Montreal 2018: Vettel “salut” Gilles

Il Punto di Nino Calì per Social Up.

Montreal 1978 / 2018

Vettel “Salut” Gilles.

Conquistando la terza vittoria stagionale, la scuderia di Maranello, si riporta al comando della classifica mondiale piloti con Sebastian Vettel.
Statico per molti, indicativo per altri, è stato un gran premio decisamente interessante per diversi aspetti.
Se vogliamo fare un riassunto della gara svoltasi in Canada, possiamo dire con certezza come Vettel sia stato capace di un vero e proprio capolavoro, sfatando un tabù che resisteva dal 2004, con l’ultima vittoria del Kaiser Michael Shumacher.
Griglia di partenza decisa il sabato, con la pole position firmata dal ferrarista.
Allo start, il tedesco parte appena davanti al finnico Bottas, terzo Max Verstappen, quarto Hamilton , quinto Ricciardo e sesto Kimi Raikkonen.
Il semaforo verde vede i primi tre in ordine di partenza uscire indenni alla prima staccata, ossia alla “Virage Senna”, con un tentativo di sorpasso di Verstappen su Bottas, ma quest’ultimo con fare deciso chiudeva la traiettoria annullando l’azione dell’olandese.
Successivamente in curva tre, si palesavano le grosse difficoltà di adattamento alla categoria da parte di Lance Stroll (Williams), dove lo stesso, a causa di una perdita del posteriore, minava l’azione di un Hartley che, con la sua Toro Rosso e bisognoso di risultati per ulteriori conferme dal suo Team, era stato capace di ben figurare il sabato in qualifica piazzandosi dodicesimo, a mezzo secondo dal team mate Gasly.
Gran premio povero di colpi scena, se non per il sorpasso di Ricciardo su Kimi Raikkonen (unica picco tecnico degno).
Nonostante gli addetti ai lavori si aspettassero una miriade di sorpassi, in quanto Montreal detiene il secondo rettilineo piu lungo del mondiale, e le zone deliberate per il DRS erano ben tre, l’unico spettacolo e tributo come forma di celebrazione al pilotaggio vero e proprio, è stato fornito da uno scontro generazionale tra Fernando Alonso, e il “monegaschino” Leclerc con la sua Alfa Sauber, per nulla piagatosi allo spagnolo nonostante la differenza di esperienza.
PREDESTINATO.
Gran Premio tutto sommato deciso già al primo giro, dopo di che il nulla, fino alla fine.
Tornando infine sui risultati decretati dal campo di gara, dopo il vincitore Vettel, completano il podio al secondo posto un ottimo Bottas, e terzo un ritrovato e veramente competitivo Max Verstappen.
Chiudono la top five un anonimo Hamilton ed un coriaceo Ricciardo, a danno infine di un Kimi Raikkonen, a vederlo bene in pista, forse abbandonato a se stesso sia dal team che, soprattutto, dalla propria autostima.
Da segnalare con estrema attenzione Verstappen che, dopo lo sconquasso di cui si è reso artefice nel weekend di Montecarlo, ha sfoderato una prestazione veloce, precisa e di grande maturità, sperando che possa continuare su questa strada.
Statisticamente è doveroso ricordare che per Fernando Alonso si è trattata della trecentesima gara in Formula One, ma non è stato bello vederlo incappare nell’ennesimo weekend di problemi tecnici, ancora una volta “protagonista” mancato del circus.
Rimarchiamo inoltre con grande piacere un pilota che sembra sfornato dagli anni 70 per stile di guida e “modi garb” di spessore fuori dal paddock , parliamo di Charles Leclerc: il “monegaschino” convince sempre più.
Rimandati a settembre Hartley e Lance Stroll, davvero imbarazzanti per questa categoria.
Da rivedere le politiche messe in campo dalla Pirelli, non è possibile mettere a disposizione tanti tipi di mescole, non è giusto per lo spettacolo che le stesse abbiano una resa da 50 giri, e non rendano prestazioni in gara significative se “intercambiate”. La Pirelli deve darsi una mossa per rendere le cose più semplici, fornendo al massimo 4 tipi di mescole, due per l’asciutto e due per il bagnato. Semplice no?
Per il resto, alla luce di tutto, possiamo solo salutare la vittoria del tedesco, in quanto assume un valore inestimabile in chiave mondiale.
Tornando indietro nel passato, anno 1978 ossia quarant’anni fa, nello stesso circuito, il grande Gilles Villeneuve, andava a vincere per la prima volta un Gp di F1 con la sua Ferrari 312 T, proprio nella pista di casa (che oggi porta il suo nome), creandone un mito che ancora adesso per tanti, compreso per chi scrive, della F1 rappresenta l’essenza.
Basterebbe solo questo per rendere questa vittoria un momento magico. Ma Sebastian Vettel, ha pensato bene di regalarsene un altro, ossia quello di scattare in pole, partendo con davanti a sé la scritta: “Salut Gilles”.
Per i ferraristi, tutto ciò assume un sapore magnifico, un valore ‘mitogico’ direi…

Si aspetta il prossimo “Ring”, per capire meglio le reali forze dei vari Team, (Red Bull e sopratutto Mercedes), e di Hamilton, in questa tornata poco convincente, nonostante sia noto come questa pista, tra quelle del mondiale, sia una delle sue piste ideali se non la sua preferita in assoluto.
Appuntamento tra 15 giorni nel ritrovato circuito di Paul Ricard.

SALUT GILLES.

redazione