Light Rider, la prima motocicletta elettrica stampata in 3D

Il suo nome è Light Rider e si tratta del primo modello di motocicletta interamente stampato in 3D. La realizzazione di questo progetto a dir poco innovativo è stato curato da AP Works, una divisione di Airbus, il colosso europeo specializzato nella costruzione di aeromobili. La grande crescita di questa tecnologia si può ammirare direttamente su questo gioiello dal design versatile e affascinante allo stesso tempo.

Il miglior punto di forza della moto è indubbiamente il peso: solo 35 kg grazie ad un telaio del 30% più leggero delle bici elettriche, come spiegato dal CEO Joachim Zettler, il quale ha posto l’accento sull’importanza delle lavorazioni che hanno consentito di ottenere una struttura così complessa di tubi cavi. Il materiale impiegato è una particolare polvere di lega di alluminio costituita da minuscole particelle, capaci di conferire buona resistenza ad urti e sollecitazioni e soprattutto estrema leggerezza. Ribattezzato col nome di “Scalmalloy” – una lega di seconda generazione di alluminio, magnesio e scandio – è un materiale che trova applicazioni prevalentemente nel settore aerospaziale e che presenta caratteristiche di resistenza meccanica simili a quelle del titanio. Il telaio e il forcellone sono composti da migliaia di strati dello spessore di 30 micron.

Le prestazioni di questa speciale moto elettrica non sono da capogiro ma restano comunque ottimali: può raggiungere un massimo di 80 km/h e passare da 0 a 50 in appena 3 secondi. Il motore elettrico garantisce una potenza di 6 kW (circa 8 CV) e una coppia di 130 Nm. L’autonomia garantita è di 60 km e il pacco batteria può essere facilmente rimosso per la ricarica o per la sostituzione.

Light Rider sembra avere un unico difetto: il prezzo. AP Rider intende realizzare soltanto 50 esemplari al prezzo di 50 mila euro. Tuttavia, questa moto rappresenta un primo passo verso l’ingresso nel mercato di massa, in cui la mobilità green e sostenibile sta pian piano trovando sempre più spazio.

Giuseppe Forte