L’inquietante foto di Tara Calico

Nelle mie ricerche in rete la fotografia che ci riporto mi è capitata diverse volte sott’occhio, ma l’ho sempre ignorata credendo fosse un falso ben congegnato. Beh, in effetti a guardarla bene sembra fin troppo realistica per essere reale: è un controsenso, lo so, ma oggi l’obiettivo dei video e delle foto false che si caricano in rete è forse di perfezionare… fin troppo una situazione reale. Ho sempre pensato quindi che la foto fosse uno scherzo di cattivo gusto, una scena di chissà quale film americano poco famoso, oppure una ricostruzione di qualche serie crime; invece la foto è vera e riguarda la misteriosa sparizione di due ragazzi nel Nuovo Messico.

Questa fotografia sconcertante riprende una ragazza 19enne di nome Tara (lei è stata riconosciuta, mentre l’identità del bambino è sempre rimasta in forse) e, accanto a lei, un bambino dell’apparente età di 9 anni.
Certo, oggi non dobbiamo più stupirci di nulla, ma è davvero frustante pensare che nel mondo ogni giorno centinaia di persone (per lo più ragazze o bambini) scompaiano misteriosamente senza lasciare nessuna traccia; tuttavia solitamente facciamo finta di non vedere e se non veniamo colpiti personalmente ce ne dimentichiamo il prima possibile. Questa foto però sembra aprire uno squarcio in tutti i cuori, perché in fondo siamo esseri con sentimenti e non si può proprio rimanere indifferenti, soprattutto per il fatto che sono 29 anni ormai che non si ha più notizie della ragazza e che è probabile abbia fatto una bruttissima fine.

Tara Leigh Calico nacque il 28 febbraio 1969 nel New Mexico. Nel 1988, all’epoca dei fatti, era una 19enne come tante altre e amava andare in giro con la sua bicicletta nei dintorni di Belen, dove abitava assieme a sua madre Patty e al patrigno John Doel. Anche sua madre amava le uscite in bici, ma in quel periodo aveva limitato le gite con la figlia perchè era stata molestata da alcuni passanti lungo la statale 47, dove solitamente sia lei che Tara passavano per raggiungere i loro sentieri preferiti.

Più volte la donna consigliò a sua figlia di portarsi dietro un bastone per tenere a bada eventuali malintenzionati, ma la ragazza era piuttosto sicura di se e non lo aveva mai fatto, sebbene ogni mattina prendesse la bici per andare e tornare da scuola.

La mattina del 20 settembre 1988 Tara disse alla madre che sarebbe tornata a casa per mezzogiorno perché alle 12.30 aveva in programma di giocare a tennis con il suo ragazzo; uscì di casa alle 9.30 per il suo solito giro in bicicletta lungo la State Road 47, ma non fece più ritorno a casa. Alle 14 partirono le ricerche da parte del patrigno e il fidanzato che seguirono più volte il suo solito itinerario, ma non riuscirono a trovare ne lei ne qualcosa di suo che avesse potuto perdere; quindi allertarono al polizia che iniziò le proprie indagini.

Alcuni giorni dopo lungo il percorso vennero trovati pezzi del walkman di Tara e la sua cassetta preferita, così gli agenti iniziarono a fare domande agli abitanti e ai negozianti lungo la statale: diverse persone dissero di aver visto spesso la ragazza sulla sua bicicletta, ma nessuno ricordava se quel giorno fosse passata da quelle parti e nemmeno di persone sospette con lei si fosse fermata a parlare. La notizia più interessante che riuscirono a ricavare gli agenti fu che diversi testimoni quel giorno videro un camioncino di colore bianco con al seguito una piccola roulotte, una vettura non molto frequente da quelle parti.

Dal giorno della scomparsa fino al 15 giugno del 1989 la polizia brancolò nel buio e non giunse a nulla che facesse intendere il destino di Tara, ma quel giorno le paure della famiglia divennero un’inquietante realtà.
Nel parcheggio di un negozio a Port St. Joe, in Florida, una donna trovò una foto probabilmente caduta da un furgone Toyota bianco parcheggiato quando lei giunse al negozio: era la famosa foto Polaroid che vi mostro e che riprende una giovane ragazza e un bambino imbavagliati e apparentemente legati all’interno di uno spazio chiuso, probabilmente il furgone stesso.

La donna disse che il mezzo era guidato da un uomo con i baffi di circa 30 anni e ne fornì un’accurata descrizione che portò ad un identikit; la polizia istituì posti di blocco per intercettare il veicolo, ma l’uomo non venne mai catturato o identificato. La foto venne analizzata dai tecnici della Polaroid che affermarono che l’immagine era recentissima perché il film sula quale era stata stampata era stato messo in circolo solo nel maggio del 1989.

La foto venne trasmessa in TV su “A Current Affair” nel mese di luglio e i genitori di Tara vennero messi al corrente della cosa da alcuni loro amici che avevano visto il programma e che avevano riconosciuto la ragazza. Patty e John Doel si convinsero che quella ragazza fosse loro figlia e a conferma dissero alla polizia che, a parte la crescita dei capelli e la mancanza di trucco il profilo era il suo; inoltre fecero notare agli inquirenti una cicatrice sulla gamba della ragazza che era identica a quella che Tara aveva ia causa di un incidente stradale di qualche anno prima. Infine nella foto c’era una copia tascabile del libro “My Sweet Audrina”, di V.C. Andrews, che era uno dei libri preferiti di Tara.

Per quanto riguarda il bambino vicino a lei, inizialmente alla polizia si presentarono i coniugi Henley, il cui figlio Michael di 9 anni era scomparso anche lui nel New Mexico nell’aprile 1988. Gli Henley si dicevano “quasi certi” che fosse Michael nella foto, ma nel 1990 questa ipotesi venne ritenuta improbabile perché i resti del bambino vennero rinvenuti sulle montagne Zuni, a circa 10 km dal campeggio dove viveva la sua famiglia al momento della scomparsa, e oltre 120 km da dove Tara Calico scomparve. La polizia ritiene che Henley si allontanò di propria iniziativa e morì di caldo o fame.

La vicenda di Tara Calico però non finì lì: nel 2009, 20 anni dopo la sua scomparsa a David Barnes, capo della polizia di Port St. Joe, giunsero due strane Polaroid, una con il timbro postale del 10 giugno e un’altra del 10 agosto. Le due foto erano identiche se non per un particolare: un giovane ragazzo con i capelli color sabbia era stato messo nella stessa posizione di Tara, legato e sdraiato in un ambiente chiuso, ma mentre in una foto aveva la bocca libera nell’altra era stata coperta da dei tratti a pennarello ad imitare un bavaglio, così come quello che aveva Tara con il nastro adesivo. Entrambe le foto avevano il timbro postale di Albuquerque, New Mexico.

Il 12 agosto il quotidiano The Star di Port St. Joe ricevette una terza lettera, sempre con il timbro postale di Albuquerque con la stessa immagine del ragazzo pasticciata con un pennarello nero sulla bocca. Il ragazzo non è stato riconosciuto, nessuna delle lettere conteneva l’indirizzo del mittente o di una nota che indicasse l’identità del ragazzo, ma la polizia si convinse che quelle foto avessero qualcosa a che fare con la scomparsa di Tara Calico.

Una sensitiva si interessò del caso e affermò che Tara ebbe la sfortuna di incontrare un fuggiasco della California che la rapì e la uccise. Aggiunse che l’uomo era stato Calico e che lei probabilmente venne sepolta in California. Le ricerche non hanno portato nessun riscontro, nonostante del caso se ne interessò anche l’FBI.

Altri due fotografie Polaroid, forse di Tara Calico, sono emerse nel corso degli ultimi anni, ma la polizia non le ha ancora rilasciate al pubblico. La prima è stato trovata nei pressi di un cantiere a Montecito, in California, ed è una foto sfocata del volto di una ragazza con nastro adesivo che copre la sua bocca; la seconda mostra una donna legata con gli occhi coperti con più strati di nastro adesivo e grandi occhiali neri sul volto e venne trovata su un treno della compagnia Amtrak.

A far luce, o forse depistare maggiormente le autorità, intervenne anche Rene Rivera, lo sceriffo della Contea di Valencia, che affermò di conoscere ciò che era accaduto a Tara: secondo lui alcuni ragazzi che conosceva la caricarono su un camion, ma ci fu un incidente e la ragazza morì; i responsabili avrebbero coperto il crimine e sepolto la ragazza. Rivera disse che conosceva i nomi delle persone coinvolte, ma che, senza un corpo, non poteva accusare apertamente nessuno. L’uomo non ha rilasciato alcuna prova a sostegno delle sue dichiarazioni e ad oggi la sua testimonianza viene ritenuta altamente improbabile.

Nel mese di ottobre del 2013 è stata istituita una task force di 6 persone per indagare nuovamente sulla scomparsa di Tara Calico, ma fino ad oggi non sono giunti risultati apprezzabili.

 

Fonte: Misteri dal Mondo

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