”L’Oasi del Randagio”: intervista alla Famiglia Scuderi

Alfia Scuderi, una donna che con tutta la sua famiglia si è trasferita da Varese in Sicilia per realizzare il sogno condiviso con Angelo, suo marito: un Rifugio per tutti i pelosi abbandonati, maltrattati, senza casa e senza amore. In pochi anni e con tanto impegno nasce “L’Oasi del Randagio” Associazione ONLUS in provincia di Catania che grazie al costante impegno della famiglia Scuderi e dei tanti volontari riesce a dare ospitalità a tantissimi cani che altrimenti sarebbero, nella migliore delle ipotesi, per le pericolose strade a patire il freddo e la fame.

 

Come siete riuscitia creare una realtà come questa?

Buongiorno, è stato necessario tanto spirito di sacrificio, passione in ciò in cui crediamo e facciamo, amore e rispetto per gli animali.

Il rifugio si occupa delrecupero di cani abbandonati che spesso provengono da un passato fatto di sofferenzee solitudine. Tutti i cani riescono ad essere recuperati oppure non sempre si ottiene il risultato sperato?

Purtroppo non sempre si riesce. Alcuni cani già adulti provengono da una vita di maltrattamenti da parte dei padroni stessi che li hanno cresciuti. Alcuni cani che abbiamo recuperato sono ancora qui con noi al rifugio e possono essere facilmente adottabili in quanto sono diventati molto affettuosi: Jack e Zanna, entrambi pastori tedesco anziani,avranno circa 13/14 anni, Zanna vive con noi da oltre 5 anni, invece Jack vive con noi da circa 4 anni. Era stato segnalato dalle vigilesse come cane aggressivo e molto pericoloso. In effetti i primi giorni che era con noi mostrava i denti, ma nel giro di un mese e diventato un agnellino e ha capito che noi volevamo aiutarlo.

Qual è la modalità per ottenere un cane in adozione?

La maggioranza delle richieste di adozione arrivano dal Nord, quindi per noi e impossibile conoscere di persona la famiglia che chiede di adottare uno dei nostri cani, quindi ci avvaliamo del prezioso aiuto di volontari del posto e andranno loro a conoscere l’aspirante adottante (naturalmente su appuntamento). La volontaria farà compilare dei moduli di adozione e li farà firmare. Durante il colloquio si valuta con molta attenzione l’idoneità dell’abitazione e dei componenti della famiglia. (Giardino, recinzioni, balconi, e se hanno bimbi si valuterà anche il problema di allergie e se in casa ci sono persone anziane che un cucciolo piccolo potrebbe rischiare di far cadere)

Quali consigli rivolgete a chi vuole far entrare nella propria vita un amico a quattro zampe?

Un consiglio che diamo e ripetiamo a tutti gli adottanti e quello di non permettere MAI al cucciolo di fare cose che una volta cresciuto non potrebbe più fare.

ESEMPIO: salire sul divano, rosicchiare sedie o gambe del tavolo, ciabatte o altro. I cuccioli sono come i bambini e come tali devono essere educati. In oltre ribadiamo più volte che un cane si ADOTTA PER SEMPRE! Chi adotta un cane ed entra in famiglia ne diventa membro finche’ vive.

Invece, riguardo le adozioni a distanza?

Le adozioni a distanza per noi sono un aiuto molto importane, ci permettono in piccola parte di andare avanti. Chi ama i cani ma per motivi familiari o problemi di salute non può adottarne uno fisicamente, ne adotta uno a distanza versando una quota mensile che viene usata per le crocchette del cane scelto.

 Avete capito per quale motivo alcuni decidono di abbandonare il proprio compagno a quattro zampe? Quali possono essere le motivazioni reali che portano a un simile gesto?

Di solito sono due i motivi: il primo è che i proprietari siano impossibilitati a mantenere e curare il proprio a animale e non essendoci abbastanza strutture per poterli accogliere attuano questo gesto ignobile ma questi sono in minoranza, invece la maggioranza degli abbandoni avviene per la  mancanza di affetto e amore verso  un altro essere vivente anche se è un animale.

 Le vacanze estive sono ancora uno dei principali motivi di abbandono dei cani?

La principale causa di abbandonisono le vacanze. Nel periodo estivo gli abbandoni si moltiplicano ,di solito chi fa questo non ha preso in considerazione quando ha adottato il cucciolo che questo poi crescendo sarebbe potuto essere un ostacolo alla loro libertà, ecco perché in fase di pre affido noi vogliamo sapere come affronteranno questa esigenza. A tale proposito ci sentiamo di dire che se ci fossero più strutture estive che permettessero l’introduzione di animali gli abbandoni potrebbero diminuire.

Quali tecniche dovrebbero essere attuate per prevenire o limitare il fenomeno del randagismo?

Sconfiggere il randagismo non è poi cosi complicato, basterebbe che comuni, regioni, ASP, veterinari  etc… si unissero  per fare una sterilizzazione di massa di tutti i randagi e obbligando i privati a fare altrettanto o perlomeno attraverso un accurato censimento tramite microchippatura arendersi responsabile del proprio cane impedendo che possa procreare.

Sicuramente in tutti questi anni avrete vissuto storie indimenticabili sotto diversi aspetti. Che cosa vi ha dato ogni singolo cane che vive o ha vissuto presso il rifugio?

In questi 5 anni abbiamo salvato tantissimi cuccioli dalla morte e dal randagismo. In particolare abbiamo salvato 2 cucciolate numerosi recuperati nel bel mezzo di una bufera di neve e vento forte. Una cucciolata di ben 11 cuccioli di circa 45 giorni abbandonati in una zona dove nessuno poteva vederli. Sono stati veramente fortunati perché quella sera del 27 Gennaio del 2013 una famiglia tornando a casa da un funerale si e trovata a passare da quella strada deserta e ha visto un cucciolo che era in mezzo alla strada. Si sono fermati e uno alla volta sono usciti tutti. siamo stati contattati al telefono e di corsa siamo andati a recuperarli. Solo uno e morto, gli altri 10 sono stati felicemente adottati. La seconda cucciolata di 10 cucciolie stata recuperata sotto forte temporale. Abbiamo ricevuto la segnalazione, ci siamo recati sul posto, ma i cuccioli non si trovavano. Abbiamo girato più di un’ora sotto la pioggia con la speranza di sentire almeno un loro lamento… ma silenzio assoluto. Ad un tratto abbiamo visto una palla bianca: erano i cuccioli uno sopra l’altro che cercavano di scaldarsi tra di loro. Erano bagnati come pulcini, tremavano come foglie. Appena ci siamo avvicinati sono saltati come lepri e ci sono venuti tutti vicini. Solo uno di loro è morto, gli altri 9 sono stati felicemente adottati.

Ognuno di questi cuccioli ci ha trasmesso la gioia e la voglia di non mollare MAI. Salvare delle anime che erano destinati a morire di stenti e la gioia più grande che possa esistere. Ora più che mai siamo risoluti a portare avanti la nostra missione. Non è facile, ma neanche impossibile.

L’amore che nutriamo per loro e più forte di ogni cosa e quindi proseguiamo in questa ardua impresa.

Tra le varie avventure che non dimenticherò mai c’è quella dei quattro fratellini  Hope, Arya, Ringo e Bawer . Questi quattro cuccioli , misto tra Alano e Pastore dell’Anatolia, sono stati trovati da soli, abbandonati , magrissimi e pieni di zecche.

Dopo mesi a soffrire la fame, con solo acqua e pane secco, sono diventati bellissimi. Le nostre cure hanno funzionato:  hanno tutti il pelo morbido come velluto, sono bellissimi simil lupetti color miele. Sono davvero affettuosi e coccoloni, molto socievoli, per niente paurosi dell’uomo o di altri cani! Questo è ciò che ci spinge a continuare, nonostante le mille difficoltà. Sono soddisfazioni che non hanno prezzo. 

Per chi volesse aiutare ”L’oasi del randagio” può farlo tramite i contatti nell’immagine sottostante, Grazie !

Gabriele Calabrò