Spiacevoli compagnie: parassiti dell’uomo

Sono moltissime le persone che apprezzano e consumano carne, pesce e frutti di mare crudi o poco cotti, nonostante si sappia che potrebbe essere pericoloso.
Nella cucina italiana esistono varie preparazioni dedicate ai crudi e alcune di queste sono dei pilastri dei menù regionali.
Non tutti, tuttavia, mangiano abitualmente piatti del genere o addirittura non li hanno mai provati sia per problemi di gusto o consistenza, sia per paura delle possibili conseguenze.

Ma quali potrebbero essere queste “conseguenze”? I parassiti.
È importantissimo sottolineare che non tutti i parassiti che verranno citati sono da imputare al cibo crudo, anzi, solamente pochi di questi potrebbero farvi visita dopo una porzione di tartare, di marinati o di carne e salsiccia al sangue; gli altri, potreste incontrarli (e contrarli) in tutt’altro modo.

Adesso facciamo un passo indietro: cosa si intende per specie parassita?
La definizione potrebbe essere complessa ma, semplificandola, possiamo dire che un parassita è un organismo che per tutto il suo ciclo vitale o per una parte di questo, vive alle spese di un altro organismo e, di conseguenza, dipende da quest’ultimo.
Esistono varie tipologie di parassitismo e, genericamente, questi organismi vengono suddivisi in due grossi gruppi, da un punto di vista prettamente ecologico: gli endoparassiti sono quelli interni e gli ectoparassiti sono quelli esterni.
Troviamo esempi di specie parassite in molti gruppi di organismi, per esempio in: batteri, protozoi, funghi, piante, platelminti, nematodi, nematomorfi, anellidi, insetti e crostacei ma qui di seguito verranno elencati solo i “vermi” endoparassiti più famosi e importanti in campo biomedico.

ATTENZIONE: le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità se siete facilmente impressionabili.

PLATELMINTI (vermi piatti):

  • Taenia solium, “tenia del maiale” o “verme solitario”, VETTORE: carne suina infestata, consumata cruda o poco cotta;

  • Taenia saginata, “tenia del bue” o “verme solitario del bue”, VETTORE: carne bovina infestata, consumata cruda o poco cotta;

  • Diphyllobotrium latum, “botriocefalo” o “tenia del pesce”, VETTORE: carni di pesci infestati, consumate crude o poco cotte;
Section of an adult D. latum containing many proglottids
  • Echinococcus granulosus, parassita dei cani, ma anche l’uomo può esserne ospite intermedio accidentale, VETTORE: contatto con escrementi di cani infestati;

  • Fasciola hepatica, VETTORE: ingestione di vegetazione acquatica in cui sono presenti le metacercarie

NEMATODI (vermi cilindrici):

  • Ascaris lumbricoides (in questa foto, all’interno di un intestino), VETTORE: utilizzo di feci infestate da uova come fertilizzante agricolo

  • Enterobius vermicularis, “ossiuro” o “verme dei bambini”, VETTORE: contatto con terriccio o oggetti infestati da uova

  • Ancylostoma duodenale, VETTORE: contatto con suolo in cui le uova si sono schiuse in larve

  • Necator americanus, VETTORE: contatto con suolo in cui le uova si sono schiuse in larve

  • Anisakis sp(l’uomo è considerato un ospite definitivo accidentale) VETTORE: carni di pesci infestate da larve, consumate crude o poco cotte

  • Trichinella spiralis, “trichina”, VETTORE: carne suina infestata, consumata cruda o poco cotta

  • Dracunculus medinensis, “filaria di Medina” o “verme di Guinea”, VETTORE: ingestione di acqua contenente copepodi infestati dalle larve del verme (i copepodi sono dei piccoli crostacei)

  • Strongyloides stercoralis, VETTORE: contatto con terreno infestato

  • Wuchereria bancrofti, VETTORE: puntura di varie specie di zanzara

  • Brugia malayi, VETTORE: puntura di zanzare del genere Anopheles o della specie Mansonia uniformis

  • Brugia timori, VETTORE: puntura di zanzare del genere Anopheles

  • Loa loa, “verme dell’occhio”, VETTORE: puntura di mosche del genere Chrysops

  • Mansonella streptocerca, VETTORE: puntura di moscerini ematofagi

Streptocerca. Knott’s. resize 50%
  • Onchocerca volvulus, VETTORE: puntura di moscerini ematofagi

  • Trichuris trichiura, VETTORE: contatto con feci umane infestate, utilizzate come fertilizzanti agricoli

Questa rassegna di vermi parassiti non è stata pensata per creare dell’inutile terrorismo psicologico, bensì per far conoscere un problema che in passato era molto più frequente e che, in altre parti del mondo, dove le condizioni igieniche sono sicuramente peggiori delle nostre, è ancora di notevole importanza.
Ciò non vuol dire che sia impossibile ritrovarsi con una tenia o con degli Anisakis né che dobbiate bandire i crudi dalle vostre tavole; è sufficiente congelare o abbattere (ovvero mettere in abbattitore di temperatura) le carni che si desidera consumare crude, secondo gli standard di temperatura e tempo di sicurezza.

Per quanto riguarda, invece, i parassiti che non hanno come vettore il cibo, ma l’acqua, le punture d’insetto o il contatto, bisogna informarsi sulla probabilità che si ha di contrarli soprattutto prima di una vacanza in una meta esotica.