivo a pari punti con la Spagna -ipotesi da non scartare- a prevalere sarà la squadra con la miglior differenza reti (gol fatti-gol subiti). L’Italia al momento ha una differenza reti pari a +3 mentre gli spagnoli (che hanno subito gol unicamente nella gara contro gli azzurri) sono attualmente a +10, forti dell’8-0 contro il Liechtenstein e dello 0-2 in casa dell’Albania.

Subisce troppi gol

Mettiamo da parte il discorso della differenza reti. L’Italia subisce troppi gol, e questo mette spesso a repentaglio il risultato stesso. In tre partite la porta difesa da Buffon è stata violata già 4 volte, più di una volta a causa di gravi ingenuità difensive e questo da una nazionale come l’Italia è inaccettabile. Nonostante il pareggio dello “Juventus Stadium”, una sconfitta contro la Spagna potrebbe anche starci, ma rischiare di tornare a casa con 0 punti contro la piccola Macedonia, 146ª nel ranking FIFA, è un qualcosa fuori da ogni logica per una squadra che in teoria dovrebbe vincere a mani basse gare di questa caratura. I due gol subiti ieri sera nella trasferta di Skopje in appena due minuti, hanno fatto emergere i limiti di una difesa che sembra essere lontana anni luce da quella che è tradizionalmente stata uno dei punti di forza della nostra nazionale.

Il modulo

Il 3-5-2 utilizzato da Ventura in queste prime uscite è probabilmente una delle cause delle prestazioni tutt’altro che soddisfacenti della nazionale. Se consideriamo che gli unici giocatori di movimento scesi in campo contro la Macedonia che giocano con lo stesso modulo nel loro club di appartenenza sono stati Barzagli e Bonucci appare evidente come la maggior parte dei calciatori azzurri non abbia particolare familiarità con questo modulo.

Giampiero Ventura

Il CT della nazionale è sicuramente uno dei tecnici più esperti nel panorama calcistico italiano. Con quasi quarant’anni di carriera alle spalle è un grande conoscitore di calcio e delle dinamiche di spogliatoio. Tuttavia nonostante i molteplici incarichi portati a termine con successo nel corso della sua carriera, Ventura non è certo uno degli allenatori più navigati in campo internazionale, anzi è poco più che un novizio. Senza considerare il fatto che il ruolo del commissario tecnico è ben diverso da quello di un allenatore di una squadra di club, dato che a differenza di quest’ultimo che ha a disposizione i calciatori costantemente durante l’anno, chi allena una nazionale svolge il ruolo di selezionatore e ha a disposizione pochi giorni per preparare le partite e creare un gruppo coeso. La fiducia in Giampiero Ventura al momento non è in discussione, ma per capire se è davvero l’uomo giusto per guidare l’Italia bisognerà attendere il termine del torneo di qualificazione ai mondiali.

Giocatori non all’altezza

L’Italia è una delle nazionali più blasonate a livello mondiale. La sua storia non è minimamente da mettere in discussione, ma siamo sicuri che i giocatori che vestono oggi la maglia azzurra siano all’altezza di tale onere? Guardando la rosa che Ventura ha selezionato per le ultime uscite appare evidente come, rispetto al passato, manchino dei veri e propri campioni. Nella gara contro la Macedonia abbiamo visto in campo giocatori come Eder, Parolo e De Sciglio, che hanno ormai superato quella fase della loro carriera in cui venivano considerati delle “promesse” e che obiettivamente non sono assolutamente al livello dei più illustri predecessori. Ci sono poi giocatori di prospettiva come Verratti, Sansone  e Bernardeschi che non sembrano ancora in grado di essere risolutivi anche se il tempo è dalla loro parte. E non dimentichiamoci che contro la Spagna tra gli 11 titolari era presente Riccardo Montolivo, spesso criticato per le sue prestazioni in maglia rossonera. Insomma il tanto agognato ricambio generazionale procede più lentamente del previsto.

Attacco parte 1

Da che mondo è mondo la nazionale italiana ha sempre avuto grandi attaccanti, tuttavia negli ultimi anni il trend sembra essersi invertito. Il nuovo che avanza è rappresentato da Belotti e Immobile, che se confermeranno prestazioni di livello potrebbero rappresentare delle eccellenti soluzioni negli anni a venire. Ma se escludiamo i suddetti giocatori, cosa rimane? Poco o nulla, Eder è un buon giocatore, ma non stiamo comunque parlando di un calciatore in grado di entrare e cambiare la partita. Sansone è appena entrato nell’universo della nazionale e probabilmente ci vorrà un po’ prima che possa essere un personaggio di spicco, mentre Candreva -eccellente esterno d’attacco- non riesce a esprimersi al meglio in un 3-5-2 che lo vede costretto spesso e volentieri a sacrificare la fase offensiva.

Attacco parte 2

E dire che il potenziale offensivo dell’Italia è tutt’altro che indifferente tuttavia due dei più forti attaccanti italiani sono attualmente fuori squadra. Dopo il brutto gesto nei confronti del CT nella gara contro la Spagna, Graziano Pellè è stato momentaneamente allontanato dal gruppo azzurro. Proprio un peccato visto che stiamo parlando di uno dei migliori attaccanti italiani in giro per il mondo. Potremmo stare qua tutto il giorno a discutere di un calciatore che ha scelto di andare a giocare in Cina, tuttavia è innegabile che Pellè nel corso della sua carriera ha lasciato il segno ovunque sia andato, sia in Olanda (dove ha vinto anche un titolo nazionale) che in Premier League.

L’altro nome caldo è quello di Mario Balotelli. Su di lui è stato detto di tutto, i suoi colpi di testa hanno più volte compromesso la sua carriera nonostante il suo enorme talento. Se però Balotelli riuscisse a mettere la testa a posto e a meritare di tornare nel giro azzurro l’Italia troverebbe il grande attaccante che manca al momento. Quello in grado di cambiare la partita da un momento all’altro contro qualunque avversario. È vero, la doppietta di Ciro Immobile contro la Macedonia ha salvato Ventura da una sconfitta imbarazzante, ma se al posto della nazionale dell’est Europa ci fosse stata una squadra più blasonata (Germania, Spagna, Francia, Portogallo) probabilmente la presenza di Immobile non sarebbe bastata.

Riuscirà l’Italia a qualificarsi per i mondiali di Russia 2018? La strada è tutta in salita ma è dal 1958 che gli azzurri non mancano la qualificazione. Voi avete fiducia nella squadra guidata da Ventura? Fatecelo sapere nei commenti.