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Scandalo Chiara Ferragni e Uffizi: quando la moda incontra l’arte è una ricchezza unica

Di Benito Dell’Aquila e Valentina Brini

L’Italia è mangiatrice di scandali, anche di quelli inesistenti! Gridare allo scandalo è facile, soprattutto lì dove non esistono affatto. Il caso è esploso (nuovamente) intorno a Chiara Ferragni, colpevole di essersi sparata un selfie in uno dei più prestigiosi musei italiani.

La foto “incriminante” che ha offeso la cultura italiana ritraeva la Ferragni davanti alla Venere di Botticelli. L’influencer era alla Galleria degli Uffizi per un servizio fotografico per Vogue Hong Kong e per l’associazione no profit First Initiative Foundation e nel mentre avrà girato tra i corridoi del museo. Il vero scandalo è non sapere questo, cari haters: come si fa nel 2020 a non sapere che il settore moda è in continua collaborazione con il mondo dell’arte? 

L’upload della foto, avvenuto con successo, ha portato con sé il giudizio moralizzante. Critiche su più fronti secondo le quali, la Ferragni avrebbe sminuito uno dei luoghi più cari alla cultura italiana. Il suo viso capace di muovere 20 milioni di anime in tutto il mondo avrebbe in qualche modo offeso la sacralità degli Uffizi per tornaconti e profitti personali. L’Arte con la A maiuscola ha davvero bisogno di una bionda influencer che sa abbinare la giusta borsa ad un paio di scarpe?

Foto: Instagram Chiara Ferragni

Critiche anche verso la direzione degli Uffizi, tra questi, Tomaso Montanari, storico dell’arte e accademico, che da Il Fatto Quotidiano commenta:

L’influencer di Cremona fa il suo mestiere. Quanto ha pagato la Ferragni gli Uffizi (museo dello Stato pagato con i soldi dei contribuenti) per utilizzarli come sfondo del suo shooting (…) e che l’ha vista utilizzare il museo in splendida, privilegiatissima solitudine?

Il museo nel frattempo registra un boom di visite, un bel +27% e tra questi tantissimi giovani e giovanissimi. Che questi siano o meno seguaci della Ferragni è irrilevante. I numeri, però, sono un dato concreto, quelli sono insindacabili. C’è da chiedersi se una una promozione culturale diversa, fuori dagli schemi, possa risultare vincente e più efficace di una più tradizionale ed ortodossa gestione di nicchia!

E’ Chiara a generare un moto di haters o sono gli haters a non ricordare quante volte l’arte ha fatto da sfondo alla moda, al business dello spettacolo, della musica o del cinema?

Ma soprattutto, è stato davvero uno scandalo vedere una giovane influencer lavorare all’interno di un sito artistico come gli Uffizi? 

Il mondo della moda, di cui Chiara fa ampiamente parte, è sempre stato caratterizzato dal connubio arte e costume. Si pensi alle sfilate storiche che si sono tenute in siti storici, artistici e decisamente fuori dal comune: dall’ incredibile sfilata del 2007 di Valentino Garavani per festeggiare i 45 anni di carriera nel complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia all’inaugurazione di “Valentino a Roma: 45 Years of Style” tenutasi all’interno dell’Ara Pacis. E ancora, come ci si potrebbe mai dimenticare di una delle sfilate più incredibili di Fendi realizzata proprio nella Fontana di Trevi per celebrare i 90 anni di attività (ricordando che la maison aveva anche finanziato il restauro di questo sito storico).

La sfilata per i 90 anni di Fendi davanti alla Fontana di Trevi a Roma, 7 luglio 2016
(Franco Origlia/Getty Images)

Come dimenticarsi della collaborazione tra Louis Vuitton, noto marchio francese, e Jeff Koons per una linea di borse ispirate ai quadri di Da Vinci, Van Gogh e Tiziano in chiave neo-pop. La presentazione della collezione si è tenuta proprio all’interno del Louvre, Parigi, alla quale la stessa Ferragni ha partecipato come invitata. Insomma una cena di presentazione tra vip e celebrities proprio dentro alle sale del Louvre!

Foto di JULIEN-HEKIMIAN

E ancora, la lista potrebbe essere infinita… Antonio Marras, nel 2010, ha fatto sfilare il marchio Kenzo al Victoria and Albert Museum di Londra per celebrare i 40 anni della griffe portando le sue modelle nella sala che ospitava i disegni degli arazzi per la Cappella Sistina, proponendo la sua visione unica d’avanguardia. E di certo non sono mancate le pubblicità e gli shooting all’interno di musei e siti storici e archeologici in giro per il mondo.

A questo punto ci chiediamo: in un settore moda in cui si è sempre sottolineata la vicinanza tra arte e costume attraverso eventi, sfilate, shooting e pubblicità… che siano proprio coloro estranei a questo mondo e modus operandi ad indignarsi maggiormente? Che siano, quindi, le polemiche senza fondo a farsi strada nella mentalità italiana del post lockdown?

Cara Chiara, per quanto possa valere, noi siamo con te (e con la cultura).