The Walking Dead 6, un ritorno da paura

Come ogni anno, febbraio segna il ritorno di una delle serie tv americane più famose e seguite al mondo: “The Walking Dead”. Prima di lasciarci andare a commenti e impressioni sul 9° episodio, che ha ridato il via alla sesta stagione, facciamo un passo indietro in modo da dare agli spettatori meno attenti o a coloro i quali non conoscano ancora la serie, la possibilità di capire cosa è in realtà “The Walking Dead”.



“The Walking Dead” è una serie tv – tratta dall’omonimo fumetto – nata nel 2010 e prodotta dal network americano AMC. È ambientata in futuro postapocalittico in cui l’umanità è stata decimata da un’epidemia che ha trasformato le persone in zombie. Nel corso delle primissime stagioni vediamo come i protagonisti – guidati dall’ormai ex sceriffo Rick Grimes – cerchino di sopravvivere in questo mondo nuovo e pericoloso. I Vaganti – così vengono chiamati gli zombie – rappresentano il pericolo maggiore. Uno dei punti forti della serie è rappresentato proprio dal pathos che ogni episodio trasmette, insieme a quella sensazione di pericolo sempre dietro l’angolo. Come ogni serie che si rispetti, anche “The Walking Dead” ha conosciuto una fase di evoluzione grazie ad un salto temporale di circa nove mesi tra la seconda e la terza stagione. Da questo momento in poi i Vaganti non rappresentano più la preoccupazione principale dato che nei nove mesi sopracitati i protagonisti imparano come affrontarli senza correre troppi rischi, organizzandosi quasi come se fossero dei militari.

A partire dalla terza stagione infatti viene introdotto il concetto, che poi sarà sempre più radicato col proseguire delle stagioni, che il vero pericolo è rappresentato dagli umani. Rick e soci verranno infatti continuamente messi in pericolo da altri gruppi di sopravvissuti che hanno però perso completamente la loro umanità. Dal perfido Governatore agli spietati cannibali di Terminus fino ai temibili Lupi, introdotti a cavallo tra la quinta e la sesta stagione, questi antagonisti hanno messo da parte la figura dei Vaganti che ormai hanno solo un ruolo di contorno nella trama (anche se talvolta sono stati “usati” come espediente per eliminare rapidamente alcuni personaggi).

Naturalmente, anche i protagonisti non sono esenti da cambiamenti e la loro caratterizzazione cambia notevolmente con l’andare della serie, rinnovandoli continuamente e tenendoli sempre in bilico  sulla linea che divide il bene dal male, la ragione dalla pazzia. Data l’ambientazione non sono mancate nel corso della serie uscite di scena “importanti”, che hanno, più volte, lasciato spiazzato lo spettatore proprio perché arrivate all’improvviso e contro ogni aspettativa. Non siamo naturalmente ai livelli di “Game of Thrones” in cui ogni tre puntate un personaggio centrale passa a miglior vita, ma anche in “The Walking Dead” abbiamo avuto 3-4 personaggi principali che hanno lasciato per sempre la serie. Il più importante di questi decessi è sicuramente quello che avviene negli ultimissimi episodi della seconda stagione, che cambierà per sempre uno dei protagonisti e con esso gli equilibri dell’intero gruppo.


Insomma The Walking Dead non è la solita storia di zombie “spara e scappa”, in quanto la componente emozionale, pur restando sempre sullo sfondo, è sempre presente e influisce continuamente – direttamente o indirettamente – sulla trama.
E l’episodio 6X09 non fa eccezione, anzi, mette in evidenza come mai prima d’ora la maturità raggiunta dai protagonisti che, senza risparmiare nessuno, riescono a stare sempre un passo avanti a tutte le difficoltà, siano esse rappresentate da esseri umani o da Vaganti.

Avevamo lasciato i nostri protagonisti alle prese con un’invasione da parte dei Vaganti che avevano completamente occupato Alexandria (la “cittadina” in cui i personaggi principali si sono rifugiati già dalla stagione 5) e, nonostante qualche imprevisto, i “nostri” sono riusciti a cavarsela facendo del gruppo la loro arma principale (anche se è vero che la cisterna piena di benzina arrivata con Daryl, Abraham e Sasha ha sicuramente dato una mano). E proprio Daryl, Abraham e Sasha ad inizio puntata sono stati abilissimi a far fuori, in quattro e quattr’otto, il minaccioso gruppo di motociclisti che li aveva apparentemente messi alle strette nella scena subito dopo i titoli di coda del midseason finale.

Guardando alle prossime puntate ciò che ci aspetta è abbastanza prevedibile. I migliaia di Vaganti che tanti affanni hanno creato in questa sesta stagione sono stati sistemati e ora che anche l’ultimo dei Lupi è morto (sarà davvero l’ultimo?) i nostri protagonisti dovranno dedicarsi alla ricostruzione di Alexandria e prepararsi ad affrontare la minaccia rappresentata da Negan – capo dei misteriosi motociclisti di cui sopra – personaggio già noto a chi legge il fumetto. Il prossimo episodio sarà probabilmente il classico episodio da “quiete dopo la tempesta”, ma ciò non toglie che potrebbero essere comunque inseriti spunti interessanti per il prosieguo della stagione (primo fra tutti l’introduzione di Negan).
Che siate fan della serie o meno non importa, ora non avete più scuse. Il nostro consiglio spassionato è quello di dare una chance a The Walking Dead, magari provando a guardare i primi episodi, siamo sicuri che non resterete delusi!

Gabriele Fardella