Parenti serpenti: le domande più fastidiose a cui i figli devono rispondere

Un classico e tranquillo pranzo con i genitori e magari anche altri parenti. L’atmosfera sembra rilassante, a tratti persino piacevole. Si mangia, si scherza, si conversa del più e del meno. Addirittura stai quasi per pentirti di tutte le altre volte in cui hai rinunciato a passare le feste in famiglia, quando ecco che l’idillio si infrange in un solo attimo. Vieni irrimediabilmente assalito/a da una quantità sproporzionata di domande sulla tua vita sentimentale, lavorativa, da studente; magari anche su quella del tuo cane se mai ne avessi uno. Perché si sa: la discrezione e la delicatezza non sono doti tipici del parentado. E non importa ciò che risponderai, la curiosità non sarà mai troppa. Inutile tentare di svincolare, ci sarà sempre qualcuno che riporterà l’attenzione su di te. Le scelte potrebbero essere due: fingere un malore e scappare via o intraprendere la strada della diplomazia. Nel caso sceglieste la seconda, sappiate che non basta sottoporsi al terzo grado una sola volta, ma gli stessi identici quesiti verranno riproposti ogni qualvolta si ripresenterà l’occasione.

Ed ecco le domande ricorrenti più fastidiose a cui rispondere forzatamente:

1.Vita e futuro sentimentale: 

“Ma fidanzarti mai?”

“Con il/la fidanzato/a come va? Quando vi sposate? Tua nonna non vede l’ora di vederti percorrere la navata!”

“Quando pensi di dare un nipotino ai tuoi poveri genitori?” 

La voglia di urlare in faccia che non vi sposerete mai è tanta, ma le risposte negative non sono minimamente contemplate e dovranno anzi essere molto dettagliate. Meglio se indicate direttamente la data delle nozze.

2. Forma fisica/Dieta alimentare:

“Sei troppo grassa/magra!”

“Mangi? Stai mangiando? Hai mangiato?”

“Sei ancora vegetariano/vegano?”

“Perché ti vesti così? Sembri così sciatto/a”

Ed ecco che la fiera delle critiche abbia inizio! La soluzione? Fare si con la testa e imprecare nella propria mente.

3. Carriera universitaria/ Vita lavorativa:

“Come va con lo studio? Quanti esami ti mancano? Quando ti laurei?”

“E il lavoro? Cosa vuoi fare da grande? Quando ti troverai un lavoro serio?”

Quand’è che lascerai il nido e andrai a vivere da solo/a?”

“Quanto guadagni?”

In questo preciso momento vorresti solo rendere i tuoi pensieri trasparenti e mostrare a tutti la confusione che aleggia nella tua testa. Ripensi poi ai momenti in cui ancora piccolo e ingenuo desideravi crescere: ma cosa ti diceva il cervello?!

Alice Spoto