Usa 2020 & Twitter: il finto candidato al Congresso diventa reale

“Rhode Island vote for Andrew Walz!” è uno dei messaggi che gli elettori dello stato del Rhode Island avrebbero potuto leggere tra qualche mese, in vista delle elezioni di novembre 2020 negli Stati Uniti.

Ma Andrew Walz non è un personaggio reale, non avrà mai l’opportunità di candidarsi al Congresso. Stiamo parlando di un account fake Twitter, creato da un ragazzo che non ha nemmeno l’età per votare.

La storia di Andrew Walz e del suo giovane creatore, un diciasettenne americano, è stata raccontata dalla CNN, che ha ripercorso nei minimi dettagli la vicenda!

Twitter: incertezza verso Usa 2020

Lo studente ha creato il profilo del potenziale candidato al Congresso lo scorso dicembre, costruendo una vera e propria storia online per Andrew Walz con l’obiettivo di sfidare Twitter.

Il social network, infatti, ha ritenuto il profilo dell’aspirante candidato affidabile (aggiungendo la spunta blu), cadendo con tutti i piedi nella trappola del diciasettenne.

 

Lo studente, infatti, ha così dimostrato come i sistemi di controllo della veridicità di profili e notizie di Twitter sia ancora vulnerabile, nonostante gli sforzi messi in campo.

Il social network, dal canto suo, ha affermato di aver considerato “affidabile” il profilo dopo aver verificato che ci fosse materiale online a supporto di Andrew Walz, come pagine Wikipedia o siti web.

Peccato che anche la pagina Wikipedia ed il sito web fossero opera dello studente, che ha curato il “piano” nei minimi dettagli, per testare al 100% l’autorevolezza dei controlli di Twitter.

La ciliegina sulla torta è stata la scelta della foto del nostro Andrew Walz, creata attraverso il sito web “This Person Does Not Exist”, che sfrutta l’intelligenza artificiale per creare volti di persone che non esistono!

L’account è stato eliminato dal social network solo dopo la pubblicazione del servizio della CNN, dimostrando per ancora la fragilità dei sistemi di Twitter.

Andrew Walz: una vicenda che fa riflettere

La vicenda è sicuramente bizzarra, anche geniale sotto alcuni aspetti, ma lascia l’amaro in bocca e torna a farci riflettere sul ruolo dei social media nelle moderne elezioni politiche.

Se è stato così facile per uno studente ingannare il team di informatici ed ingegneri di Twitter, senza alcun scopo illecito sia chiaro, cosa potrebbe creare un intero team di informatici al soldo di chiunque?

Quanto è sicura l’informazione non ufficiale che circola sul web? Quanto influisce davvero sull’evoluzione delle campagne elettorali ed in infine sul voto? Sono domande sempre attuali, di interesse mondiale.

L’unica azione da mettere in atto per provare a rattoppare le falle dei social media è solo una: l’educazione degli utenti, che sia politica, culturale o civica.

Tali tutele non spettano solamente agli organi di Stato, ma ad ogni cittadino, per cui risulta più facile distinguere una notizia falsa dalla realtà. Un passo in avanti è necessario, perché lo Stato è prima di tutto il popolo.

Paride Rossi