Sua altezza reale Al Reem Al Tenaiji sale in cattedra per insegnare Kintsugi

Una principessa araba in cattedra? Non siamo di certo impazziti, questa è l’ultima novità dell’Università Popolare degli Studi di Milano, realtà telematica che si occupa di Diritto Internazionale. Per completare la sua offerta formativa l’Ateneo ha scelto di avere nel novero dei suoi docenti Al Reem Al Tenaiji, principessa degli Emirati Arabi, da sempre filantropa e donna d’affari conosciuta soprattutto per la sua visione in controtendenza sull’uso del velo. Schierandosi a difesa delle condizioni delle donne nell’Islam, ha aperto un dibattito libero e democratico del loro ruolo in Arabia Saudita, dove molte hanno la possibilità di arrivare a ruoli di vertice, ma la maggior parte subisce ancora molte restrizioni. Impegnata a livello sociale con la sua fondazione Awakening che opera con l’intento di migliorare gli aspetti di migrazione in paesi terzi, oggi la principessa è pronta a vestire i panni della professoressa.

Un percorso di studi con la corona

In particolare, sua Altezza reale terrà un corso di Kintsugi, la celebre arte giapponese di riparare con l’oro “le ferite” delle ceramiche. Dietro a questa tecnica c’è una filosofia di pensiero secondo cui i cocci di vasi rotti possano tornare a splendere se opportunamente riassemblati. Per sistemarli e ricostruire così un vaso, si ricorre appunto alla tecnica del Kintsugi che consiste nell’utilizzare delle saldature di oro o di argento liquido o lacca per rimettere in sesto il monile.

Questi materiali esaltano la pratica dell’imperfezione e sono una metafora del dolore: anche dalla frattura più grande ci si può ricomporre. Attraversare il dolore e portarne i segni con delle cicatrici dorate o argentate, proprio come i vasi sistemati con questa tecnica, è un efficace metodo di rinascita. Niente è irrecuperabile e la Principessa è pronta a insegnare come fare per far diventare le crepe esteticamente belle e un esempio di nuova vita e resilienza. Questa scelta si inserisce nella visione dell’Ateneo della valorizzazione delle diversità e dell’importanza di promuovere una conoscenza intercontinentale.

Molto più di un semplice corso universitario

Dietro all’apparente semplicità di questa arte si nasconde come abbiamo già sottolineato una filosofia profonda e sensibile. Proprio per questi motivi il Prof. Dott. Adolfo Panfili, Rettore vicario dell’Università ha scelto di proporre questa attività nell’offerta formativa:

Una posizione di incarico universitario che trovo straordinariamente rilevante nel dare forma al concetto di resilienza umana attraverso l’arte

Ottimale anche la scelta del periodo storico per inserire un insegnamento del genere. Un corso di questo tipo è sicuramente un’occasione d’oro per cercare di rimettere insieme i pezzi dopo più di un anno e mezzo di pandemia in cui tutti siamo andati un po’ in frantumi.

La sfida è quella di insegnare agli studenti che anche dalle rotture più grandi vi è una possibilità di ripartenza che deve essere accolta e sfruttata in toto. Inoltre, come spiega il Prof. Dr. Nicola Crozzoletti, Vicepresidente e titolare della Cattedra di Psicologia clinica e dell’Educazione, questa iniziativa trova sincronia ed efficacia con gli intenti del Polo scientifico di Istruzione, Studio e Ricerca sulle Migrazioni dell’Università popolare degli Studi di Milano:

I fondamenti delle qualità personali, intellettuali e umane presenti in Al Reem Al Tenaiji, potranno convogliare in un’ampia visione ed esaltazione della diversità, della frammentarietà dei fenomeni multiculturali del nostro contesto storico. Uno stimolo verso nuovi sviluppi non solo economici, ma creativi e per il benessere delle persone.