Siamo in piena Wikibombing: la nuova ribellione all’informazione leggera

Vi è capitato di leggere la ricetta della torta margherita sotto la notizia che annunciava il matrimonio dei Ferragniz? Oppure la definizione della parola “celermente” sotto quella riguardante l’età della moglie del neo presidente francese?

Tranquilli, il mondo del web non sta impazzendo, si sta ribellando con il Wikibombing. Tutti siamo un po’ stanchi dei soliti titoli cattura click, i cosiddetti clickbaiting: un titolone che preannuncia situazioni che si rivelano fuffa. Esempio clamoroso e recente il titolo pubblicato dalla testata Libero – e ripreso su Twitter da Selvaggia Lucarelli – che recitava: “Fedez, il gesto clamoroso davanti alla Ferragni: lo tira fuori in diretta tv (pubblico sotto choc)”.

Il riferimento all’anello lasciava intendere qualcosa di molto diverso e molto più sconvolgente rispetto alla realtà. Ma i lettori sono ancora più stanchi del fatto che testate giornalistiche importanti elaborino notizie considerate di poco interesse collettivo. Ecco, gli utenti hanno deciso di ribellarsi inondando quella che ritengono informazione leggera con la cultura dando vita al Wikibombing.

Il termine unisce la fonte della cultura dei giorni nostri, l’enciclopedia online Wikipedia e la parola “bombing” che sta a significare bombardamento. Da qui dunque una carrellata di commenti il cui contenuto è un copia incolla da Wikipedia: poesie, biografie di storici e letterati, definizioni semantiche ma anche ricette tradizionali e leggi scientifiche. Con una viralità diventata classica, ormai, in questi tempi, gli account social delle testate sono state invase di commenti ad alto contenuto culturale. Una ribellione, travestita da sberleffo, di utenti che hanno creato una vera e propria invasione virale al grido,( o meglio hasthag), più cultura e meno spazzatura. Certo è che questo bombardamento culturale permette proprio a quegli articoli giudicati leggeri di acquistare visibilità grazie all’algoritmo di Facebook. Maggiore visibilità avrà l’articolo e maggiore visibilità avrà, però, anche la ribellione che non accenna a fermarsi tanto che si è parlato di “knowledge guerrilla bombing”. È in atto dunque una vera e propria guerra contro l’informazione, la quale sembra non riesca più a soddisfare i consumatori.

Utenti del web, l’inverno sta arrivando, sentitevi liberi di wikibombardare anche questo articolo.