Il calciomercato creativo delle big della Serie A

Nella finestra di calciomercato più tormentata della storia recente (a causa del covid), le big di serie A si sono dovute impegnare in strategie finanziarie e operazioni creative. Il covid-19 con la conseguente crisi economica ha pesato enormemente sui conti delle società sportive, e questo ha mutato il modo di fare mercato. I numeri esplicano in modo netto quanto appena detto. Infatti, in riferimento ai 5 massimi campionati, il calo dei fatturati del 2019/2020 e la spesa per investimenti dell’ultimo calciomercato collimano attorno al 38%.

Il mercato tra Covid e operazioni creative

Molte società, per far fronte al calo dei ricavi, hanno cercato in primis di smantellare il monte ingaggi, cedendo in prestito i propri giocatori o addirittura svincolandoli. In questo modo le società dovranno comunque sopportare dei costi nel prossimo bilancio, inerenti per esempio a minusvalenze (cessione ad un prezzo inferiore al costo storico ammortizzato). Nel caso dei prestiti le società devono invece sostenere il costo dell’ammortamento del calciatore, risparmiando però sullo stipendio. Così facendo risparmieranno su ciò che più conta per un’azienda, la liquidità. Per quanto riguarda il fronte degli acquisti invece, i prestiti con diritto/obbligo di riscatto l’han fatta da padrona. Queste operazioni hanno un duplice fine, spostare l’effetto economico dell’acquisto negli anni successivi e aver il tempo per testare il giocatore prima di acquistarlo definitivamente. Nel caso dei prestiti onerosi, il costo del prestito sostituisce il costo dell’ammortamento, che si inizierà eventualmente a scontare una volta acquisite definitivamente le prestazioni di un calciatore.

Vediamo ora come si sono comportate le Big di serie A

Il mercato della Juventus

La Juventus è una delle società che ha maggiormente ristrutturato la propria rosa, a partire dalla guida tecnica affidata all’ex stella Andrea Pirlo. Il cambio allenatore ed il conseguente cambio di modulo hanno costretto il D.S. Paratici ad una vasta serie di operazioni. Il primo obiettivo del mercato bianconero è stato quello di liberarsi di ingaggi pesanti. Su tutti, quelli di Higuain (pur sopportando una minusvalenza di 18 milioni) e Matuidi, ceduti entrambi al Miami F.C. Per lo stesso motivo molti giocatori sono stati ceduti in prestito: De Sciglio, Rugani, Douglas Costa, Perin, Pjaca, ecc.. Discorso a parte per Pjanic, il cui scambio con Arthur Neto ha portato al bilancio bianconero una ricca plusvalenza. Sul fronte acquisti è stato rafforzato il reparto offensivo, con l’acquisizione dei giovanissimi Kulusevksi e Chiesa, e il ritorno di Alvaro Morata (qui qualche esempio di minestre riscaldate). L’ala fiorentina e la punta spagnola sono arrivati in prestito, rispettivamente con diritto e obbligo di riscatto. A centrocampo sono arrivati McKennie e Arthur, che renderanno più muscolare il centrocampo. Uno dei pochi nei è quello di non essere riusciti a liberarsi di Sami Khedira, più presente in infermeria che in campo e avente un ingaggio molto oneroso. Ammirevole comunque il tentativo, ben riuscito, di ringiovanire la rosa.

Presentazione di F. Chiesa alla Juventus
Presentazione di F. Chiesa sui canali della Juventus [Juventus.com]

Nerazzurri più esperti

L’Inter è stata la società che probabilmente si è mossa meglio per il breve termine, ovvero per provare a vincere subito lo scudetto. Marotta & co. hanno puntellato un nucleo già solido e giovane con acquisti di esperienza, sui quali spiccano Arturo Vidal e Alexander Kolarov. Di forte impatto sulla fascia destra l’acquisto del giovane Hakimi dal Borussia D., già autore di un gol e due assist. Di ritorno anche le due roboanti cessioni (in prestito) della scorsa stagione, Ivan Perisic e Radja Naingollan, che Conte sembra intenzionato a valorizzare. Tutti saranno utili per l’impresa storica di levare il decimo scudetto consecutivo ai rivali di sempre.

Milan a lungo termine

Il miglior acquisto del Milan è senza dubbio la conferma di Zlatan Ibrahimovic, ancora in grado di fare la differenza sia sul fronte tecnico che morale. Il secondo miglior colpo è rappresentato dalla cessione di Paquetà al Lione per 20M + bonus, mentre un segnale di forza è stato l’acquisto di Tonali, a lungo corteggiato dai cugini nerazzurri. Importanti anche i riscatti di Rebic e Kjaer, anche se forse il reparto difensivo necessitava di qualcosa in più. Infine, il mercato rossonero è stato puntellato con una serie di giovani interessanti, acquisiti con operazioni particolari: Diaz dal Real Madrid e Dalot dal Man. United, entrambi in prestito secco; e Hauge dal Bodo Glimt a titolo definitivo. Una serie di buone operazioni che però difficilmente permetteranno al Diavolo di tornare in Champions League, vanificando forse gli sforzi fatti per trattenere la punta svedese.

Ibra resta al Diavolo [Newsmondo.it]

I soliti capolavori dell’Atalanta

In controtendenza la squadra bergamasca, che conferma di avere una strategia coerente con la visione della società di fare calcio. Riesce infatti a migliorare la propria rosa e allungare la panchina con l’acquisto dei classici giovani promettenti. Sono arrivati: Mirančuk, centrocampista offensivo russo proveniente dalla Lokomotiv Mosca; il difensore argentino Romero dalla Juventus; l’attaccante olandese Sam Lammers dal PSV; il tornante De Paoli dalla Sampdoria. Importante anche il riscatto di Mario Pasalic, autore la scorsa stagione di 9 reti in campionato. Il vero capolavoro però sono state le cessioni di Kulusevski alla Juventus per 44 milioni comprensivi di bonus (cessione perfezionata già a gennaio) e Amhad Diallo al Manchester United, per un affare di 40 milioni totali. Queste due cessioni hanno portato molta liquidità nelle casse della Dea senza inficiare sulla bontà della rosa, dato che i due non facevano parte della squadra la scorsa stagione. Infine è stato ceduto anche Timothy Castagne al Leicester per 25 milioni.