“Sit with us”, l’app creata per combattere il bullismo

“Sei brutta, non riuscirai mai a trovare degli amici”, “Nessuno vorrà la tua compagnia” e ancora “Se continui così resterai da sola a vita”. Frasi che riecheggiano come un tuono nella mente di Natalie Hampton, sedicenne californiana costretta a sopportare i soprusi e gli insulti dei suoi compagni di scuola. All’epoca frequentava la scuola elementare di Los Angeles ed era nuova in quell’ambiente. Quando arrivava l’ora di pranzo Natalie sedeva al tavolo da sola, nessuno voleva farle compagnia o mangiare con lei. A questo episodio seguivano poi atti di violenza che non si fermavano agli insulti ma seguivano graffi, spintoni e minacce che la ragazza, spaventata, non riusciva più a gestire tanto da arrivare a non mangiare e dormire fino al ricovero in ospedale.

“È stato il periodo più buio della nostra vita”, ricorda la madre che, preoccupata, decise di iscriverla ad un’altra scuola in cui Natalie è finalmente riuscita a farsi dei nuovi amici. Così, segnata profondamente dalla sua esperienza, ha pensato di aiutare e supportare tutti i suoi coetanei che si sono trovati nella sua stessa situazione creando un’apposita app. “Sit with us”, letteralmente siedi con noi, è stata lanciata lo scorso 9 settembre e consiste nel fornire una piattaforma virtuale a tutti coloro che usufruiscono del servizio delle mense scolastiche.

Attraverso ambasciatori che si incaricano di includere i nuovi arrivati e di dare loro il benvenuto, i ragazzi non si sentiranno più soli. Inoltre l’applicazione consente, a chi lo desidera, di diventare a sua volta un “ambassador” e di invitare altri studenti al proprio tavolo. Grazie poi alla creazione di “open lunches”, cioè dei “pranzi aperti”, tutti coloro che sono alla ricerca di un posto dove sedersi possono aderire a questi tavoli accoglienti ed essere sicuro che non verrà rifiutato.

Se riflettiamo sul ruolo che negli ultimi anni sta rivestendo il web e sul fatto che viene molto spesso additato come luogo chiave portatore di violenza, soprattutto attraverso sms, social network, chat e siti vari, arrivando ad episodi estremi e gravi di cyberbullismo, sembra incredibile come Natalie, attraverso il suo vissuto, sia riuscita invece a ribaltare questo pronostico e a dimostrare che Internet e le sue varie sfaccettature, se utilizzate correttamente e nel rispetto degli altri, possono invece portare a qualcosa di buono.

Erminia Lorito