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Mondiali di atletica leggera indoor: Jacobs e Tamberi fanno sognare ancora

Prosegue lo straordinario periodo per l’atletica italiana. Dopo le imprese azzurre alle Olimpiadi di Tokyo, per i nostri atleti è momento di nuove sfide. E l’occasione si è presentata con i campionati mondiali di atletica leggera indoor di Belgrado dal 18 al 20 marzo.

Il bottino finale per l’Italia non è stato ricco, per la verità, ma comunque più che sufficiente. Se le donne azzurre non sono riuscite a salire sul podio, per gli uomini i nomi sono sempre gli stessi: Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. Una medaglia d’oro e una di bronzo per i beniamini azzurri.

Il velocista nato a El Paso si presenta a questi mondiali su una gara “non sua”, ossia i 60 metri. E infatti per la stampa e per le voci non era lui il favorito alla vittoria finale, ma lo statunitense Coleman, ormai ex campione del mondo ma detentore comunque del record mondiale di 6”36 in questa specialità.

La finale decisiva ha visto Jacobs partire dalla corsia 5, quella normalmente riservata ai più forti. La gara è stata perfetta, con l’azzurro ottimo in partenza e capace di rubare la vittoria a Coleman e Bracy al fotofinish. Alla fine il tempo è 6”41 (.407) secondi contro i 6”41 (.410) del suo rivale americano. La straordinaria prestazione di Jacobs è valsa la medaglia d’oro, il record europeo e soprattutto la consacrazione definitiva di uomo più veloce del pianeta. Col benestare di un certo Usain Bolt.

Non è riuscito a centrare il bis d’oro invece Gianmarco Tamberi nel salto in alto. Ricordiamo tutti la sua bellissima medaglia d’oro a Tokyo condivisa con il qatariota Barshim, suo grande amico. A Belgrado, tuttavia, il nostro saltatore ha potuto vincere una comunque ottima medaglia di bronzo avendo saltato 2.31 metri. Terzo posto che è arrivato a pari merito con il neozelandese Kerr, dietro allo svizzero Gasch e al sudcoreano Woo.

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Conclusasi questa edizione dei mondiali di atletica leggera indoor, ora testa ai prossimi impegni, con il mondiale outdoor in vista, dove Jacobs potrà ritrovare i suoi amati 100 metri.

Marco Nuzzo