Sono uno scienziato: chiamatemi Leonardo

564 anni fa nacque Leonardo da Vinci, forse lo scienziato più importante del Rinascimento italiano e di certo un caposaldo nella cultura scientifica mondiale. Chiamarlo scienziato sarebbe davvero riduttivo per una persona del suo calibro: infatti egli era, oltre che abile uomo di scienze, anche un artista, un musicista, un anatomista, un trattatista, un disegnatore e molto altro ancora tanto da portare l’opinione comune a definire Leonardo un vero e proprio “tuttologo“. Come artista è famoso per la Gioconda, ma è del Leonardo scienziato che vogliamo parlarvi!

L’attività scientifica di Leonardo spaziò in diversi campi, ma alla base dei suoi studi vi fu, in primo luogo, l’osservazione diretta dei fenomeni naturali il che lo rese, a conti fatti, uno scienziato all’avanguardia. Il “metodo sperimentale” venne descritto come tale solo qualche decennio più tardi grazie all’opera di Galileo fu già presente in nuce nelle ricerche di Leonardo. Non a caso è stato riconosciuto, insieme al politico Machiavelli, l’uomo rinascimentale per eccellenza che rifuggì dalle cattedratiche lezioni delle auctoritates per avvicinarsi direttamente alla natura, la vera maestra degli autori. Egli stesso giudicava le autorità dogmatiche come “gonfie, pompose e recitatrici delle altrui opere“.

Leonardo quindi non si configurò come un intellettuale “da tavolino”, ma aperto alla nuova visione del mondo emergente nel 1500, una prospettiva al di là dei libri e capace di cogliere nella realtà, “qui e ora“, ciò che era funzionale alla ricerca della verità. Leonardo non volle solo rappresentare la realtà, ma anche capirla. Per questo, rifiutò la metafisica preferendo di gran lunga le dimostrazioni razionali della matematica: la metafisica è solo filosofia, ciò che, secondo l’etimologia del termine, va “oltre la fisica” e non era da contemplare nella rosa di quelle che oggi si definirebbero le “scienze esatte“. Alla luce di ciò, sebbene possa sembrare assurdo, per Leonardo anche il concetto di anima poteva essere concepito attraverso una mentalità naturalistica, facendo a meno di ricercate definizioni filosofiche. L’anima è, nella sua visione, il “motore nel contenitore” rappresentato dal corpo animale. Banalizzando, è come parlare di motore e carrozzeria di una vettura!

Pochi sanno, forse, che Leonardo fu precursore della geologia e paleontologia. Infatti, fu uno dei primi studiosi a capire che cosa fossero i fossili e le ragioni per le quali i fossili di alcune conchiglie potessero essere trovati in cima alle montagne. Paragonò il flusso delle acque marine al flusso sanguigno, immaginando un continuo ricambio, e immaginando che quelli che erano un tempo fondali marini si fossero trasformati in montagne. Per non conoscere la teoria dell’orogenesi, il buon Leonardo aveva fatto centro!

Leonardo si mostrò versato anche in astronomia, avendo geniali intuizioni sull’origine del calore del Sole e sulla luminosità dei corpi celesti. E’ altresì impressionante come Leonardo abbia anticipato, solo in via teorica e con largo anticipo, la legge di gravitazione universale: egli immaginava i pianeti come grandi calamite che si attraggono. Fece, inoltre, in un altro scritto, una interessante riflessione teorica sulla legge di Hook, altrimenti detta “forza elastica”, in ambito astronomico. Egli, infatti, ipotizzò cosa sarebbe accaduto dopo aver gettato un sasso in un tunnel che attraversa la Terra da una parte all’altra. Tale sasso, scrisse Leonardo, arrivato dall’altra parte del tunnel, tornerebbe indietro, come in effetti, anche se solo in via teorica, accadrebbe a causa dell’attrazione gravitazionale della Terra! Una sorta di “moto perpetuo”, se così possiamo definirlo, che costringerebbe il sasso a oscillare all’infinito da una parte all’altra del pianeta.

Il contributo di Leonardo fu notevole anche in botanica! Per primo, infatti, capì che la disposizione delle foglie su un albero segue leggi matematiche (che vennero poi formulate solo tre secoli dopo) e che tale disposizione era funzionale per ricevere la maggior quantità di luce. Per primo, inoltre, scoprì che gli anelli concentrici nel tronco degli alberi indicano la loro età. Ne studiò, poi, l’eccentricità, ovvero l’asimmetria dei centri (che dimostra come, in sostanza, gli alberi non siano dei cilindri perfetti) intuendo che la parte in ombra tende a crescere più in fretta di quella esposta al sole. Scoprì, infine, il fenomeno della capillarità delle radici, teoria base da cui poi si sviluppò il concetto molto più complesso di linfa, ma già ben intuito da Leonardo: egli aveva compreso che l’acqua per risalire il tronco avrebbe dovuto compiere un lavoro contrario alla forza di gravità (termine del tutto anacronistico in quanto non conosciuto da Leonardo, ma usato per rendere l’idea della sua grande perspicacia).

Leonardo fu molto altro: è conosciuto infatti anche come grande inventore. Di certo, tutti sanno quanto Leonardo desiderasse volare: ne è la prova il “Trattato sugli uccelli“, un suo saggio in cui si propose di svelare i segreti del volo, estendendo i suoi studi non solo all’osservazione degli uccelli, ma anche alla resistenza dell’aria, all’anatomia degli uccelli, alla caduta dei gravi e ai moti dell’aria. Durante i suoi studi, Leonardo vide nel paracadute lo strumento più semplice per volare, ma lui voleva di più: voleva vedere l’uomo volare come gli uccelli. Per questo tentò di calcolare l’apertura alare necessaria per poter spiccare il volo e arrivò anche a coinvolgere l’amico Tommaso Masini in un esperimento rivelato tuttavia fallimentare.

Tra i suoi progetti non solo vi furono macchine volanti, bensì anche numerose macchine da guerra, capaci di “trarre sassi, dardi e sagitte” , e bombe incendiare composte da zolfo, salnitro, incenso e pece. A Leonardo sono attribuiti anche i prototipi di scafandro da palombaro, o secondo altri di sottomarino, bicicletta, elicottero, telaio automatico, automobile con spinta a molla e progettò addirittura per primo  i pannelli solari, usando specchi concavi per scaldare l’acqua.

Ma non è finita qui! Leonardo era anche un medico, diremmo oggi un medico legale. Era infatti solito, durante i suoi soggiorni a Milano e a Firenze, recarsi negli obitori di nascosto e sezionare i cadaveri per scoprirne i misteri e il funzionamento. Leonardo, grazie ai suoi studi di primordiale anatomia contribuì a spianare la strada al grande medico rinascimentale Vesalio che pubblicò la sua opera De humani corporis fabrica nel 1543, più di vent’anni dopo la morte del Da Vinci. Gli aspetti del corpo umano che Leonardo prese in considerazione furono molteplici: a Milano studiò le ossa e i muscoli; a Firenze la meccanica del corpo nei suoi movimenti; ancora a Milano e poi a Roma la circolazione del sangue. Pensate sia tutto? La perspicacia di Leonardo fu tale che gli consentì di capire le alterazioni senili e ipotizzare l’arteriosclerosi; scoprì poi retina e nervo ottico dopo aver fatto bollire un occhio di bue nell’albume per studiare come funzionava la visione a tre dimensioni.

Leonardo si dedicò anche agli studi di fisica, in particolare di idraulica e di ingegneria. Iniziò a studiare idraulica in Lombardia, dove sono famosi i Navigli, e collaborò con la Repubblica di Venezia per prevenire le inondazioni del Brenta. Progettò anche delle macchine per l’uso dell’energia idraulica, finalizzate ad innalzare o ad abbassare il livello dell’acqua. Non si conoscono tuttavia opere realizzate secondo i suoi progetti, come la bonifica delle pianure laziali o un canale che unisse Firenze con il mare.  In ambito ingegneristico si occupò prevalentemente di costruzioni e di architettura. Fu suo il progetto del ponte di Galata che avrebbe unito la parte antica con la parte moderna di Istanbul, l’allora Costantinopoli. Il progetto prese piede solo negli anni 2000, ma l’idea fu proprio di Leonardo quando, chiamato nel 1503 dal sultano Bayazid II, venne incaricato di costruire un ponte che unisse i due quartieri della capitale ottomana, Pera e la parte asiatica della Turchia.

Leonardo vive, vive tutt’ora! Infatti, è stata diffusa poco tempo fa, da parte dei massimi leonardisti, la notizia del ritrovamento di alcuni discendenti viventi di Leonardo, rintracciati a seguito di una ricerca multidisciplinare durata ben 43 anni! Alcuni di questi saranno presenti proprio in occasione della conferenza “Leonardo vive” a Firenze, al Teatro di Vinci, dove verranno presentati i risultati della ricerca.

Leonardo ha davvero dato molto ai posteri e grazie a lui oggi possiamo vantare un’ampia conoscenza in tutti i campi. Grazie agli studi anatomici e botanici, ingegneristici e anche artistici, è riuscito a compilare un capitolo culturale della nostra storia non indifferente.