Villaggio cinese investe sull’e-commerce e diventa milionario

Se dieci anni fa avessero chiesto ai contadini di un piccolo villaggio cinese quale fosse il segreto per diventare ricchi probabilmente non avrebbero dato una risposta. Oggi quei 1000 contadini una risposta possono darla e sarebbe pressapoco questa: “Lavorate e create un e commerce!”. Ebbene si avete letto bene, perché il villaggio di Qingyanliu – nella provincia cinese del Zhejiang, quella da cui proviene la maggioranza di cinesi italiani – ha basato la propria ricchezza sul mercato virtuale: attualmente nel paese ci sono circa 2mila aziende che spediscono oltre 10mila pacchi al giorno, con un fatturato annuo di 800 milioni di yuan (126 milioni di dollari).

Potere dell’economia online cinese, i cui numeri nel mercato online corrispondono ai consueti canoni nazionali. È uno dei risvolti del progresso e dei successi nazionali, a unire spirito imprenditoriale e possibilità di lavorare su grandi numeri: un’ agenda digitale quotidiana in cui la capacità di passare da un’idea all’azione è rapida, redditizia e capace di vivere all’interno di un sistema creato ad hoc. È l’e-commerce del Dragone, pronto a diventare numero uno al mondo.

Tutto è iniziato dall’idea di un abitante del villaggio, che ha creato un negozio virtuale su Taobao, la più grande piattaforma di e-commerce della Cina, per vendere filo che produceva in casa. Le cose sono andate molto meglio di quel che sperava: in tre mesi è riuscito a guadagnare l’equivalente di quasi 3.000 euro, una piccola fortuna se si pensa che lo stipendio medio di un operaio cinese è intorno ai 330 euro al mese. Nel 2005 il villaggio ha infatti completato la costruzione di nuove case, con circa 200mila metri quadrati di spazio disponibili per l’affitto, sfruttando quindi una caratteristica tipica del Dragone. A quel punto il comitato del villaggio ha deciso di affittare le stanze in più alle aziende, con il preciso scopo di favorire la creazione di imprese.

Tre anni più tardi, il villaggio era diventato noto come il luogo ideale per chi aveva intenzione di lanciare società di e-commerce, con il risultato di portare immediatamente ad un aumento degli affitti. Secondo quanto riportato dalla stampa cinese oggi una casa di 80 metri quadrati è passata da 7mila yuan (849 euro) a quasi 15mila (1890 euro), a causa della grande richiesta. Oggi le autorità locali ricavano dagli affitti una cifra considerevole: 30 milioni di yuan all’anno (quasi 4 miliardi di euro).

Il villaggio ha finito per creare un ecosistema ad hoc per le esigenze delle startup: le autorità cittadine infatti negoziano con i distributori prezzi favorevoli, ottenendo sconti e favorendo le attività dei nuovi gruppi giunti a fare business. Inoltre, sono circa 30 le aziende di consegna express presenti nel villaggio, capaci di distribuire merci in tutto il paese a getto continuo. Analogamente nei primi tempi di residenza nel paese, le autorità offrono ai nuovi arrivati “sessioni di formazione dove possono imparare come utilizzare un negozio online. Ogni sabato pomeriggio, c’è un incontro settimanale nel villaggio, principalmente sulle tecniche di vendita e le informazioni sul mercato”.

Claudia Ruiz