Quello che dovreste sapere sulla pesca di frodo

In questi giorni, un celebre programma televisivo, ha mandato in onda un servizio sulla pesca di frodo ed abbiamo riscontrato parecchie inesattezze, ci è sembrato, quindi, doveroso fare un po’ di chiarezza. Premettendo che si tratta di un argomento molto importante, e che va trattato il più spesso possibile per fare una buona divulgazione, ci sembra non corretto partire un servizio sulla pesca di frodo per sfociare in un discorso molto più ampio sulla pesca mondiale e industriale. In questo modo, infatti, si rischia di confondere lo spettatore e portarlo a non afferrare il concetto.

Cosa si intende per “pesca di frodo”? Tutte quelle attività di pesca che non possono essere praticate in quanto illegali, ma attenzione: “distruttivo” e “totalmente non sostenibile”, non sono sinonimi di “illegale”. Durante il servizio sopra citato sono state mostrate delle scene, in mare e al mercato di una delle province sicule, che avevano davvero a che fare con attività illecite; quello che, tuttavia,  tante persone non sanno o non immaginano, è che nel montaggio del servizio sono state inserite riprese di attività che di illegale non hanno proprio nulla.

A cosa ci stiamo riferendo? A tutti gli attrezzi da pesca che, per quanto distruttivi e poco sostenibili, sono considerati legali, ovvero alle reti a strascico, alle reti volanti, alle reti a circuizione, ai palangari e ad altri tipi di attrezzo. La regola è: se si vuole lanciare un messaggio o fare divulgazione su un argomento poco chiaro, ben venga, ma bisogna farlo bene.

Prima di analizzare la parte del servizio riguardante la pesca di frodo, è necessario parlare in breve di tutti gli  attrezzi da pesca che sono presenti nel video, ovvero:

  • reti a strascico: per quanto possano essere piccole, arrecano dei danni al fondale su cui agiscono, ma è ovvio che c’è un enorme differenza fra una piccola strascicante locale e una strascicante lunga un centinaio di metri che spazzola via tutto quello che incontra, inoltre, c’è da dire che per quanto siano dannose, non sono illegali (solo alcuni tipi di rete a strascico sono ormai illegali e a nostro avviso è proprio questo il problema, soprattutto per quanto riguarda le grosse navi che praticano la pesca industriale e per le navi “normali” che strascicano in zone importanti dal punto di vista naturale)
  • reti a circuizione: le più famose di questa tipologia di reti sono sicuramente quelle conosciute coi nomi di cianciolo e tonnara volante, sono grosse reti che vengono utilizzate in mare aperto per catturare banchi di piccoli pelagici (come alici, sardine, suri, sgombri, ecc.) o di grandi pelagici (come le varie specie di tonno) e sono legali
  • reti da posta: sono reti che potete vedere su pescherecci di piccole dimensioni o addirittura su barchine in legno in giro per i vari borghi marinari italiani; questa tipologia di attrezzi comprende reti legali utilizzate per la pesca professionale artigianale come l’imbrocco, il tramaglio e la ferrettara e reti ormai illegali come la spadara che è stata vietata per il grosso impatto che aveva su buona parte della fauna marina (per questo denominata “muro della morte”)
  • palangari: strumenti legali che vengono detti anche conzi, sono lenze molto lunghe con un elevato numero di ami che vengono utilizzate per la pesca di pesci predatori, sia sul fondo, sia nella colonna d’acqua, ai quali purtroppo, alle volte abboccano anche squali e tartarughe marine

E’ ovvio, poi, che qualsiasi attrezzo da pesca, se usato male o senza seguire regole e periodi, può potenzialmente essere illegale e, per capire bene questo tipo di ragionamento, basta dare uno sguardo alla legislazione sulla pesca e vedere chi, come e quando può utilizzare un dato attrezzo da pesca. Adesso, però, torniamo all’argomento principale del discorso, ovvero la pesca di frodo, quella tipicamente definita tale.
Una delle attività di frodo più frequenti è sicuramente la pesca subacquea con bombole, che sia questa notturna o alla luce del giorno: molti non lo sanno ma NON si può pescare se si usano delle bombole per l’aria e NON si può praticare pesca subacquea dal tramonto all’alba, nemmeno in apnea.

I pescatori di frodo con bombole ad aria, catturano una varietà abbastanza ampia di specie marine, le loro vittime sono pesci pregiati, crostacei pregiati, molluschi cefalopodi e altro; ma ciò che più interessa a queste persone, soprattutto nel sud-Italia sono i ricci di mare, i datteri di mare e altri animali pregiati come i limoni di mare (soprattutto in Puglia) e le orecchie di mare (nelle zone che si affacciano sul litorale lavico catanese). Infatti, una parte consistente del servizio televisivo di cui parlavamo precedentemente, aveva come protagonista il riccio edule Paracentrotus lividus che viene pescato costantemente e in quantità incredibili sia da pescatori di frodo, sia da pescatori con licenza che non rispettano né i limiti di taglia né il fermo biologico durante il periodo riproduttivo della specie.

Come già detto, i pescatori di frodo non si limitano a raccogliere solo i ricci, infatti, in base alla zona in cui operano, le prede possono essere anche i datteri di mare (Lithophaga lithophaga), i datteri bianchi (Pholas dactylus), le nacchere o cozze penne (Pinna nobilis), i limoni di mare o uova di mare (Microcosmus sulcatus), le aragoste (Palinurus sp.), gli astici (Homarus gammarus), le cicale di mare o magnoselle (Scyllarus arctus), le grandi cicale di mare o magnose (Scyllarides latus) i polpi (Octopus vulgaris o altre specie), le seppie (Sepia officinalis), le orecchie di mare o orecchie di San Pietro o occhi di bue (Haliotis tuberculata lamellosa) e altri animali tra cui varie specie ittiche pregiate.

Inoltre, non tutti i pescatori di frodo praticano pesca subacquea. Alcuni utilizzano cariche esplosive per uccidere o tramortire gli animali che si trovano in quel momento nella colonna d’acqua, facendo salire a galla il bottino e per questo motivo vengono chiamati bombaroliAltre attività illecite sono, per esempio, il posizionamento di reti da posta fisse o derivanti non regolamentari o di palangari non regolamentari, la pesca in aree marine protette o in altre zone interdette alla pesca (se in mancanza di specifico permesso), la pesca notturna in apnea e molto altro ancora.

Ma perché la pesca di frodo è così dannosa? I motivi sono tantissimi. Intanto c’è da dire che tutti quelli che la praticano non hanno alcun senso del rispetto per ciò che pescano e per l’ambiente in cui pescano, inoltre non si accontentano mai di piccoli numeri (visto che vendono ciò che catturano) e quindi prelevano grosse quantità di esemplari causando ovvi squilibri all’ambiente marino; in alcuni casi, si arriva a sfiorare addirittura la scomparsa totale di una o più specie in determinate zone particolarmente battute o non sorvegliate.

Cosa possiamo fare per combattere ed eliminare uno dei fenomeni che sta distruggendo i nostri mari? La risposta è complessa: uno dei primi passi è sicuramente non comprare animali palesemente prelevati in questo modo per non alimentarne il mercato, ma non basta, bisogna anche denunciare questo tipo di attività alle autorità competenti e premere affinché agiscano il più possibile; in ultimo, ma non per importanza, bisognerebbe evitare quei ristoranti o negozi che espongono e vendono animali di cui è vietata la vendita o che sono palesemente catturati in modo illecito, oppure far notare a negozianti e ristoratori che non dovrebbero vendere determinate specie e denunciare, anche in questo caso, alle autorità competenti.