Miley Cyrus racconta sè stessa nella nuova stagione di Black Mirror

Dopo ben un anno e mezzo di sposmotica attesa, finalmente il 5 giugno è uscita su Netflix la quinta stagione dell’amatissimo Black Mirror.

A dicembre la piattaforma streaming più famosa del mondo aveva infatti pubblicato il film interattivo Bandersnatch, annunciando contestualmente anche la data di rilascio del nuovo trio di episodi, caratterizzati come sempre dal formato antologico della serie, in cui ogni puntata tratta una storia a sè con scenari e personaggi differenti.

Tuttavia, in questa quinta stagione un episodio su tutti era particolarmente vagheggiato da fan e critica per la presenza di un’attrice – o meglio, di un’artista a 360° gradi – segnatamente ingombrante: parliamo della pop star internazionale Miley Cyrus, protagonista del terzo “minifilm” intitolato “Rachel, Jack and Ashley Too” (scritto da Charlie Brooker e diretto da Anne Sewitsky), in cui l’eccentrica stella americana interpreta l’immaginaria diva della musica Ashley O, o meglio, di fatto il suo nuovo alter-ego.

Sì, perchè questa fantomatica Ashely O altro non è una “Hannah Montana 2.0”. Com’è noto a tutti infatti, ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo la cantautrice statunitense si è resa famosa per aver interpretato la pop star della Disney protagonista dell’omonima serie tv. Non a caso, l’episodio stesso affronta una tematica con la quale la stessa Cyrus ha convissuto per anni “a causa” del celebre personaggio cui dava corpo e voce: la mercificazione delle pop star che smettono di essere persone e diventano solo oggetto di spettacolo.

Senza voler fare spoiler infatti, la trama si focalizza principalmente sulla “doppia vita” della protagonista Ashely O, la quale, se da un lato sul palco e davanti alle telecamere è una bellissima e patinata diva dello star system – con tanto di parrucca rosa – che inneggia all’ottimismo e alla vita perfetta, dall’altro la Ashley-ragazza è la classica teenager con tutti i problemi e le incertezze della sua età: ha un cuore profondo, a tratti oscuro, e sopratutto una forte attitudine per la ribellione. È però costretta a vivere un parte assegnatagli dal successo: i soldi, derivati dalla sua fama, mostrano la parte disumana delle persone che le stanno accanto, come la zia (interpretata da Susan Pourfar) non esattamente premurosa che le fa da manager. Un tema del “doppio” che quindi è il filo conduttore dell’intera puntata.

Sulla carta, tutto bello ed interessante, se non fosse che, apparte la fisiologica curiosità nel vedere Miley Cyrus ancora alle prese con una “doppia-lei”, in questa puntata – e in generale in tutti e tre gli episodi di questa nuova stagione – ci sia poco altro. O meglio, poco altro di interessante ed originale.

Un tentativo viene fatto con le altre protagoniste di “Rachel, Jack and Ashley Too”, ossia con le due sorelle Rachel (Angourie Rice) e Jack (Madison Davenport), orfane di madre ma con una differente elaborazione del lutto: la prima, quindicenne, è totalmente innamorata della sua “finta” popstar preferita (proprio Ashley Too), la seconda invece, più grande ma altrettanto insicura, non fa altro che rifugiarsi nella sua musica rock cupa e solitaria. Anche in questo caso quindi, un dualismo destinato a scontrarsi.

Il problema di fondo è che alla fine ciò che manca ai personaggi di questo episodio è un reale sviluppo: dopo pochi minuti, la trama diventa chiara per tutti e la storia si trasforma più in un teen-move per adolescenti che altro. Manca quella vena critica – positiva o negativa, in base al punto di vista dello spettatore – all’esasperazione tecnologia e al suo corretto (ed umano) utilizzo, il vero tema fondante su cui si ergono gli episodi di Black Mirror.

Poco importa se c’è una bambola parlante (il folle gadget ”Asheley Too” che riproduce la superstar imparruccata) con un’incredibile coscienza di sè stessa che richiama e omaggia una delle storie più apprezzate e lodate dell’intera serie (Black Museum, quarta stagione): non è abbastanza. Un guizzo solo accennato è anche la fissazione del padre delle due ragazze (Marc Menchaca) per le trappole per topi, che si ricollega al concetto della “star intrappolata”, ma che, anche in questo caso, non rimane altro che una piccola metafora per una tematica mal raccontata.

Il risultato finale altro non è che l’ennesimo impacchettamento commerciale per la promozione del nuovo EP della Cyrus “She Is Coming” (uscito il 31 maggio), che casualmente è anche uno degli slogan con il quale la popstar e lo stesso Netflix hanno pubblicizato il nuovo episodio. L’ex Hannah Montana infatti in queste settimane ha anche “giocato” con i suoi fan pubblicando spesso nei suoi social foto in cui vestiva i panni di Ashley O, proprio come faceva quando incarnava l’amata teen idol di Disney Channel.

La sensazione quindi è di trovarci di fronte ad un’occasione persa e all’ennesima prova che Black Mirror non è più quello delle prima stagioni. Servirà solo tempo per “abituarci” alla nuova direzione intrapresa?
Chi lo sa, di certo preferiremmo meno popstar e più contenuti, perchè il serio rischio è che l’amata serie britannica stia diventando proprio quello che ha sempre criticato: l’esasperazione di sè stessa.