Mahmood è tornato con Dorado, ultimo singolo che avrà l’obiettivo di accendere quest’estate con ritmi latineggianti che accompagnano l’inconfondibile stile che ormai contraddistingue la carriera dell’acclamato vincitore di Sanremo.
Versi che ricordano le canzoni epiche di Rosalia e melodie di tendenza sono solo l’assaggio del nuovo tormentone proposto da Alessandro Mahmoud.
Reduce dal successo della scorsa estate ottenuto con la power hit Calipso, Mahmood ha ben pensato di includere nella squadra di Dorado Sfera Ebbasta, a tutti gli effetti il trapper più famoso e apprezzato d’Italia.
Oltre al cantante di Cupido, in Dorado troviamo anche Feid, stella nascente del reggaeton che sta ottenendo un enorme successo a livello mondiale con il suo ultimo singolo Porfa, a cui hanno recentemente preso parte anche Maluma, Nicky Jam e J Balvin per il suo remix ufficiale. Il brano è in linea con le tendenze latino americane ma è il testo il vero protagonista della canzone: amori e cuori infranti.
Un terzetto che ha quindi tutte le possibilità di ottenere uno dei successi più grandi di quest’estate sia in Italia che all’estero, aspetto ormai da non da non sottovalutare vista, non solo, la presenza di Feid ma anche l’influenza e fama che sia Mahmood sia Sfera Ebbasta stanno ottenendo al di fuori del Bel Paese.
Insomma, Dorado è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
Il brano è prodotto da Dardust, fedele collaboratore dell’artista, questa volta con lo pseudonimo DRD. In esso non mancano ovviamente i riferimenti alle sue origini egiziane, al Fado e all’inclusione di nuovi ritmi musicali:
Sueño un Ferrari dorado, perso qui nel mezzo del Cairo, nel deserto ballerò il Fado.
Nel brano Mahmood elogia uno dei personaggi più memorabili della Warner Bros in concomitanza con il suo 80º anniversario, Bugs Bunny. In particolare, in una recente intervista per il Corriere della Sera si paragona al coniglio della Warner per il suo modo di fare:
Questo ultimo anno l’ho vissuto come Bugs Bunny: uno che si ritrova nelle situazioni più assurde e impossibili, ma rimane sempre se stesso, sempre nudo, sempre con la sua immancabile carota. Sono quello con la solita faccia da babbo in mezzo a situazioni patinate.
Secondo il cantante, nonostante nell’ultimo anno abbia avuto l’opportunità di partecipare ad eventi sempre più importanti, la considerazione che aveva di se stesso non è infatti mai cambiata, ma è sempre rimasto fedele alle sue origini.
Nuovi abiti ma sempre lo stesso ragazzo di periferia con voglia di fare da vendere e speranza nei giorni che verranno.
Così come Bugs Bunny, Mahmood è l’emblema di chi crede nelle sue passioni più intense e le raggiunge grazie al duro lavoro.
Nelle tasche avevo nada, ero cool, non ero Prada. Camminando per la strada stringevo un rosario, viaggiando lontano da qui.
Voto: 9/10