“Nuovo Cinema Paradiso”: il film da Oscar inno al cinema e alla Sicilia

Nuovo Cinema Paradiso è un film che non può non restare indelebile nella memoria sicuramente di ogni siciliano che ha lasciato questa stupenda terra natale, ma anche di chi apprezza quel cinema evocativo dei ricordi, del quale gli americani sono stasi spesso maestri in passato, e ancora anche dei film che aiutano a sperare anche quando ogni speranza futura sembra essere “crollata”.

Le vicende sono narrate a Giancaldo, un immaginario paese della Sicilia, attraverso i ricordi di Salvatore Di Vita, un regista affermato che ha lasciato da tempo quel paese per la capitale Roma. In una narrazione quasi autobiografica, basata su personaggi e piccole gag, veramente vissute da Tornatore durante la sua infanzia e adolescenza, con immenso realismo racconta quegli stessi anni del personaggio di Salvatore e della sua relazione di amicizia  ( quasi di padre-figlio o nonno-nipote) con il proiezionista Alfredo (Philippe Noiret) di un piccolo cinema parrocchiale, simbolo e unico svago per gli abitanti del piccolo paese Giancaldo. E sarà Alfredo che accompagnerà Salvatore nelle tappe della sua crescita adolescenziale coltivando in lui quell’ amore verso il cinema che naturalmente già fin da piccolo possedeva. Un amore assoluto verso le pellicole, i film e l’ arte cinematografica che non hanno rivali neanche se confrontati a quelli reali verso le ragazze. Philippe Noiret porta in scena un personaggio estremamente paterno e maestro di vita che quasi non crede nell’ amore tra uomo e donna ( ne parla sempre scherzando o per battute cinematografiche), ma che confida nel valore dell’ amicizia, della sincerità e del cinema come unico luogo dove i sogni prendono forma.

Tornatore è molto abile nel costruire un’ opera colma di poeticità e di ispirazioni classiche a miti Omerici o Greci (un Salvatore quasi Ulisse, la cecità di Alfredo come quella del ciclope, la madre che come Penelope tesse la tela o il cane che riconosce il protagonista Marco Leonardi che ricorda Argo), in un racconto che oltre ad essere un inno al cinema è sopratutto un inno alla Sicilia e una splendida terra mostrata in ogni sfaccettatura sia di luoghi che di personaggi. Un’ estrema cura per ogni particolare e per ogni personaggio fa di questo film un gioiello indimenticabile per ogni amante del cinema e che rende fieri noi italiani di aver prodotto opere come questa.Anche il personaggio apparentemente secondario come quello della madre (Pupella Maggio) assume il ruolo dell’ unico vero personaggio compiuto, che non parla mai o poco durante tutto il film ma non appena si esprime sembra aver capito realmente tutto.

Un film malinconico che rievocherà nei siciliani molti dei manierismi che li contraddistinguono come quello di non fidarsi della felicità e della fortuna e non appena la si raggiunge abituati a voltarle le spalle. Un connubio di romanticismo, emozioni e realismo che non lascerà indifferente nessuno spettatore e che ha portato Giuseppe Tornatore a vincere l’ Oscar come Miglior film straniero. Chiudete gli occhi prima di vederlo per poi riaprirli dopo la musica iniziale indimenticabile di Ennio Morricone. Perchè prima di una grande emozione bisogna prepararsi chiudendo gli occhi per cogliere la sorpresa della grandezza che solo un salto al cuore sa suscitare.