Loving vs Virginia: il caso sull’amore ancora più attuale che mai!

Ogni epoca storica è caratterizzata dai suoi mutamenti sociali, dalle sue vincite, ma anche dalle sue sconfitte. Come una ruota, l’orologio della storia gira interrottamente. Gli avvenimenti del passato spesso tornano nel presente, riacquisendo lo stesso potere e conquistandosi la reputazione di attualità. Negli ultimi anni è stata la lotta dei diritti del movimento LGBT a vivacizzare lo sfondo sociale internazionale. Sit in, manifestazioni e rappresentanti d’eccezione hanno contribuito alla svolta di una comunità intera, portando risultati positivi come le unioni civili e toccando argomenti delicati come l’adozione. Il 2020 invece è stato il palcoscenico del motto antirazziale “Black lives matter”, partito dagli Stati Uniti d’America e poi diffusosi in tutto il mondo.

Certi aspetti sociali sono amplificati dai propri predecessori, ricordati nei libri di storia e di antropologia. Il movimento contemporaneo omosessuale, per esempio, iniziò a svilupparsi negli anni ’60 del 1900 ed era il 1969 quando Martin Luther King Jr. pronunciò la celebre frase.


Accanto ai più noti sviluppi della società, poi, ci sono delle rivoluzioni silenziose, discrete, quasi sconosciute. Siamo abituati a dare per scontato tanti avvenimenti, a pensare che nel corso della storia tutti i nodi siano tornati al pettine con scioltezza. Non è così. “La normalità” si cambia con audacia, sicurezza e anche un po’ di rabbia.


Il diritto ad amare ne è un esempio. Abbiamo la fortuna di vivere in un secolo nel quale si stanno facendo sempre più progressi in fatto di matrimonio.
Eppure, amare liberamente non è sempre stato possibile. Negli Stati Uniti della Statua della libertà, del mito del self-made man e del sogno americano, fino a un mezzo secolo fa vigevano ancora le leggi anti miscegenazione. Queste leggi, istituite nel diciassettesimo secolo e in voga in molti stati americani fino agli anni ’60, si impegnavano a condannare la mescolanza tra razze. Convivere, avere rapporti sessuali e sposarsi con persone di una razza diversa dalla propria era considerato un crimine osceno da punire con il carcere.


Come in tutte le grandi rivoluzioni, è stato il coraggio misto alla motivazione di alcune persone speciali a cambiare la storia. Questi furono i coniugi Loving -casualità del destino- e il fulcro della loro lotta era la cosa più semplice e naturale del mondo: l’amore.
Tra Mildred e Richard Loving fu amore a prima vista. Fin da adolescenti la loro storia d’amore riscosse grande curiosità: negli anni ‘50 non era comune vedere una ragazza afroamericana fidanzata con un giovane di pelle bianca. Con l’entusiasmo che solo un grande amore può dare, nel 1958 Richard Loving sorprese la sua compagna portandola a Washington per celebrare le nozze. Tutto era perfetto, come in una favola. Fino a quando la coppia non rientrò nel suo stato, il Virginia. Una notte i due vennero sequestrati dalla polizia e messi davanti ad un bivio: la condanna o l’esilio. Secondo lo stato del Virginia, nel quale vigeva ancora il Racial Integrity Act, la loro unione era illegale.

 


Per proteggersi i coniugi vissero per qualche anno in Columbia, lontano dalla famiglia e dagli amici. L’umiliazione a cui vennero sottoposti fu il motore necessario per ripartire. Lo stato in cui erano nati e cresciuti, il Virginia, li aveva trattati come dei criminali con la sola accusa di amarsi. I Loving erano pronti a far valere i loro diritti. La loro causa era troppo importante per una semplice denuncia, la quale non sarebbe mai stata presa in considerazione. Per poter vincere bisognava smuovere acque più profonde con squali più affamati.


Nel giungo del 1967, assieme all’avvocato Bernard S. Cohen la coppia si appellò alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America.
Il caso giudiziario “Loving vs Virginia” riscosse rilevanza nazionale, e la Corte Suprema dichiarò lo stato del Virignia colpevole, dacché il Racial Integrity Act risultava discordante con i valori della Costituzione Americana. Pur non presenziando mai in tribunale, le parole che Richard Loving fece pronunciare al suo avvocato furono abbastanza per modificare il suo destino.


Dalla vicenda è stato tratto il film “Loving- ogni amore nasce libero” uscito nelle sale nel 2016, e il caso giudiziario Loving vs Virginia viene ad oggi riportato nei manuali di filosofia del diritto.

 


La storia dei Loving, quasi sconosciuta, fa parte di tutto quell’insieme di piccole rivoluzioni che ad oggi rappresentano la nostra libertà. I due coniugi non hanno eliminato il problema del razzismo, tema ancora centrale del nostro periodo storico, né reso il matrimonio accessibile a chiunque lo volesse. Ma hanno dimostrato come, a volte, il solo coraggio e un cuore che batte forte possono cambiare per sempre il corso della storia.

Azzurra Candelari