Nella società odierna le donne sono giunte a conquistare i loro diritti; hanno la libertà di compiere le proprie scelte, e di disegnare da sole il proprio percorso di vita. Le donne sono libere da ogni tipo di costrizione che nel passato le aveva osteggiate. Ma come si è giunti ad un traguardo così importante?
Fin dall’antichità (addirittura già dalla preistoria) le mansioni della donna erano relegate soprattutto all’ambiente domestico: la donna era la figura di riferimento per la famiglia e cresceva i figli. L’idea di donna era quindi decisamente subordinata alla moderna idea che una persona si può fare oggi. Basta pensare che la prima figura di donna laureata al mondo risale al 1678, con Elena Lucrezia Cornaro, donna erudita della Repubblica di Venezia. Un momento fondamentale per l’acquisizione dei diritti delle donne è stato l’Ottocento che ha visto sorgere i primi movimenti femministi per l’acquisizione dei pari diritti: le donne hanno ottenuto infatti gradualmente molte conquiste da allora come l’emancipazione, diritto al voto e sono state offerte loro sempre più possibilità per affermarsi in società.
E’ stato l’Ottocento il vero foriero di novità in campo femminile: nel tempo infatti sono stati raggiunti dalle donne i tanto ambiti diritti, fino a rivestire ruoli importanti in vari ambiti come la politica e l’esercito. Insomma: si sono raggiunte le condizioni ottimali affinché la carriera lavorativa venisse avviata anche per le donne, cercando di eliminare sempre più gli impedimenti a cui spesso vanno incontro, così riuscendo a dare importanza alla capacità di saper gestire autonomamente la propria vita.
La donna nei secoli ha compiuto grandi passi in avanti, nonostante le innumerevoli prevaricazione che hanno ostacolato questa inesorabile scalata. Il più importante traguardo raggiunto dalle donne della società contemporanea è sicuramente il diritto di voto che in Italia è stato conquistato nel 1946. Nel mondo, la Nuova Zelanda è oggi considerata come il primo stato (sebbene all’epoca ancora sotto dominazione britannica) a riconosce il suffragio femminile nel 1893. In Europa il suffragio femminile è stato concesso per la prima volta nel 1907 dal Granducato di Finlandia. La questione sul primo stato a concedere il diritto di voto femminile è però tuttora aperta.
Un altro importante traguardo è stata la possibilità di scegliere chi sposare senza costrizioni familiari. Non che le donne fossero totalmente succube, intendiamoci! Sin dai tempi dell’antica Roma era il pater familias che aveva diritto di vita e di morte su tutti i membri, ma sono anche registrati casi di donne vedove risposate! Ciononostante, una piena libertà e consapevolezza del matrimonio (nato, in fondo come un “contratto fra famiglie”) è giunta proprio con l’epoca moderna. E che dire della libera scelta della professione e del corso di studi da intraprendere? Oggi ci sono capi di stato donna (come in Cile Michelle Bachelet) e l’attuale direttore generale dell’UNESCO, ente ONU incaricato di preservare il patrimonio culturale, è Irina Bokova, politica e ambasciatrice bulgara!
Oggi perciò la donna può scegliere chi vuole essere e anche chi vuole diventare. L’autorità dell’uomo in una famiglia di tipo patriarcale è ormai scardinata. Ma non è tutto oro quel che luccica: ogni medaglia ha purtroppo un suo rovescio che non può essere ignorato. Non sono infatti rari gli episodi di violenza sulle donne che spesso partono proprio dalle mura di casa. Infatti, la violenza domestica è sempre più diffusa e sempre meno denunciata a causa della paura e della debolezza dei soggetti più deboli, ma spesso tali dolorose situazioni trovano una giustizia più che meritata, come visibile nel romanzo ”Il buio oltre la siepe” di Nicoletta Sipos, che narra appunto della storia di una donna vittima di violenza domestica da parte del marito, che solo alla fine riesce a denunciare. Come quindi difendersi? Non è raro che più volte venga diffuso il messaggio di uguaglianza attraverso le istituzioni come la scuola, delle campagne di solidarietà per combattere questo tipo di ignoranza e cattiveria.
Nonostante queste diffuse problematiche, la donna nel corso del tempo è riuscita a fortificare e a dare voce finalmente al suo pensiero. E come disse Shakespeare: ”La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”. Una previsione che non può essere più vera…