Crediti: Francis Delacroix

Maneskin dal debutto a Sanremo al nuovo album “Teatro d’ira”

Manca poco al Festival di Sanremo e noi scaldiamo i motori ripercorrendo tutti gli artisti che si susseguiranno sul palco dell’Ariston quest’anno. I Måneskin parteciperanno alla 71ma edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, in gara nella categoria Big, con il brano “Zitti e buoni”, scritto e composto interamente da loro.

Conosciamo bene questa band italiana dal sapore anglosassone. Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, in arte Måneskin, hanno iniziato a esibirsi live da giovanissimi nelle strade di Roma e con la loro straordinaria carica hanno conquistato il pubblico, spazzando via stereotipi di genere, mescolando influenze e stili in un mix originalissimo e unico, arrivando a collezionare con il primo tour 70 date sold out in Italia e in Europa, oltre a 15 dischi di platino e 5 dischi d’oro.

Crediti: Francis Delacroix

Lo scorso ottobre è uscito il nuovo singolo “Vent’Anni”, rock ballad cruda e contemporanea che il gruppo dedica in particolare alla propria generazione con un messaggio carico di libertà dalle sovrastrutture e dai filtri, unito al desiderio di essere autentici.

I Måneskin hanno annunciato la pubblicazione del loro nuovo album “Teatro d’ira – Vol.I”, in uscita il 19 marzo 2021. Scritto interamente dai Måneskin, il nuovo album è stato registrato in presa diretta, rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione live vissuta dal gruppo nel loro primo lungo tour di 70 date fra Italia e Europa. Un disco tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band. 

Il teatro, metafora in contrasto con l’ira del titolo, diventa lo scenario in cui questa prende forma. Non si tratta di una collera contro un bersaglio, ma di un’energia creativa che si ribella contro opprimenti stereotipi. Una catarsi che genera, grazie all’arte, una rinascita e un cambiamento in senso positivo. 

“La nostra non è una rabbia nei confronti di qualcuno, ma un’ira che smuove, che crea le rivoluzioni – raccontano i Måneskin – un’ira catartica rivolta alle oppressioni e agli oppressori, che porta a sfogarsi e a ribellarsi verso tutto ciò che ti fa sentire sbagliato e che, come risultato, porta a una rinascita e a un cambiamento. Abbiamo voluto collocare questa forza molto potente in un contesto, quello del teatro, che nell’immaginario comune viene percepito come elegante e pacato. Ci piace questa antitesi: un contrasto che vive nel momento in cui il sipario si apre e, al posto di uno spettacolo o di un balletto, ci si ritrova catapultati in questa esplosione di energia. Il teatro è una metafora a rappresentare l’arte, il luogo dove questo impulso potente genera qualcosa di artistico e positivo”.

Crediti: Francis Delacroix

In “Teatro d’ira – Vol.I” i Måneskin trovano una nuova connotazione sonora per esprimere il loro messaggio. Al centro della scala dei valori della band campeggia la libertà dalle sovrastrutture e dai filtri inutili, unita al desiderio di essere autentici. Un appello che si rivolge fin dal primo singolo “Vent’anni” (certificato platino) alla Generazione Z, ma che si allarga a tutto il pubblico: un invito a scrollarsi di dosso etichette preconfezionate per vivere appieno ed essere se stessi, senza paura del giudizio.

La band italiana più irriverente e provocatoria che ha conquistato le classifiche negli ultimi anni approderà per la prima volta a Sanremo, portando la propria cifra stilistica e la voglia di lasciare il segno.

redazione