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Mafuel esordisce con “Senza Dirmi Addio” ed è subito in playlist

Mafuel è il nome d’arte di Samuel Fusillo, un giovane artista diciannovenne. Sono passati pochi giorni dal lancio del suo singolo d’esordio: Senza Dirmi Addio ed è subito scoperta interessante.

Il testo è carico di potenza, le parole costruiscono un’immagine comune, condivisa, provata sulla pelle e nel cuore. La rinascita che si genera dalla sofferenza, da un addio, da ciò che era essenziale, ma che a un certo punto è giusto che scivoli via, vada altrove affinché si ritrovi la felicità. E di storie simili ne ho lette e pubblicate per la posta del C* di zio Benny.

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Mafuel colpisce immediatamente per la profondità del suo timbro vocale che induce chi lo ascolta ad incanalarsi in una profonda stasi di riflessione. Parole sussurrate con delicatezza in un messaggio raccontato all’orecchio. Mafuel cura interamente il suo processo creativo senza porsi limiti, per sperimentare e cambiare, rimanendo fedele a se stesso.

“E pago con la felicità/Non sai quanto fai male a dirmi passerà/Mentre scopro piangendo che non tornerai/Ma oggi ho vinto io/Mentre mi hai perso tu”

Senza Dirmi Addio è un brano profondo sulle note di un pop alternative ballad, dove la caratteristica della sua voce si adagia alla perfezione. Il singolo è una ballad autobiografica inusuale e dolceamara in quanto, nonostante racconti del dolore provato
dopo la fine di un legame importante, si sofferma anche sul senso di riscoperta di una nuova libertà, nella quale
mettere al primo posto il proprio benessere, alla ricerca di un equilibrio da trovare da soli, senza appoggiarsi a
nessuno.

“Senza Dirmi Addio” è particolarmente struggente, come è nata?

“È nata in un momento in cui ho sentito la necessità di riprendere in mano la mia vita e di rinascere dopo che troppe persone e fattori negativi mi stavano impedendo di essere sereno, libero e di proseguire il cammino verso la realizzazione dei miei obiettivi. Proprio in quel periodo ho capito quanto sia importante vivere per se stessi e non per soddisfare gli altri. La nostra sanità mentale infatti è fondamentale. Mi piace sempre definire ‘Senza Dirmi Addio’ come la canzone simbolo di questo atto di amor proprio.”

L’indie deve essere triste?

“Non so dare una risposta precisa a questa domanda, ma non credo debba esserlo per forza. Dico così perché quando compongo musica amo ascoltare l’istinto e sperimentare. Non parto mai con l’intento di toccare un solo genere, ma prendo spunto da sfumature musicali diverse cercando di portare all’interno del brano tantissimi colori, un po’ come quando si crea un’opera pittorica. Amo dipingere con le parole. Quando mi chiedono che genere faccio non so dare una risposta. Proprio per questo, dopo aver fatto ascoltare loro i miei pezzi, lascio sempre agli altri la parola ed è divertente vedere come ognuno identifichi il progetto in generi differenti. Nella musica, in generale, credo basti la sincerità.”

Che progetti hai nel prossimo futuro?

“Sicuramente nuova musica. L’obiettivo dei singoli che usciranno nei prossimi mesi è quello di mostrare tutti i lati della mia personalità artistica trattando temi analoghi alla rinascita. Voglio che le mie canzoni diano voce a tutte quelle persone della mia generazione che hanno bisogno di urlare al mondo il proprio desiderio di libertà, ma soprattutto che la mia musica aiuti a far capire quanto sia importante prendersi cura di se stessi, chiedendo anche aiuto, con l’intento di rinascere ed essere sereni.”

Benito Dell'Aquila