“Prisoner 7o9”: il disco dell’autonalisi di Michele vs Caparezza

Nessuna crisi personale è tanto feroce da non poter essere superata. Lo sa bene Michele Salvemini, in arte Caparezza, che il 15 settembre 2017 ha pubblicato “Prisoner 7o9” in tutte le piattaforme digitali e streaming.

“Prisoner 7o9” è il settimo album del cantautore e rapper pugliese ed è stato prodotto da Universal Music Italia e registrato tra Molfetta e Los Angeles, con la collaborazione di Chris Lord-Alge.

È subito chiaro che il nuovo progetto discografico dell’artista è diverso rispetto ai 17 anni di dischi e di concerti che ce lo hanno fatto conoscere ed amare per quella voce nasale e stridula e per l’inconfondibile capacità di scrivere canzoni di denuncia su base rap.

I tempi di “Sono fuori dal tunnel” o di “Goodbye Malinconia” sono lontani e pure andati! Adesso Caparezza, quarantatreenne, sceglie la musica come sfogo, o meglio, come terapia per parlare di sé e analizzare il proprio percorso. L’artista, infatti, ha scoperto di soffrire di acufene – un problema uditivo inguaribile a causa del quale sente sempre un ronzio – causatogli dal sentire la musica ad alto volume con le cuffie.

«Prisoner 709 arriva al termine di un periodo molto complicato. Mi sono posto ogni genere di domanda, ho riflettuto sulla mia vita e sulla mia carriera, mi sono chiesto se davvero io sia fatto per fare musica. Il disco è una lunga seduta di autoanalisi, in cui c’è molto più Michele che Caparezza”. Un disco che funge da autoanalisi, quindi, dove l’artista Caparezza si confronta con l’uomo Michele sentendosi intrappolato dal suo stesso ruolo, come confermano il titolo dell’album e la cover.

“Prisoner 7o9” è una sorta di rebus: 7 e 9 sono le lettere che rispettivamente formano i nomi Michele e Caparezza che nel titolo sono divise da una “o” che rappresenta la forma del disco. «7o9, con lo zero tra due poli. A rappresentare la scelta tra una parola di 7 lettere e una di 9. Michele o Caparezza. Libertà o prigionia. Perdono o punizione. Frivolo o impegnato», rivela Caparezza. Nella cover, in bianco e nero, Caparezza è dentro una gabbia con una divisa da carcerato, proprio per rimarcare l’idea che «Siamo prigionieri del nostro ruolo. Non riusciamo ad abbandonarlo. E sulla foto di copertina io stesso non riesco a evadere da una gabbia da cui invece potrei uscire».

Parlando del disco, il cantautore pugliese ha affermato che: «Non è un concept album, nel senso che non ci sono dei personaggi e una storia da raccontare. Però è un disco tematico, una sorta di percorso di autoanalisi che segue un periodo poco bello da cui volevo uscire. Ogni brano è un capitolo di un ipotetico carcere mentale e gioca su un contrasto rappresentato da una scelta fra una parola di 7 e una di 9 lettere: Michele o Caparezza, innocuo o criminale».

Sono ben 16 le canzoni contenute nel disco ed ognuna di esse analizza un aspetto dell’essere artista, autore e uomo fino ad arrivare ad una sorta di personale consapevolezza.

Al primo ascolto, si nota che “Prisoner 7o9” è un album delle novità: non tanto per i testi che sono sempre magistrali e intrisi delle conoscenze filosofiche (sono citati Jung, Oliver Sacks e Philip Zimbardo), dei pensieri e dei dubbi dell’artista, ma bensì per la musica; non solo rap, quindi, ma un insieme di generi che sostengono l’autoanalisi di Caparezza.

“Una chiave”, “Confusianesimo”, “Il testo che avrei voluto scrivere”, “L’uomo che premette” e “Sogno di potere” confermano che Caparezza, nonostante la crisi, è più bravo che mai a saper maneggiare parole e note.

Ma anche le collaborazioni presenti nell’album non sono da meno! Caparezza ha collaborato con John De Leo in “Prosopagnosia” e “Minimog”, con Max Gazzè per “Migliora la tua memoria con un click” e con Darryl Mc Daniels dei Run DMC in “Forever Jung”.

“Prisoner 7o9” è un album onesto e autobiografico con il quale il cantante ha guardato dentro sé stesso, comprendendo che ad ogni salita corrisponde una discesa, basta però accettare le proprie prigioni, evadendo, i propri limiti superandoli e le proprie difficoltà affrontandole.

Caparezza inizierà il tour il 17 novembre partendo da Ancona e toccherà a seguire Bari, Firenze, Bologna, Napoli, Roma, Brescia, Padova, Milano e Torino.

Nell’attesa, è presente nelle piattaforme streaming il video del primo singolo estratto dall’album, “Ti fa stare bene”, prodotto da Videoproject e scritto da Fabrizio Conte, che ne ha seguito anche la regia, e da Morris Bragazzi.

Buon ascolto!

Sandy Sciuto