Nintendo Labo nelle scuole del Nord America come strumento di insegnamento

Il gioco al servizio dell’apprendimento e della creatività: Nintendo Labo, la linea di accessori di cartone per Nintendo Switch, è pronta a fare il suo approdo nelle scuole del Nord America dopo che in tanti si sono espressi positivamente riguardo le potenzialità educative del prodotto. Costruendo i kit Labo, i bambini sono in grado di apprendere nuove tecniche di risoluzione dei problemi, capire come funzionano le diverse tecnologie e persino iniziare a cogliere i primi concetti di programmazione di base. Nintendo ha stretto una partnership con l’Institute of Play di New York per portare Labo nelle aule reali. “Vogliamo che questo progetto sia una chiave di svolta per raggiungere il maggior numero possibile di educatori e di potenziali studenti”, ha spiegato Reggie Fils-Aimé, presidente e COO di Nintendo America.

Come risultato della partnership, Nintendo porterà i kit Labo in circa 100 scuole negli Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere circa 2.000 studenti durante l’anno scolastico 2018-19. L’Institute of Play, nel frattempo, sta creando anche una guida per aiutare e supportare gli insegnanti a integrare Labo nei loro piani di lezione. In Canada, Nintendo ha stretto una partnership con una società di formazione chiamata Actua, per un progetto simile.

“Pensiamo davvero che questa iniziativa possa essere una guida per l’insegnante, quindi quello che stiamo cercando di fare è creare qualcosa che porti con sé abbastanza esempi in modo che gli insegnanti possano sentirsi subito in grado di fare qualcosa in classe con Labo”, ha dichiarato Arana Shapiro, co-direttore esecutivo dell’Institute of Play. “Stiamo anche cercando di fornire supporto e strutture sufficienti affinché gli insegnanti possano essere fantasiosi con i modi in cui desiderano integrare Labo nelle proprie aule”.

Il progetto è attualmente in fase di prova ed è stato integrato in 11 scuole nell’area di New York. Secondo Shapiro, le cose sono andate bene fino a questo momento. “Sin dall’inizio i bambini sono stati entusiasti e pronti a partire. E la cosa che penso sia molto speciale in Labo è la volontà di provare le cose. I bambini nutrono in loro una sorta di grinta e continuano ad andare avanti fino a quando non ottengono il risultato. Se all’inizio gli adulti hanno mostrato una buona dose di scetticismo, alla fine anche loro si sono detti contenti per quello che si potrà fare quando non ci saranno più”.

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Ognuno dei kit Labo – ce ne sono tre disponibili fino ad oggi – segue una struttura simile che Nintendo ha soprannominato “make, play, discover”. Si inizia costruendo gli accessori di cartone seguendo una serie di istruzioni sullo schermo, per poi giocare sulla Switch, usando ad esempio una nuova canna da pesca o un pianoforte. Dopodiché, c’è una modalità a mano libera chiamata “toy-con garage”, in cui si possono creare nuovi usi per gli accessori o creare direttamente i propri. Con abbastanza lavoro si può costruire una chitarra di cartone con cui suonare persino una canzone. Shapiro ha spiegato che la guida dell’insegnante avrà una struttura simile, lasciando abbastanza margine di iniziativa in modo che gli educatori abbiano la libertà di modificare le cose per meglio adattarsi ai propri piani di lezione.

Il programma verrà esteso a circa 100 scuole seguendo l’esempio di New York e Nintendo fornirà l’hardware di Switch e Labo per quelld selezionate. Shapiro ha affermato che per la prima ondata di scuole, l’Institute of Play sta cercando di raggiungere una gamma di studenti ed educatori diversi. “Stiamo cercando di creare un gruppo davvero diversificato, sia a livello geografico che socioeconomico, concentrandoci su un mix di scuole pubbliche e private”.

Giuseppe Forte