Una delle cose più affascinanti della lettura è il fatto che, nonostante essa impegni soltanto due sensi su cinque e per giunta in modo lieve, riesca comunque a portarti in mondi prima mai neppure pensati.
Tenere il libro tra le mani, la pagina ruvida, giallastra, magari invecchiata o bianca come la neve perché appena sfogliata. La cura nel voltare le pagine, la voglia di non perdere neppure un dettaglio. Matita alla mano e blocco per i pensieri accanto. Scorrere con lo sguardo quell’ammasso di lettere a prima vista tutte uguali e informi, ma che poi scandite ad uno ad uno e lette con attenzione ti raccontano di universi incantati.
Il fascino del libro era stato finora “solo” questo: vista, tatto e… fantasia.
E se la tecnologia ha tentato di guastare ciò cercando di privarci di alcuni di questi importantissimi dettagli che fanno parte del rituale della lettura, oggi, grazie ad un’ invenzione semplice come il fuoco ma rivoluzionaria come la ruota sarà necessario aggiungere un passaggio in più alla consueta preparazione al libro.
Il primo passo, fondamentale, rimane sempre lo stesso: scegliere dove andare. Se nella Francia bohemiene dei Poètes maudits, o magari nell’avventurosa Spagna dell’intrepido cavaliere errante Don Chisciotte, o ancora nella fredda e misteriosa Gävleborg, del giornalista-detective Mikael Blomkvist, della trilogia Millennium.
A quel punto non resta che impossessarsi del divano armati di plaid e thè caldo, rilassarsi, – fin qui niente di nuovo -, e accendere una candela. A che gusto? Gusto libro!
Infatti, se fino a questo momento, provare realmente l’odore di un luogo vissuto tramite gli occhi e la fantasia era solo un’utopia, oggi, basta semplicemente scegliere l’etichetta e il colore per essere trasportati con l’olfatto a Hogwarts, Narnia o magari nella plumbea Londra di Sherlock.
Ognuna con un sapore diverso, grazie a queste particolari candele, si passa da biblioteche che sanno di prugna, cachi e muschio di quercia della Russia di Tolstoj.
Ai prati della Scozia di Jamie Fraser in Outlander che sanno di muschio, pino e legno affumicato.
Per procedere con tabacco da pipa, legno di ciliegio e pioggia fresca della Sherlock study’s.
L’odore di abeti delle montagne rocciose e le essenze naturali di pino e di cedro di un inverno a Narnia.
Per concludere con il magico intruglio composto da sidro speziato, castagna e “sentore di qualcosa che non può che essere Burrobirra” dell’incantata scuola di Hogwarts.
Quindi ex-dipendenti di “sniffate di libri”, da oggi nella vostra wishlist oltre ad un libro nuovo dalle pagine setate e che profumano di buono, aggiungete candele che sanno di fantasia.
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